Non si sposta dal tiepido neutrale la pagella di Mediobanca sul gruppo l’Espresso, che in Borsa pare destinata a restare una penny stock:  il prezzo obiettivo è confermato a 98 centesimi di euro, meno di un caffè.

La casa editoriale controllata dalla famiglia De Benedetti, scrivono gli analisti di Piazzetta Cuccia nella consueta Wake up Call, ha mostrato tra settembre e dicembre del 2012 una perdita di 4,6 milioni (contro gli 1,4 milioni previsti).  I ricavi sono stati, è vero, un po’ oltre le stime ( 219 milioni contro 210), ma le entrate pubblicitarie hanno ceduto il 13% rispetto a un anno prima e i margini sono in caduta libera: il mol si è dimezzato  (-56%).

Il fatto che De Benedetti lasciasse i consoci senza dividendo era sostanzialmente scontato, ma il ragionamento di Mediobanca è più ampio: dopo il piano con cui Pietro Scott Jovane vorrebbe  raddrizzare Rcs-Corriere della Sera, rottamando 10 periodici Rizzoli e lasciando per strada 800 addetti tra Italia e Spagna, i risultati di l’Espresso-Repubblica rappresentano un’altra ipoteca sulla tenuta dell’intero settore.

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