Biglietto di andata senza ritorno per l’inferno: mai era successo negli ultimi decenni che un anno borsistico sia iniziato in una maniera che si può definire semplicemente con l’aggettivo “maledetta”.

MPS sprofonda in borsa e dopo il -10% di ieri oggi è arrivato a -18%. Il patrimonio di diverse generazioni sta andando in fumo: mi è capitato ieri una famiglia toscana che è stata socia del Monte dei Paschi da quattro generazioni e che tra aumenti di capitale e tracolli di prezzo ha bruciato la bellezza di un milione di euro in pochi anni. I risparmi e i sacrifici di una vita.

La fiducia in Borsa si paga cara: come dicono a Wall Street la gentilezza sui mercati finanziari diventa debolezza. Tutti contro tutti. Ma la cosa più terribile è un altra: gli indici azionari europei stanno travolgendo i supporti e se avevamo postato un articolo dicendo “aspettiamo a chiamarlo crollo di borsa” ora siamo costretti d’ufficio a iniziare a parlare di crisi finanziaria. Una crisi dagli aspetti imprevedibili perché chi sa mai come potrà essere risolta ? Avete mai visto voi una banca come MPS messa a pecora come è ora ? E come andrà a finire ? Pesa su tutti noi il pericolo del bail in già spiegato su queste colonne dal buon Marcello Foa.

Sulla mia newsletter abbiamo venduto illo tempore i titoli azionari in portafoglio (richiedi una prova CLICCANDO QUI >>), alcuni in pareggio altri in perdita. I crolli di Borsa sono come i tumori: si curano subito. Se li lasci avanzare diventano esiziali. Questo è un concetto che per l’investitore medio è il fumo di Satana: vendere in perdita ? No, aspetto, vedrai che recupera … dove vuoi che vada … la società è sana … anzi medio al ribasso (che è il modo migliore per finire al cimitero … pensate chi ha mediato al ribasso su MPS). E su questo aspetto voglio richiamare l’attenzione del lettore: il rischio vero di questi patatrac è che tu venda sui minimi, quando il panico dilaga e sui giornali a tutta pagina scrivono “bruciati 100 miliardi” (ovviamente tutti si dimenticano di scrivere “guadagnati 100 miliardi” quando la borsa sale ma tant’è).

Questo l’investitore lo sa e il suo ego gli sussurra sempre più forte fino a convincerlo che ogni minimo più basso e il minimo buono facendogli dimenticare che una tendenza al ribasso (da 100 a 10 ad esempio) è fatta ogni giorno di un minimo inferiore a quello precedente. Ma se ogni minimo è quello buono perché vendere ? In realtà in borsa i prezzi non sono tutti uguali, ci sono prezzi più importanti e prezzi meno importanti e bisogna sapersi orientare in questa selva. Ecco, noi siamo su prezzi che stanno diventando importanti e che se rotti ci proietterebbero sui minimi del 2009. Alcuni sono stati rotti altri forse lo saranno. In realtà non lo sa nessuno.

Quello che conta è un altro aspetto: l’investitore medio oggi deve decidere una cosa.

C’è un treno che sta partendo, la sua destinazione è l’inferno. Il viaggio è gratis. Si paga invece per rimanere in stazione seduto in sala di attesa aspettando il prossimo treno che invece porta al paradiso (rialzo). L’investitore deve decidere se pagare un biglietto per stare in sala di attesa (stop loss) oppure prendere il treno e farsi un bel viaggio gratis verso il nulla. Il prezzo del biglietto (stop loss) è pari alle perdite che si sono accumulate finora.

Al lettore l’ardua decisione se vendere oggi o tenere.

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