di Elena Luraghi @elenaluraghi

 

 

Per uno di quei casi strani della vita, non ho festeggiato la recente vittoria alla candidatura olimpica di Milano-Cortina 2026 nel capoluogo lombardo, la mia città, ma in una piazza stracolma di persone all’ombra del Cristallo e delle Tofane. Ero a Cortina d’Ampezzo, quell’incredibile 24 giugno, e vi posso assicurare che l’entusiasmo è stato commovente. Ola collettiva, abbracci, l’inno nazionale… Poi tutti a brindare, chi in qualche winebar alla moda della cittadina alpina, chi, come la sottoscritta, nel gazebo (vista montagne) dell’Hotel Cristallo: il più antico albergo di lusso ampezzano, classe 1901 e un fascino d’antan che dialoga con le novità introdotte sotto la gestione del direttore Carmelo (Franco) Lentini. Artefice visionario, ben prima del proclama olimpico, del rilancio di questo monumento Belle Époque che ha scritto pagine di puro glamour nella storia dell’ospitalità alpina.

 

Buon compleanno, Dolomiti

Due giorni dopo, il 26 giugno, in quella stessa piazza alle spalle della chiesa parrocchiale, sul medesimo palco allestito per i festeggiamenti sono saliti i musicisti della banda, il Sindaco Gianpietro Ghedina, il presidente della Fondazione Dolomiti Unesco Graziano Pizzimenti e altre personalità, per celebrare i primi dieci anni di iscrizione delle montagne di roccia rosa nell’elenco dei patrimoni Unesco. A Cortina & dintorni le Dolomiti sono disposte ad anfiteatro: le Cinque Torri, il Croda da Lago, il Nuvolao, i Lastroni di Formin. Se poi si prende la macchina (o la funicolare), si sale fino ai rifugi, dal Lagazuoi, 2752 metri, che vanta la sauna più alta delle Dolomiti, all’Averau e allo Scoiattolo, che allo spettacolo del panorama abbinano proposte gourmand di altissimo livello. Da lì parte anche la rete di sentieri storici, legati alla memoria, sul campo, della Grande Guerra.

 

Le montagne incantate

Staresti ore a contemplarle quelle cattedrali di roccia ruvida, aspra, tagliata in un’infinità di guglie e pinnacoli che al tramonto si accendono di rosa. È un orizzonte infinito di vette alpine dove fai fatica ad orientarti: da lassù sembra che il mondo sia fatto solo di roccia, prati, boschi, ghiacciai, sensazione rassicurante per chi cerca solitudini appaganti e visioni a volo d’uccello. In questo panorama che incanta il corpo e la mente, c’è spazio anche per proposte esclusive di wellbeing, come la Starlight Room Dolomites del rifugio Col Gallina al Passo Falzarego: una stanza mobile con le pareti in vetro per ammirare tramonto, stelle e alba come se vi trovaste all’aria aperta, in un abbraccio sensoriale con la magia del cielo. La montagna, a Cortina, può anche essere una pausa poetica lontana dai cliché.

 

Lusso understatement

Lontano dai cliché è pure il già menzionato Hotel Cristallo, dove manager ed esponenti della cultura (a Cortina va in scena la rassegna letteraria “Una montagna di Libri”) prenotano suite dal fascino alpino e si concedono pause rigeneranti nella Spa appena rinnovata, affacciata sulle Tofane. Motore di mondanità negli anni dopo le Olimpiadi invernali del 1956, oggi il Cristallo ha convertito l’esclusività esibita degli anni d’oro, quando c’era la piscina outdoor dove qualche americano si tuffava in smoking di notte e le sale dal fascino Belle Époque erano appannaggio di troupe cinematografiche (nel 1963 è stata girata La Pantera Rosa, con Peter Sellers, al quale è stata intitolata una suite), con la rilassante discrezione tipica della clientela d’alto rango. Oggi qui ci si riposa, si cena nella Stube con soli quattro tavoli, oppure si sperimenta la cucina creativa nel gazebo affacciato sulle Tofane dello chef Marco Pinelli, lontano anni luce dall’esibizionismo mediatico di molti suoi colleghi, ma bravo come pochi nel sorprenderti con la magia che va in scena nei suoi piatti. Alchimie di sapori e mise en place artistiche, per lui, sono un tutt’uno.

 

Per informazioni: https://www.dolomiti.org/it/cortina

 

 

 

 

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