Opzioni binarie ? Benvenuti all’inferno. Con una comunicazione del 2 luglio 2012 la Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, cioè l’organismo ufficiale di controllo dei mercati finanziari italiani, ndr) si è pronunciata in materia di opzioni binarie, definendole una scommessa.

Le opzioni binarie sono in effetti di una scommessa, persa in partenza sul fronte degli investitori, per ragioni di semplice matematica, come verrà presto illustrato.

Nello stesso comunicato di cui sopra sulle opzioni binarie la Consob fa anche riferimento ad una comunicazione della Commissione Europea del 28 marzo 2012 con la quale si stabilisce che “le società che offrono servizi e attività di investimento in opzioni binarie dovrebbero essere autorizzate come imprese di investimento [ovvero banche] ai sensi della Mifid”.

Ebbene, qual è l’identikit tipico di una società di emissione e intermediazione sulle opzioni binarie? Sede legale a Cipro, oppure ad Hong Kong, o in qualsiasi altro luogo nel quale la legislazione in materia di tutela dei risparmiatori sia assai più permissiva di quella europea. Badate bene: rispetto alla legislazione europea. Non vi stiamo dicendo, infatti, che gli emittenti di opzioni binarie non rispecchiano requisiti di correttezza, trasparenza, sicurezza e tutela degli investitori imposti dalla normativa italiana, bensì da norme condivise da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.

La Consob italiana e la sua omologa commissione di vigilanza francese si sono più volte dovute attivare nei confronti di società estere che proponevano al pubblico servizi e attività di investimento in opzioni binarie senza le dovute autorizzazioni. Alcune di queste, già diffidate da anni, continuano a offrire i servizi in oggetto, ben nascoste al riparo sotto l’ala di grandi gruppi di scatole cinesi domiciliati in paesi che non rispondono agli appelli europei. Sempre alcune di queste continuano a campeggiare nei tanti pop-up e banner che appaiono su internet, attirando l’attenzione di tanti sprovveduti investitori.

Che cos’hanno di così malvagio le opzioni binarie, vi chiederete? Domanda assolutamente legittima!

Ebbene, si legge in tanti siti di altrettanti emittenti attivi oggi che i profitti che si possono ottenere con le opzioni binarie oscillano tra il 70 e il 91% sull’investimento.

Sembra veramente un affare coi fiocchi! Ma per dimostrare il contrario sono sufficienti un banale ragionamento formale e un po’ di matematica.

Cominciamo dal primo, che sarebbe comunque già sufficiente a convincere chiunque fosse dotato di un minimo di spirito critico, perché sono tristemente convinto che molti di voi lettori smetteranno di leggere questo articolo non appena sfodererò la matematica, con la scusa che ciò che dico è troppo complicato e che con i numeri si può rigirare la verità a proprio comodo, quindi chi scrive verosimilmente sta raccontando le cose dal suo personale punto di vista, manipolando le cifre a suo vantaggio. Nulla di più sbagliato, ma se non volete leggere sono affari vostri.

Ecco quindi la prima verità banale sulle opzioni binarie: in ogni operazione di Borsa su strumenti che per esistere hanno bisogno di due controparti attive contemporaneamente, come nel caso di qualsiasi strumento derivato – ivi incluse le opzioni binarie – vi sono un investitore A che guadagna e un investitore B che perde. Quando una delle due controparti è l’emittente, cioè chi ha creato lo strumento e ve lo ha reso disponibile, se tutti gli investitori A guadagnano, l’emittente B perde sistematicamente denaro. Vi pare possibile? Pensate davvero che schiere di imprenditori vadano a Cipro o a Hong Kong per scavalcare le normative europee e per mettere in piedi società che hanno lo scopo di perdere denaro? Suvvia, non siate sciocchi. Vi siete già risposti da soli. Se incappate in un blog in cui si millantano profitti stratosferici ottenuti sulle opzioni binarie con metodi segreti che nessuno vorrebbe fossero rivelati potete star certi che si tratta soltanto di un’esca lanciata affinché tanti individui ignoranti in giro per l’Italia abbocchino e portino denaro nelle tasche di quei signori.

E ora veniamo alla matematica. Premetto che i numeri che qui vi presenterò sono incontrovertibili, ma poi ognuno è libero di pensarla come crede.

Come riferito all’inizio di questo articolo, gli emittenti di opzioni binarie informano i loro potenziali clienti che i profitti che si possono ottenere oscillano tra il 70 e il 91% per operazione.

Ebbene, le opzioni binarie sono scommesse su eventi di varia natura, che hanno comunque due elementi in comune: un qualcosa su cui si scommette, che possa salire o scendere, e un intervallo temporale nel quale quel qualcosa o salirà o scenderà. Se indovinate l’esito della scommessa incassate un valore nominale standard, per esempio 100 euro, se non indovinate perdete quello che avevate investito. Ecco perché si chiamano opzioni binarie: possono avere soltanto due esiti; o valgono 0 o valgono 1 a scadenza. In altre parole, o guadagnate il valore pieno o perdete tutto quello che avete investito (per maggiori informazioni su un corso opzioni fatte in modo serio potete visitare il sito https://quantoptions.leadpages.co/quantoptions-videos/ ).

La durata temporale delle opzioni binarie è molto breve: oggi sono disponibili opzioni a 60 secondi. Ora vi rivolgo una domanda semplicissima: secondo voi il prezzo dell’oro nei prossimi 60 secondi salirà o scenderà? Anzi no, vi chiedo un’altra cosa: se pensate che il prezzo dell’oro nei prossimi 60 secondi salirà, qual è la probabilità che abbiate ragione? Difficile rispondere, vero? Ve lo dico io: il 50%, né più, né meno. Perché cosa farà qualsiasi strumento quotato in Borsa nei prossimi 60 secondi è pura e semplice scommessa. Non c’è regola matematica, statistica o economica che possa dirvi con certezza cosa succederà nel prossimo minuto al prezzo di un bene fisico o finanziario.

Potete star certi, quindi, che guadagnerete il 50% delle volte, e il restante 50% delle volte perderete. E qui scatta l’inganno matematico: ma se quando guadagno guadagno tra il 70 e il 91% è un affare comunque! Lo pensate davvero? Facciamo un conto semplice insieme? Qual è il prezzo iniziale di uno strumento che se a scadenza vale 100 vi ha fatto guadagnare il 70%? (per maggior informazioni su un corso opzioni www.quantoptions.it )

Semplice: avete investito una certa quantità di denaro e alla fine vi trovate quella quantità moltiplicata per 1,7. Se l’esito finale è 100 basta dividere 100 per 1,7 per sapere da dove eravate partiti: 58,82 in questo caso. E se avete guadagnato il 91%? Semplice anche questa volta: dividiamo 100 per 1,91 e sapremo che il nostro investimento iniziale è stato di 52,35 circa.

Nel primo caso quindi investite 58,82 euro per trovarvi 100 euro in tasca se va bene, 0 se va male. Avete capito? Se va bene incassate 100-58,82 euro, cioè 41,18 euro; se va male ne perdete 58,82. Se avevate pagato 52,35 non cambia nulla: se va bene incassate 47,65 euro, se va male ne perdete 52,35.

Facciamo una media e sapremo che se va bene guadagneremo 44,4 euro, se va male ne perderemo 55,6.

Lo capite che non potete vincere?

Se nel 50% dei casi perdete 55,6 euro e nel restante 50% dei casi guadagnate 44,4 euro, ogni due operazioni, statisticamente parlando, perderete 11,2 euro. Vi basteranno quindi 18 operazioni (9 vincenti e 9 perdenti) per azzerare il conto corrente.

Ma almeno una cosa a vostro favore c’è: se aprite un conto con 100 euro non potete perdere tutto, perché nel momento in cui, dopo 10 operazioni (5 vincenti e 5 perdenti), avrete perso 56 euro non avrete più il denaro sufficiente per andare avanti: con i residui 44 euro, infatti, non potrete più fare nulla.

Accidenti, no, mi sono sbagliato… Vi fanno agganciare la carta di credito al conto, così potete andare avanti a perdere finché volete. Buona fortuna con le opzioni binarie !

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