High yield senza troppi rischi! Ormai da due anni è opinione diffusa che sia questa l’asset su cui puntare, specialmente in area Usa, dove le emissioni si susseguono e si riferiscono spesso a emittenti assai interessanti. C’è però l’incertezza valutaria, dopo una fase di rafforzamento del dollaro con non ampi margini di proseguimento. Ecco allora che la soluzione di un Etf specifico con copertura cambio – di cui abbiamo già scritto relativamente al Pimco “short duration” nel report precedente – va presa in considerazione. Va quindi segnalata un’interessante novità in tale ambito.

Lyxor ha quotato su Borsa Italiana a fine dicembre il nuovo Lyxor Usd BofAML high yield Bonds Eur Monthly Hedged Etf (Isin LU1435356495), che punta a elevati rendimenti potenziali. Permette infatti di esporsi alle obbligazioni high yield in Usd coprendosi, al contempo, dal rischio di cambio, a fronte di un costo di hedge.

Attenzione: la copertura del cambio è un onere che penalizza per una percentuale il rendimento del replicante, garantendo tuttavia una protezione di fronte a forti movimenti del “cross”. In questo caso l’hedge è su base mensile, il che comporta un’assenza di riparo per chi voglia investire su breve scadenza, ma allo stesso tempo richiede un costo nettamente più basso. Ne consegue che l’Etf di Lyxor si adatta a chi voglia posizionarsi sul lungo termine, magari con un piano di acquisto, puntando allo stesso tempo a un rendimento cedolare significativo.

Il nuovo Etf ha come benchmark il BofA Merrill Lynch US High Yield Constrained Index, considerato principale indice delle obbligazioni high yield statunitensi. Comprende oltre 2.000 obbligazioni di oltre 1.000 emittenti (più del doppio rispetto agli altri indici del settore) ed è contraddistinto da un rendimento del 6,33% in Usd e di circa il 4,33% in Usd Euro Hedged, già al netto del costo di copertura.

A livello europeo, gli Etf della tipologia high yield hanno registrato una raccolta di 2,1 miliardi di euro nel 2016, raggiungendo un patrimonio complessivo di 12,3 miliardi, di cui 4 nei soli prodotti focalizzati sull’obbligazionario high yield statunitense.

Nell’ambito dell’obbligazionario h.y. Usa, gli investimenti passivi (Etf appunto) sono riusciti a ritagliarsi un ruolo rilevante. Infatti, come evidenziato da S&P nell’analisi Spiva U.S. Scorecard, nell’ultimo anno solo il 25% dei gestori presenti su fondi attivi tradizionali ha battuto il benchmark e tale dato diminuisce ulteriormente al 3,4% se si considerano gli ultimi 10 anni.

La distribuzione dei dividendi avviene su base semestrale, ma per ora non è possibile individuarne l’importo, salvo l’indicazione – fornita dall’emittente – prima riportata. Interessante comunque il costo commissionale annuo, fissato nello 0,40%. Il nuovo Etf si è mosso finora fra 100 e 103 euro, con uno “spread” denaro/lettera un po’ anomalo ma dovuto certamente alla fase vacanziera attuale dei mercati. Ciò malgrado gli scambi siano risultati abbastanza stabili nelle prime due settimane di quotazione su Borsa Italiana.

(articolo a cura di Lorenzo Raffo => segui le sue raccomandazioni di Borsa su LombardReport.com e soprattutto leggi i suoi articoli gratis per 3 giorni iscrivendoti su http://www.lombardreport.com/registrazione/ )

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