Le dimissioni del premier italiano Mario Monti si inseriscono in un quadro macro-economico in miglioramento dopo le produzione industriale e le vendite al dettaglio cinesi hanno mostrato una forza inaspettata a novembre, lasciando cadere in secondo piano le incertezze legate al fiscal cliff, il precipizio fiscale che potrebbe scaricare sulle spalle degli americani tasse per altri 600 miliardi di dollari gelandone i consumi.
Date queste premesse gli esperti di Cmc Markets, consigliano di non perdere di vista il mercato dei cambi, a partire dal cambio euro-dollaro che ha messo la retromarcia: qualora non tenesse quota 1,2880 potremmo presto tornare a 1,2800 mentre anche il cable, cambio tra la sterlina e il dollaro, si sta avvicinando a 1,5980. Andamento ribassista della moneta unica anche contro la sterlina: sotto 0,8010 il target è di 0,7960 mentre il terzo fallimento per il dollaro-yen di superare 82,85 lo proietta a 81,60 prima e 80,50 poi.
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