Azioni Fiera Milano: una equity story da turnaround per il 2018?

Come recita il company profile della società Fiera Milano – scrive Guido Bellosta su www.lombardreport.com – è “leader in Italia e uno dei principali operatori del mondo nel settore della gestione e organizzazione di manifestazioni fieristiche e congressi. Il Gruppo dispone del primo quartiere fieristico in Italia e del primo centro congressuale in Europa. Agisce nell’ambito delle manifestazioni, dei servizi di allestimento, dei Media, e dei Congressi. Opera inoltre anche all’estero, in Paesi a forte crescita, nell’organizzazione diretta di manifestazioni. “E’ controllata, come principali azionisti, con il 63,82% del capitale dall’Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano e con il 6,52% dalla Camera di Commercio di Milano. Possiede azioni proprie per l’ 1,31% del capitale. Come scritto dall’ANSA, un ramo d’azienda di Fiera Milano era “finito al centro di una indagine su presunte infiltrazioni mafiose negli appalti e presunte tangenti.”

La “Sezione misure di prevenzione” del Tribunale milanese – scrive Guido Bellosta su www.lombardreport.com -ha dichiarato chiusa il 28 settembre 2017 la procedura di prevenzione. Secondo i giudici Fiera Milano ha compiuto un “importante e articolato percorso di rivisitazione delle procedure interne” con una rivisitazione della “intera struttura organizzativa interna in una ottica evidente di competitività imprenditoriale orientata al rispetto di tutti i presidi giuridici “per impedire” la reiterazione di infiltrazioni illegali nella rete degli appalti ed in genere delle relazioni di impresa”. Il provvedimento di amministrazione giudiziaria aveva impattato l’andamento delle azioni in borsa provocando un fisiologico disimpegno dal titolo di molti gestori.  La società ha reagito rinnovando in maniera rilevante il vertice. Il 25 luglio Fabrizio Curci è stato designato come nuovo amministratore delegato. Curci, bocconiano, ha lavorato in Olivetti Tecnost, FIAMM e dal 2007 nel gruppo FCA come responsabile del brand Alfa Romeo per l’area EMEA e del coordinamento globale dei lanci dei nuovi prodotti. Dopo la lunga e fruttuosa collaborazione con Marchionne approda a Fiera Milano dove sta attualmente lavorando alacremente al Piano Industriale che dovrebbe vedere la luce tra alcuni mesi.

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Lo scorso novembre Fiera Milano – scrive Guido Bellosta su www.lombardreport.com – ha comunicato i risultati dei primi 9 mesi del 2017 con ricavi da 179 a 187 milioni €, MOL da 14,6 a 2,7 milioni €, risultato prima delle imposte -5,3 milioni € (contro l’attivo di 4,5 milioni € dell’anno precedente). Risultati che ovviamente rispecchiano la stagionalità del business fieristico per la sospensione delle attività nei mesi estivi. I risultati non tengono ancora conto, dei nuovi importanti interventi previsti da Curci per il rilancio della società. Al termine dei primi nove mesi il CdA prendeva atto che “l’attività era stata positiva e in linea con le aspettative. Le cose miglioreranno con i risultati del quarto trimestre per il piu’ favorevole calendario fieristico. Si prevede a fine anno un MOL in consistente miglioramento rispetto al 2016, nonostante alcuni costi straordinari principalmente per la revisione dei processi aziendali”. La società resta “pertanto focalizzata sulla definizione della migliore strategia aziendale che, anche grazie ad una rinnovata e rafforzata governance, sia diretta alla creazione di valore per tutti gli stakeholder.”

Come già accennato – scrive Guido Bellosta su www.lombardreport.com – anche l’andamento del titolo Fiera Milano è stato impattato dalle vicende giudiziarie. La maggior parte dei gestori ha preferito abbandonare il titolo, già reduce due anni fa da un aumento di capitale, nonostante che le fiere proseguissero regolarmente con una notevole affluenza.

Gli scambi sono scesi e solo da poco sono tornati attorno a 100.000/150.000 azioni negoziate ogni giorno. Fiera Milano capitalizza 150 milioni. Ma la situazione sta rapidamente cambiando. Fabrizio Curci era uno dei bracci operativi di Marchionne. Gli osservatori del mercato lo stimano altamente per la sua capacità di tagliare le spese inutili e scegliere la strada corretta per lo sviluppo economico. E’ inoltre supportato dall’azionista di maggioranza che l’ha indicato, e votato, come amministratore delegato. Perciò chi ancora segue Fiera Milano guarda con la massima attenzione al prossimo Piano Industriale. Si punterà su accordi nazionali ed internazionali con le altre Fiere. La strada per recuperare una buona redditività è già stata intrapresa e gli osservatori hanno iniziato a monitorare il titolo. Il 12 marzo vi sarà un primo importante appuntamento con il CdA per l’approvazione del Progetto di Bilancio 2017.Bilancio sul quale la mano di Curci è intervenuta limitatamente agli ultimi mesi visto che solo da fine 2017 è stato designato a tale carica. E’ stato intrapreso un progetto con l’obiettivo che anche il titolo possa rispecchiare il valore dell’azienda, anche se la strada è ancora lunga.

Ma le persone che stanno rilanciando la Società – – conclude Guido Bellosta su www.lombardreport.com -vantano una comprovata esperienza nel turnaround (Fiat docet….) ed il turn-around è una parola che trova molti appassionati in borsa.”

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