I miei primi ricordi di Belfast risalgono a circa 27 anni fa in pieno clima da guerra civile. Momenti tristissimi e luttuosi ma con un’atmosfera unica e indimenticabile tra blindati, carri armati, posti di blocco, mura con filo spinato e torrette con mitragliatrici a dividere i quartieri protestanti da quelli cattolici. La sera strade deserte e pochissimi locali aperti. Ma, oggi, la città ha subìto una trasformazione completa. In positivo. Per capire come uno dei luoghi più problematici della recente storia europea, teatro di drammatici scontri tra cattolici e protestanti, si sia trasformato in una città d’avanguardia in molti campi, bisognerà fare una lista delle priorità da scoprire, magari partendo dal Titanic Belfast. Sbaglia di grosso chi pensa che il gigantesco museo costato ben 97 milioni di euro e inaugurato nel 2012, a cento anni esatti dall’affondamento del celebre transatlantico durante il suo sfortunato viaggio inaugurale, sia il principale motivo per visitare la città. In realtà la vivace capitale dell’Irlanda del Nord, che amministrativamente fa parte del Regno Unito, ha tante e tali curiosità da offrire al turista che un long weekend forse non basta per apprezzarle tutte. Tanto è vero che anche il New York Times l’ha designata come una delle città più vitali d’Europa.

Costruito in tre anni di lavori sul Waterfront, nel luogo esatto in cui all’inizio del Novecento sorgeva il bacino di carenaggio dei più grandi cantieri navali del mondo, Harland & Wolff, il nuovo museo del Titanic ha una avveniristica forma a stella che ricorda da ogni lato quella della prua di una nave ed è completamente rivestito di alluminio. All’interno, nelle nove gallerie interattive si snoda la storia del Titanic, dal momento della progettazione fino al tragico naufragio e alla riscoperta del relitto nel 1985. Attraverso ricostruzioni accurate, immagini d’epoca, suoni, storie, ricostruzioni di ambienti, giri a bordo di piccole funivie interne e perfino odori, il visitatore ripercorre passo passo la storia di quella appassionante avventura. E alla fine della visita si può fare incetta nel fornitissimo shop di gadget tematici, comprese le fedeli riproduzione di piatti, asciugamani e suppellettili usate a bordo. Dopo la doverosa visita al Titanic Museum, che richiede perlomeno un paio d’ore, si può partire – a piedi o a bordo di un caratteristico Black Cab in stile londinese (io ho usato quello condotto dalla colta e simpatica guida Billy Scott e prenotabile su www.touringaroundbelfast.com) – alla volta della città, divisa in quartieri dall’anima molto diversa. Come l’elegante zona universitaria delimitata dal Golden Mile, un chilometro di pub e locali tra cui perdersi. Qui sorge il Queen’s University, l’università più prestigiosa dell’Irlanda del Nord, fondata dalla regina Vittoria nel 1849, il cui emblema è lo splendido Lanyion Building di mattoni rossi in stile neo Tudor. Poco lontano da vedere anche i Botanic Gardens: creati nel 1827 e aperti tutto l’anno, sono un paradiso di prati, alberi, fiori e sentieri sinuosi, con un’incantevole serra di palme. Imperdibile la visita nei tipici quartieri operai delle zone east e west con le case di mattoni rossi e i famosi Murales lealisti e indipendentisti.

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Ma, passeggiando per Belfast, si scoprono tante altre curiosità: dal Big Fish in ceramica che celebra il ritorno del salmone nel fiume risanato dall’inquinamento al modernissimo museo Mac di Arte Contemporanea, dalla St. Anne’s Cathedral in Donegall Street con il pavimento in marmo bianco e nero che rappresenta il passaggio alla vita eterna all’Albert Memorial, una torre pendente dedicata al marito della regina Vittoria che peraltro in città non mise mai piede. Dal mastodontico City Hall, il Municipio quadrangolare vittoriano che rappresenta un comodo punto di riferimento per i turisti che girano in centro, al pittoresco St. George’s Market, una struttura ottocentesca di mattoni rossi, ferro e vetro che ospita il mercato: un mix di cibo, chincaglierie e bancarelle di artigianato, con musica dal vivo. E a proposito di musica, non si può certo lasciare Belfast senza fare il giro dei suoi mille pub, oggi tutti aperti e piacevolmente affollati, per bere pinte di birra e assistere al rito del «craic»: la musica tradizionale improvvisata da orchestrine di appassionati dilettanti. Un’esperienza così divertente che da sola può valere il viaggio. Per il soggiorno, un indirizzo consigliabile è quello del centralissimo, confortevole e trendy Malmaison Belfast (www.malmaison.com), ma chi cerca una sistemazione più lussuosa sceglie lo storico The Merchant Hotel (www.themerchanthotel.com). Che si tratti di un long week end in città (oggi Belfast è collegata anche due volte alla settimana da Milano Bergamo con Ryanair a tariffe molto interessanti) o di un fly & drive di una settimana o di quindici giorni una vacanza in Irlanda è sempre da tener presente.

 

Da Belfast: Giant’s Causeway e Stangford Lough

Ma Belfast, oltre a meritare una visita approfondita, è anche un ottimo punto di partenza per girare tutta la costa di Antrim, la contea più nord orientale dell’isola, considerata universalmente una perla dagli appassionati di viaggi on the road. E per arrivare con un bel tour panoramico alle Giant’s Causeway bastano davvero solo un paio di giorni e qui il traffico è inesistente. La strada costiera è panoramica, molto scenografica e offre la vista di castelli – alcuni intatti e abitati, altri suggestive rovine medioevali come quello di Dunluce -, rocche, porticcioli, scogliere e scorci davvero mozzafiato. E con qualche piccola deviazione all’interno si possono ammirare foreste, cascate, giardini botanici e angoli davvero magici, come quelli dove sono state girate molte scene della popolare serie televisiva «Il Trono di Spade». Le Giant’s Causeway, uno dei punti più spettacolari, sono scolpite dalla lava vulcanica, dal vento e soprattutto dall’Atlantico. La meraviglia naturalistica più amata dell’Irlanda del Nord, ha un’età che si aggira intorno ai sessanta milioni di anni e pareti con scanalature perfettamente allineate che ricordano le canne di un organo a forma pentagonale. Per chi è alla ricerca di un itinerario nuovo suggerisco lo Strangford Lough, con le sue acque tranquille e scintillanti, è il più vasto lago costiero d’Irlanda e del Regno Unito insieme, una delle più importanti riserve naturalistiche del paese. Il lago, collegato al mare aperto da uno stretto canale, è frequentato da numerose colonie di foche grigie, oltre a un gran numero di uccelli marini. Qui infatti la natura regna sovrana; per questo trovano rifugio intere colonie di uccelli.  Il punto più indicato per uno straordinario birdwatching è presso Castle Espie Wildfowl & Wetlands Centre, ideale per immensi stormi di anatre, cigni, ma specialmente di oche colombaccio che qui convergono a migliaia dal Canada artico per svernare. La riserva, molto ben organizzata, è disseminata di rifugi per poter ammirare inosservati gli uccelli. Ma non sono solo queste le attrazioni che si possono trovare sulle rive e nei dintorni del lago. La zona vanta anche alcune preziose dimore storiche, come la settecentesca Mount Stewart, splendida e grandiosa, famosa per i suoi fastosi interni e soprattutto per gli incantevoli giardini che sono un gioiello assoluto.  Da non mancare assolutamente una visita al settecentesco Castle Ward, situato in una magnifica posizione sulle rive del lago. La grande tenuta offre una vasta gamma di attività, ma senz’altro la sua attrazione principale consiste nell’aver “impersonato” Winterfell, nella serie televisiva Il Trono di Spade, dove gli appassionati della saga potranno rivivere esperienze a tema. Una nota curiosa è che recandosi alla vicina locanda The Cuan, si potranno trovare una delle famose porte di legno intagliate ricavate da alcuni degli alberi di Dark Hedges, caduti nel gennaio 2016 in occasione della forte tempesta Gertrude. É proprio la grande varietà e ricchezza a fare di questa area uno scrigno di inattese scoperte. Che dire, ad esempio, della Scrabo Hill con la sua spettacolare Tower? Giunti in cima si rimane stupefatti di fronte al paesaggio sconfinato che va dal mare alla Mourne Mountains in lontananza. Innumerevoli poi sono le testimonianze cristiane in queste terre evangelizzate per prime da San Patrizio, come Movilla Abbey, fondata nel VI secolo; o Inch Abbey, suggestive rovine gotiche di un monastero del IX secolo, anch’esse apparse nella saga de Il Trono di Spade; e ancora, i resti del sito monastico di Nendrum, fondato nel V secolo sull’isoletta di Mahee, una delle tante che costellano il lago stesso, e collegato strettamente alla figura del santo patrono d’Irlanda. Infatti, fu proprio sulle rive del lago che San Patrizio tornò in Irlanda dopo sei lunghi anni di schiavitù. Tutto intorno ci parla del santo e del suo apostolato. Downpatrick, nella cui cattedrale, Down Cathedral, si ritiene sia sepolto il santo, la cui tomba è meta di incessanti pellegrinaggi. Da qui, si può raggiungere il St.Patrick’s Centre, un magnifico centro culturale con un’affascinante mostra multimediale dedicata alla vita e alla missione spirituale di San Patrizio. Downpatrick è una cittadina con eleganti edifici e una buona offerta gastronomica e ricettiva, così come tante altre località della zona, dai pittoreschi villaggi di Strangford a Greyabbey. Ovunque troverete una vasta e variegata scelta di alloggi, da eleganti alberghi ad accoglienti bed&breakfast. Per quanto riguarda la gastronomia, assolutamente da provare sono le specialità della zona come le celebri ostriche di Strangford o i gamberetti di Portavogie, da degustare nel grazioso ristorante Pier 36 nel porticciolo di Donaghadee, e le patate Comber, la qualità più pregiata e saporita delle patate irlandesi, e quella che si raccoglie per prima (infatti è soprannominata “early potato”) che ha di recente ricevuto il marchio IGP. Un altro prodotto tipico è il burro di Abernethy … altamente consigliata è l’originale ma gustosissima variante con alghe.  Per un po’ di shopping non omologato ed esclusivamente Made in Strangford quest’area vanta molte produzioni artigianali, tra cui i tessuti irlandesi di Winnie Magee o i vetri della Discovery Glass. Strangford Lough: un eden di tranquilla bellezza, in cui alternare a piacimento il contatto con la natura con antiche tradizioni ed un ricco patrimonio culturale. Ecco alcuni indirizzi di ristoranti e guesthouse della zona: Old Schoolhouse Inn, Castle Espie, Newtownards www.theoldschoolhouseinn.com; Pier 36,  Donaghadee – www.pier36.co.uk;  Baloo House, Killinchy, Newtownards – www.ballooinns.com/balloo-house;   Daft Eddies, Sketrick Island, Whiterock, Killinchy – www. dafteddys.co.uk;  Old Post Office, Lisbane – tearoom and craft shop – www.oldpostofficelisbane.co.uk; Poachers Pocket, Comber – www.ballooinns.com/the-poachers-pocket;  Katch 27 (locale multipremiato), Kircubbin –  www.katch27.co.uk. Info sulla zona: www.irlanda.com/strangford. Per informazioni: Turismo Irlandese, www.irlanda.com,  oppure www.discovernorthernireland.com.  A Belfast si può noleggiare una macchina per fare questo bellissimo giro oppure, e questo è un ottimo suggerimento, richiedere all’ufficio del turismo locale una guida dotata di autovettura propria che vi porterà nei luoghi più belli e suggestivi illustrandovi al meglio le attrattive. Tra le tante si consiglia – provata di persona- l’ottima Dee Morgan (tel.+44.7812739683; dee.tours@hotmail.com). Info sul Paese: Turismo Irlandese, www.irlanda.com oppure www.discovernorthernireland.com.

Stefano Passaquindici

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