Uno Stato libero di Catalogna, anzi di Catalunya (come giustamente si dice a Barcellona) è destinato a rimanere una pia illusione. Le elezioni locali per il Parlament della Regione più ricca di Spagna si sono concluse con una secca sconfitta per il partito di maggioranza relativa Convergència i Uniò che ha perso 12 seggi e dunque ha fallito l’obiettivo di conquistare tutta l’assemblea per poi lanciare un referendum indipendentista. Non è una gran consolazione anche il raddoppio dei seggi da parte di Erc (Esquerra Republicana de Catalunya), un partito di sinistra ma con idee autonomiste. Per riportare in auge la secessione da Madrid (oggi effettivamente più lontana) occorrerà un compromesso tra liberal-democratici e post-comunisti, in pratica un «inciucio».

Tutto questo, osserva Credit Suisse, però non è sufficiente affinché i mercati ignorino i rumor su un possibile distacco di Barcellona dal resto dell’Iberia.  Non a caso lo spread tra i Bonos di Madrid e i Bund di Berlino è salito a 422 punti.

Wall & Street

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