Dividendi 2016 in arrivo! Si avvicina a grandi passi ormai la campagna dividendi di aprile 2016 del comparto azionario italiano e si evidenziano alcune situazioni davvero interessanti, in considerazione delle alternative disponibili oggi per parcheggiare la propria liquidità a medio termine. Anche se molti contestano che questa sia una strategia ottimale in quanto il giorno dello stacco del dividendo l’azione perde esattamente quanto paga di dividendo e quindi è un po’ come parlare del sesso degli angeli. Ma siccome la strategia piace, eccovi un quadro dei migliori dividendi 2016. Sia chiaro che io non lo farei mai con i miei soldi, ma tant’è. Ed è un’altra storia …

Le occasioni principali dei dividendi 2016, in media, sono sul comparto bancario, che tanto ha perso in generale nei primi due mesi dell’anno. Non mancano tuttavia situazioni di dividendi 2016 davvero degne di nota anche in altri settori. Vediamo una carrellata delle occasioni più interessanti in tema dividendi.

Arrivano i dividendi: quali sono i migliori dividendi 2016 ?

Al 18 aprile 2016 sono previsti gli stacchi dei dividendi 2016 di 10 società quotate, la metà delle quali sono banche: Finecobank (0,255€), Banco di Desio e della Brianza (0,0846€), Unicredit (0,12€), Piaggio (0,05€), Autostrade Meridionali (0,4€), De’ Longhi (0,44€), Prysmian (0,42€), Banca Mediolanum (0,14€), Banco Popolare (0,15€), Recordati (0,3€) (per maggiori informazioni www.emiliotomasini.it )

Vediamo le più interessanti a livello tecnico. Finecobank si trova inserita in un canale laterale di possibile consolidamento del trend rialzista di lungo termine e a meno di shock di qualche tipo non dovrebbe preoccupare anche in caso di flessioni delle quotazioni. Ai prezzi attuali, intorno ai 7 euro per azione, i dividendi 2016 ha una incidenza del 3,6%.

Redditività analoga per il Banco di Desio e della Brianza, sul quale i dividendi 2016 alle quotazioni attuali incidono il 3,5%; qui però il quadro tecnico appare decisamente meno promettente, con il titolo situato sulla parte bassa di un canale laterale di lungo termine che segue una lunga fase discendente. Il mercato non sembra avere particolare fiducia nel titolo, considerati anche i volumi decisamente ridotti degli ultimi mesi.

Incidenza al 3,1% per i dividendi 2016 di Unicredit, che seppur inserita in un quadro tecnico non proprio brillante ha mostrato volumi decisamente importanti sui minimi di febbraio, evidenziando verosimilmente la formazione di un significativo bottom di medio-lungo termine.

Dividendi 2016 tra il 2,2 e il 2,6% per Prysmian, De’ Longhi, Autostrade Meridionali e Piaggio. De’ Longhi è in correzione dopo aver segnato nuovi massimi storici, con volumi relativamente ridotti; interessante sicuramente su un ritorno al di sopra dei massimi di inizio marzo, anche se questa ritrovata forza comporterebbe una lieve perdita di attrattiva nell’incidenza dei dividendi 2016. Autostrade Meridionali si trova inserito in un canale laterale di lungo termine inserito in mezzo al nulla, con volumi ridotti; scarsamente interessante sotto ogni punto di vista. Prysmian mostra segni di ripresa dopo una correzione dai massimi storici. Una azione da prendere e dividendi da non mancare per i cassettisti. Da evitare assolutamente Piaggio, invece, minacciosamente vicina ai minimi di una lunga congestione, a dispetto dei buoni volumi degli ultimi mesi sulla falsa rottura ribassista. Qui i dividendo 2016 non giustificano il rischio.

Arrivano i dividendi 2016 per le banche: sono da prendere ?

Sempre al 18 aprile stacca ottimi  dividendi 2016 – circa il 2% di incidenza alle quotazioni attuali – anche Banca Mediolanum, che nel 2015 ha ottenuto ottimi risultati in termini di ricavi. I dividendi di aprile saranno in effetti la seconda tranche (la prima, di 0,16€, è stata pagata a novembre 2015). Il quadro tecnico è molto promettente, con il titolo in ripresa dopo una correzione che seguiva il formarsi di nuovi massimi di lungo periodo, che hanno segnato, tra l’altro, la fine di una lunghissima fase laterale, in essere dal lontano 2002.

Per niente entusiasmante il quadro tecnico di Banco Popolare, invece, che a dispetto di dividendi 2016 del 1,9% ai prezzi odierni non evidenzia alcuna ragione tecnica per spingere all’acquisto: è stato violato verso il basso il canale laterale di medio-lungo termine; prospettive difficilmente positive.

Chiudiamo con Recordati, gruppo farmaceutico di spessore internazionale. I dividendi 2016 incidono “solo” l’1,4% alle quotazioni odierne, ma il quadro tecnico è davvero positivo. In lieve correzione di breve dai massimi storici raggiunti con un trend quasi verticale che perdura da 4 anni e che ha portato il titolo a quadruplicare le sue quotazioni.

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