Cry for me, Argentina! #1 – Ecco la guida anticrisi del Credit Suisse

Altro che «Evita»! Dopo la decisione del Tribunale di New York di imporre a Buenos Aires il pagamento di 1,3 miliardi di dollari di vecchi bond andati in default nel 2001 a investitori americani che li avevano in portafoglio, il rischio di un altro crac per il Paese sudamericano è elevatissimo. Fitch ha già tagliato il rating di 5 gradini portandolo a “CC”, poco sopra l’insolvenza. Se per caso siete tra gli sfortunati investitori che avevano in portafoglio le vecchie obbligazioni argentine scadute o se negli ultimi anni aveste deciso di riaccostarvi alle emissioni argentine in dollari Usa e ora siete […]

  

Tutti dicono: «I love Eni»

In periodi di magra come quelli che stanno affrontando i mercati azionari trovare un titolo che metta tutti d’accordo è sempre più difficile. Ma ce n’è uno che è «amato» sia dagli investitiori che dai risparmiatori: Eni. Il cane a sei zampe è coccolato dagli analisti. A Mediobanca piace perché è «un leader del settore» (Outperform, cioè il titolo farà meglio del mercato,  e prezzo obiettivo a 22,2 euro), ma anche perché ha tanto valore in pancia (il 16,8% del maxi-giacimento in Kashagan vale oltre 10 miliardi di dollari). Per Banca Akros è da comprare aspettando che il titolo raggiunga i […]

  

Per Morgan Stanley l’Europa non è una «scarpa vecchia»

Fino a oggi molti opinion-maker (ma anche qualche sedicente guru) ci hanno riempito le orecchie con il pessimismo, con la crisi, i consumi fermi, le banche che non prestano un euro e l’economia che per questo si avvita in una spirale negativa. Insomma, a sentire queste campane l’Europa e le sue Borse sarebbero da buttar via come si fa con una scarpa vecchia la notte di Capodanno. Ecco c’è chi quella scarpa vecchia è pronto a raccoglierla. È Morgan Stanley che nell’outlook per il 2013 rovescia le prospettive del senso comune (e anche del sentito dire)  partendo da un presupposto: nel 2013 […]

  

Si fa presto a dire «materasso», ma in Borsa non si mangia gratis

Da Piazza Affari al materasso: più della metà delle famiglie italiane (55% del campione) affidano i propri risparmi unicamente a prodotti di liquidità e ai conti di deposito remunerati. In definitiva due guanciali, su cui dormire sogni tranquilli. La conferma è contenuta in un’indagine realizzata da BlackRock, uno dei maggiori gruppi di investimento a livello mondiale, insieme all’agenzia di ricerche Yougov. Tre italiani su quattro sono pessimisti sulle prospettive economiche del Paese e temono un potenziale aumento delle tasse. Di conseguenza, il 62% del campione non è disposto a correre alcun tipo di rischio con i propri soldi. Ma c’è un particolare: […]

  

Bonsai #9 – Se la carta prepagata si inceppa…

L’amore delle famiglie per le carte di credito prepagate, porta l’Italia al quarto posto al mondo per rischio frodi su questo particolare tipo di denaro di plastica: il 9% del campione ha riferito di aver subito almeno una truffa negli ultimi cinque anni. Lo rileva Cpp Italia, filiale della multinazionale inglese specializzata nei servizi di protezione delle carte di pagamento.  Il Paese in assoluto più a rischio è l’India, dove il 19% delle persone contattate ha dichiarato di aver subito una frode, a seguire ci sono Cina (16%) e Messico (10%). In Europa, subito dopo l’Italia, tra i paesi più a rischio ci […]

  

L’«inciucio alla catalana» spaventa i mercati

Uno Stato libero di Catalogna, anzi di Catalunya (come giustamente si dice a Barcellona) è destinato a rimanere una pia illusione. Le elezioni locali per il Parlament della Regione più ricca di Spagna si sono concluse con una secca sconfitta per il partito di maggioranza relativa Convergència i Uniò che ha perso 12 seggi e dunque ha fallito l’obiettivo di conquistare tutta l’assemblea per poi lanciare un referendum indipendentista. Non è una gran consolazione anche il raddoppio dei seggi da parte di Erc (Esquerra Republicana de Catalunya), un partito di sinistra ma con idee autonomiste. Per riportare in auge la secessione da Madrid (oggi effettivamente […]

  

Bonsai #8 – Bonomi e Sposito fanno bene a Camfin

L’atteso taglio alla catena di controllo della scuderia di Marco Tronchetti Provera, dopo la guerra totale con la famiglia Malacalza, farà bene a Camfin. Ne è convinta Mediobanca che nella tradizionale Wake Up Call assegna il giudizio outperform (meglio del mercato) alla holding cui fa capo il controllo di Pirelli. Secondo gli analisti di Piazzetta Cuccia il titolo Camfin arriverà in Borsa a quota 56 centesimi (il target price). Come è noto Tronchetti ha da poco trasferito la propria quota della cassaforte Gpi (a sua volta controllante di Camfin) dall’accomandita Mtp Sapa a una nuova società (in termini finanziari newco) battezzata […]

  

Bonsai #7- La spesa si fa al discount di Rio e Taiwan

[photopress:rio_janeiro.jpg,thumb,pp_image] La crisi globale ha convinto gli investitori a concentrare ogni interesse sui titoli delle società che offrono entrate stabili e profitti regolari sotto forma di dividendi, a partire dal settore dei beni di consumo, la salute e le  telecomunicazioni. Ma ora è il momento di cambiare marcia, sottolinea il gruppo del risparmio gestito M&G individuando buone opportunità tra i titoli cosiddetti “ciclici”. Nel sacchetto della spesa ci sono la  brasiliana Vale (estrattore minierario), Yingde Gases (grande fornitore di gas industriali per l’industria dell’acciaio cinese) First Quantum Minerals (società canadese ma con asset in Africa) e Delta Electronics (che produce componenti per l’elettronica di Taiwan).  Interessanti, […]

  

Bonsai #6 – Mediobanca compra la ruspa

L’assenso degli americani di Cnh alla proposta di fusione avanzata da Fiat Industrial piace a Mediobanca. Gli analisti di Piazzetta Cuccia nella tradizionale  Wake up call hanno confermato il giudizio outperform: in pratica nel medio termine il titolo Industrial si comporterà in Borsa meglio dei suoi concorrenti. Il prezzo obiettivo resta 9,8 euro.  L’operazione piace anche perché toglie un fattore di incertezza in un momento di mercato certo non facile per il gruppo guidato da Sergio Marchionne. Wall & Street

  

Banche, una mina da 117 miliardi pronta a esplodere

Le banche italiane hanno prestato a famiglie e imprese 117 miliardi che rischiano di non vedere mai più: a settembre nella discarica delle sofferenze sono entrati altri 1,8 miliardi rispetto ad agosto e 15,6 miliardi nei dodici mesi, per un incremento annuo del 15,3 per cento. È una crescita senza sosta quella fotografata ieri dall’Abi di Giuseppe Mussari e rappresenta il secondo campanello d’allarme in pochi giorni dopo la convocazione in Bankitalia dei primi cinque gruppi del Paese avvenuta lunedì: i crediti di difficile riscossione sono ormai il 5,9% degli impieghi (5,1% un anno fa), in pratica ogni 100 euro […]

  

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