Ho sempre detestato l’assioma “il privato è politico, il politico è privato”.  Cazzate. Raccontarsi è cosa volgare. Come vivo e lavoro, cosa faccio, come mi diverto e, per di più, cosa voto sono fatti miei e non debbo renderne conto a nessuno. Figuriamoci poi se debbo giustificare (a chi, poi…?) la mia scelta sul referendum lombardo-veneto. Ma questa volta faccio un’eccezione. Ho votato il referendum e molti amici — lombardo-veneti e non — mi hanno chiesto le ragioni della mia scelta.  Allora tocca spiegare. Per me, figlio dell’esodo istro-dalmata, la Patria non è la nazionale di calcio o una canzonetta. […]