[photopress:obama1.JPG,thumb,alignleft]Dice Dario Franceschini: “Abbiamo accolto l’appello del presidente Napolitano ad abbassare i toni in vista del G8. È un atto di responsabilità che ci siamo assunti. Abbiamo molte cose da denunciare ma lo faremo dopo il G8 con molta determinazione e unità tra noi nonostante il confronto congressuale”.  Belle e imbarazzate parole di comodo, le sue. Dovrebbero far riflettere la sinistra per questa sorta di “deposizione provvisoria delle armi” preventiva (alla vigilia del G8) che fa molto comodo a chi si è infilato in una battaglia anti-Cav a colpi di gossip e di campagne scandalistiche orchestrate in Italia e all’estero per deligittimare il premier e il suo Paese fra elezioni e summit dei Grandi. L’assist di Napolitano ha consentito una piccola via di fuga al Pd che però non nasconde una verità politica incontrovertibile: il G8 dell’Aquila ha terremotato il Pd e il partito degli “sfascisti”.  Che dovranno faticare a lungo per raccogliere le macerie… Questa è la vera “scossa”. Il partito del complotto ha fatto flop. In “mondovisione”. L’ha capito anche D’Alema: “Non esiste la possibilità neppure tecnicamente di espellere qualcuno dal G8… I temi sono importanti – speriamo che si riescano a prendere delle decisioni concrete perché spesso questi vertici prendono impegni generici”. Riferendosi alle polemiche da parte della stampa estera che hanno accompagnato l’apertura del G8, D’alema ha aggiunto: “Non è questo il momento delle polemiche, la preoccupazione di tutti dev’essere che l’Italia ne esca il meglio possibile”. Ora qualcuno lo spieghi al Guardian.

Scrive Vittorio Zucconi su Repubblica: “Con la forza che la sua figura sprigiona, e con il prestigio ineguagliato della nazione che rappresenta, Barack Obama ha detto all’Italia che al tavolo dei Paesi che aspirano alla guida del mondo, un posto per noi c’è ancora e deve esserci. Questo è il risultato vero che il nostro Paese, il governo Berlusconi e i futuri governi italiani, incassano nel primo giorno decisivo del G8 e che l’Italia può riporre in cassaforte…”. E non si tratta, aggiungo io, di una “concessione” di Obama, ma semplicemente la presa d’atto di una realtà.  E la Merkel, Brown, Sarkozy…Cito solo il presidente francese: “Questo G8 marca progressi spettacolari rispetto agli altri due ai quali ho partecipato”.  “La (ri)scossa di Berlusconi”, titola il Giornale in prima pagina. Mi sembra la sintesi più felice. Inutile aggiungere altro.

E la stampa estera? Terremotata come il Pd, tira tristemente dritto. Per il Times Obama naturalmente non parla di Silvio Berlusconi ma di Napolitano… stessa linea anche su El Paìs mentre il Guardian cerca di ironizzare ancora, nonostante le parole del premier britannico Gordon Brown: “Silvio Berlusconi ha fatto la cosa giusta a portarci in questo luogo in cui abbiamo potuto vedere le evastazioni del terremoto e gli sforzi per ricostruire. Siamo grati alla presidenza italiana per avere reso possibile una intea sui cambiamenti climatici”.
E’ la stampa, bellezza. Facciamocene una ragione, magari ricordando sommessamente che al vertice arriva anche il premier spagnolo Zapatero… su espresso invito di Silvio Berlusconi. Ma questo a El Paìs non ditelo…

E Di Pietro…  “Appello alla comunità internazionale. La democrazia in Italia è in pericolo”: è il titolo che campeggia a caratteri cubitali della pagina di pubblicità sull’International Herald Tribune acquistata dal leader di Idv Antonio Di Pietro. A destra della pagina c’è una foto gigante di Di Pietro, che sovrasta il simbolo di Idv. Il testo è tutto puntato sul lodo Alfano, il cui meccanismo viene brevemente spiegato in inglese nei contenuti.  Ecco cosa ha detto Santo Versace, non credo ci sia da aggiungere altro: “Il perseguitato politico Antonio Di Pietro, (esule in terre lontane per sfuggire agli scherani del regime voluto a Berlusconi?) acquista a caro prezzo una pagina intera dell’International Herald Tribune e fa appello alla comunità internazionale perchè il governo sia isolato, perchè si eviti che il regime si trasformi in dittatura. Manca, per una dimenticanza, la richiesta al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di sanzioni a carico di tale egime. È una invenzione? No, è la realtà… Di Pietro, per attaccare Berlusconi, spara sulla democrazia italiana che, pur con i suoi ifetti, consente a tutti di esprimersi liberamente. Denigra il Parlamento, la Corte Costituzionale. Questi denigratori dell’Italia e degli italiani hanno davvero stufato. Se Di Pietro ha argomenti, li esprima sulla libera stampa italiana che gli dedica intere paginate ogni giorno. Se poi le sue opinioni sono minoritarie, se ne faccia una ragione”.

“CHE BATOSTA PER I GUFI” di Mario Giordano