Non rassegnamoci alla qualunque

“Metropolis” riapre bottega dopo un lungo silenzio causato dal disincanto per la politica, dal pensare al presente senza guardere al futuro. Ma l’ultima intemerata del vice premier, ministro del Lavoro e capo politico dei grillini Luigi Di Maio mi ha costretto al mea culpa. Sono pentito, lo confesso, perché non si puà stare fuori dalla politica guardando dall’altra parte. Chi è al governo, chi siede in Parlamento o amministra una Regione decide per me. E anche chi gestisce un blog “stellato” come quello del Movimento o di Beppe Grillo, purtroppo. Con la presa di Roma da parte della strana alleanza […]

  

Pd, eutanasia annunciata

I fantasmi si sono materializzati eccome, nel Partito Democratico che alla prova della scelta dell’inquilino del Colle si è spaccato ed è stato travolto dai giochi delle correnti, dagli scontri fra cacicchi vecchi e nuovi, vendette da consumare a freddo, antichi rancori tenuti sotto traccia ma poi riemersi come un fiume sotterraneo di lava. Che ha bruciato il partito, in un incredibile cupio dissolvi di tutti contro tutti. Un’amalgama davvero mal riuscito, come si è visto, per usare una definizione dalemiana. Bruciato il leader Pierluigi Bersani e la sua segreteria, Rosi Bindi che ha lasciato la presidenza del Partito Disunito, […]

  

Napolitano a Bersani: game over. E il Pd…

Era scritto nelle cose della politica che la linea imposta da chi aveva ammesso la “non vittoria” alle elezioni politiche, sarebbe andato incontro anche a una “non vittoria” nel tentativo di formare un governo, anzi, un governicchio tenuto in piedi dalla stampella grillina e da un po’ di voti raccattati qua e là in Senato. Pierluigi Bersani l’impresa, insomma, l’ha fatta ma alla rovescia e per lui è scattato il game over alla fine di una serie di consultazioni durante le quali si è visto di tutto, “prodezze” degli esponenti M5S in testa che pretendevano, loro, di formare un esecutivo […]

  

Chi ha paura di Renzi?

Ci mancava solo che a qualche festa del Pd spuntasse il gioco “Tre palle un euro, tiro a Renzi” con il faccione sorridente del sindaco di Firenze da abbattere… Non è successo, sia chiaro, ma la coda politica di questa estate è stata da scuola, di quelle che non si dimenticano. Già perché il “tiro a Renzi” in realtà c’è stato ed ha avuto dello stupefacente per  intensità, toni aspri e demolitori dell’avversario di turno. In un crescendo partito da tempo, da quando Matteo ha sventolato la bandiera del partito dei rottamatori del Pd, per aumentare d’intensità dopo la visita […]

  

Bersani e i “niet” della Camusso

[photopress:camusso_bersani.jpg,thumb,alignleft] Non bastava l’allungamemto dell’età pensionabile che in qualche modo il Pd è riuscito a far digerire ai malpancisti – molto meno accettato lo stop delle indicizzazione delle pensioni che mina la capacità di spesa di milioni italiani perché si somma all’inflazione che cresce e all’aumento generalizzato di tasse e tariffe con pesanti ripercussioni sui consumi (scelta poco apprezzata anche dagli elettori del Pdl) – ora è scoppiata l’altra vecchia “bolla politica”: la riforma dell’articolo 18 e dello Statuto dei lavoratori. Problema sul tappeto da anni. Verò tabù che ha sempre creato una montagna di guai e spaccature nel centrosinistra (ricordate […]

  

Bersani s’attacca alla Cgil…

[photopress:camusso_epifani_bersani.jpg,thumb,alignleft] La mitica “cinghia di trasmissione” si è rimessa in moto: la Cgil scende in piazza e replica il rituale ormai stanco e usurato dello sciopero generale . E lo fa mentre l’euro affonda in Europa e lo stop proclamato dal sindacato rosso ha un conto finale per l’Italia di 5 miliardi. Susanna Camusso detta la linea all’opposizione e alla sinistra e va a testa bassa non solo contro governo e maggioranza ma anche contro la Cisl e la Uil che dello sciopero in questo momento non vogliono sentir parlare perché lo giudicano inutile, inopportuno, dannoso. Ma tant’è. I “signornò” del […]

  

Province e costi della politica, il governo taglia. La casta dica sì

[photopress:berlusconi_tremonti.jpg,thumb,alignleft] La manovra anti-crisi lacrime e sangue che graverà in gran parte sul ceto medio, prova a colpire anche i costi crescenti della politica che provocano l’indignazione e la protesta dell’opinione pubblica. Il governo ha deciso: via le Province sotto i 300mila abitanti, fra 29 e 35. L’operazione scure scatterà dopo il censimento nazionale di ottobre (gli ultimi dati sulla popolazione risalgono al 2001) e dopo le elezioni amministrative. La scure colpirà anche i Comuni sotto i mille abitanti che sarebbero gestiti solo dal sindaco-assessore, con accorpamenti per quelli sotto i 5mila. Previsti tagli alle poltrone degli amministratori di Regioni,  […]

  

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