[photopress:Demonstr.jpg,thumb,alignleft] Il giorno dell’investitura bulgara di Dario Franceschini alla guida del Pd, dopo la ritirata pre-elettorale di Veltroni, sul sito avevo titolato “Un ex Dc alla guida degli ex Pci”, oggi, sul “Giornale” Vittorio Macioce scrive un interessante articolo sulla svolta cattocomunista degli esponenti del nuovo Pd. E l’articolo mi fa tornare alla mente la Balena bianca che non c’è più, alla diaspora degli ex Dc ma soprattutto a quei cattolici democratici (i Dc di sinistra) che dopo aver affossato la Democrazia cristiana (ricordate Martinazzoli e la Bindi? la nascita del Ppi, partito puro e duro post tangentopoli?) si sono aggrappati come alla zattera della Medusa al Partito democratico del fu Veltroni. Fanno pensare alla trasformazione della specie: dalla Balena bianca alla Balena rossa… In fondo i cattocomunisti (come spesso vengono definiti) sognano proprio questo, sotto sotto ritengono di avere una idea della politica e della cultura politica del dialogo (soprattutto con gli ex Pci), superiore a quella degli alleati e tale comunque da poterli alla fine, condizionare e “guidare” all’approdo verso una sorta di catto-socialdemocrazia, in un partito e con un programma che possa includere pezzi della sinistra ora divenuta extraparlamentare, depotenziati e sconfitti, in cerca anche loro di un approdo sicuro. Balena rossa che potrebbe, con l’inclusione dell’Udc, tornare a navigare più sicura nell’oceano della Seconda Repubblica affiancata dal neo-collateralismo della Cgil (peccato alla guida della Cisl non ci sia più Pezzotta…).

Pensiero in libertà, il mio, anche perché gli ex Pci-Pds-Ds a cominciare da Massimo D’Alema non saranno certo disposti a farsi ingoiare come Giona… Anche Franceschini del resto cerca di non farsi ingabbiare e ha annunciato: “Non mi ricandiderò al congresso di ottobre”.  Il mio è un “mandato a termine e di garanzia”: cioè con due obbiettivi, quello di evitare l’ennesima catastrofe elettorale alle europee (ma anche alle amministrative) e quello di preparare il congresso. Nel frattempo Dario si tiene le mani libere, “non ho il problema di candidarmi…”. Le grandi manovre sono due iniziate ufficialmente, nel centrosinistra, dove c’è (come fece Fanfani all’inizio degli anni Settanta) a contare amici e nemici. Dopo il voto “liberi tutti”. Balena rossa la trionferà, dunque? Voi cosa ne dite?