Il candidato che piace alla gente che piace: un passato da banchiere dei Rothschild e un futuro da icona della sinistra liberal.
Ultraliberista, europeista e accanito sostenitore del multiculturalismo. Emmanuel Macron, l’uomo della grande finanza che si contende l’Eliseo con Marine Le Pen, è questo e molto altro.  «Chouchou des médias» (cocco dei media, ndr), così lo ha definito il deputato francese Nicolas Dhuicq, in Parlamento da due legislature nelle fila dei Républicains e considerato su posizioni filo Putin, che di Macron ha un’idea molto precisa.

Nicolas Dhuicq

Nicolas Dhuicq

Il candidato alle presidenziali del suo partito, Fillon, sconfitto al primo turno, ha dato indicazione di voto in favore di Macron. Secondo lei gli elettori Républicains lo faranno?

No, non credo che tutti gli elettori repubblicani voteranno seguendo questa indicazione, specialmente chi al primo turno ha votato Fillon. Personalmente non voterò Macron, è totalmente illogico votare per lui il 7 maggio per poi cercare di sconfiggerlo alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento.
Il “rassemblement” per fermare al ballottaggio Marine Le Pen avrà effetto?
Per il momento i numeri sono favorevoli a Macron, specialmente perché Le Pen è seconda e con una percentuale di voti minore di quanto si aspettava. Anche se gli elettori che ancora si considerano di centro-destra voteranno per lei, Macron dovrebbe essere eletto con circa il 60% dei voti.

I due candidati antieuropeisti, Mélenchon e Le Pen, hanno raccolto insieme oltre il 40% dei consensi.
Lei percepisce in Francia un sentimento diffuso anti Ue e anti euro?
Sì, perché l’Unione Europa non è percepita vicina, si avverte una sorta di “mancanza di incarnazione”: nessuno in Francia sa quali sono gli eurodeputati francesi e quello che fanno.
Sia la classe operaia che le aree rurali del paese ritengono che l’Ue non li protegga dai gravi cambiamenti e dalla perdita di posti di lavoro tradizionali che la globalizzazione sta creando.
Per quanto riguarda l’euro, come valuta, la sensazione è meno negativa. La maggior parte delle persone vuole ancora un’Europa, ma non quella governata da persone non elette direttamente. E capiscono che lasciare l’euro brutalmente potrebbe avere effetti diretti sui loro redditi e sulle loro pensioni.
«Non esiste una cultura francese. Esiste una cultura in Francia: essa è diversa, multipla». Queste le idee di Macron a proposito del multiculturalismo. Lei che ne pensa?
Macron rappresenta una visione secondo cui lo Stato e la Nazione sono idee obsolete. Questo è il punto principale su cui sono profondamente in disaccordo con lui. I più grandi scrittori sono universali perché le loro radici sono all’interno della loro cultura d’origine.
Il mondo, per essere in pace, deve avere culture diverse che parlano tra di loro; l’idea di un’unica cultura mondiale senza radici è, ai miei occhi, il seme della violenza.

Il capo degli Imam francesi Hassen Chalgoumi ha invitato la comunità islamica a votare Macron. Come farà quest’ultimo a conciliare temi molto distanti fra loro come Islam, problemi relativi alla sicurezza e al terrorismo, sostegno al mondo Lgbt e potere finanziario?

Noi europei abbiamo due questioni fondamentali da risolvere che riguardano l’intera umanità. La prima è questa: dobbiamo lasciare che il wahabbismo prevalga, con l’aiuto degli stati del Golfo, all’interno dell’Islam sunnita? A causa di questo la Siria sta pagando un prezzo elevato di sangue, in una guerra inflitta ai suoi cittadini da parte di Stati stranieri che finanziano i terroristi. La seconda domanda riguarda l’ accettazione del transumanismo: fino a che punto possiamo spingerci a proposito di genetica e ibridazione tra uomo e macchina?
Sfortunatamente la maggior parte dei politici oggi ha carenze culturali ed una scarsa conoscenza della storia. Non conoscono la differenza fra le varie tipologie di Islam, fra islam sciita e sunnita, per esempio. Macron rappresenta chiaramente l’idea di creare un uomo senza nessuna storia, nessuna patria, nessuna famiglia, nessun sesso, nessun genere, il cui unico futuro è rappresentato dal Mercato. E’ una questione di arroganza e tracotanza, quella che gli antichi greci chiamavano hýbris.
Io tempo che la campagna e i discorsi elettorali di Macron rappresentino la fine della politica.
Macron è al centro della cronaca anche per la differenza di età con la moglie Brigitte, più anziana di lui di 24 anni, sua ex insegnante. In Francia come viene vista questa relazione?
I francesi hanno una mentalità molto aperta, la sua vita personale non ci riguarda, anche se questa viene presentata da Macron stesso come parte di una campagna di marketing.
Quello che mi preoccupa sono invece le sue posizioni favorevoli all’utero in affitto, una moderna forma di schiavitù per le donne. Non voglio un mondo in cui i ricchi e i potenti potranno acquistare i bambini. Non a caso fra i suoi più importanti sostenitori c’è Pierre Bergé (uomo d’affari ed ex compagno dello stilista Yves Saint Laurent, ndr), laicista estremo, in prima fila a favore della maternità surrogata.

Macron e sua moglie Brigitte

Macron e sua moglie Brigitte

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