Il vicedirettore vicario del Giornale, Nicola Porro ha già cucinato in una delle sue «zuppe» i principi del Foro, che seguono gli affari della grande finanza italiana. Wall & Street si concentrano invece ora su Sergio Erede, l’avvocato che forse ha tratto dalla storica bellicosità della natale Firenze, quell’acribia che gli consente uno score di successi da far impallidire gran parte dei concorrenti.

L’ultimo grattacapo di cui si è fatto carico Erede, a 73 primavere, è il ricorso presentato dal numero uno di Prada, Patrizio Bertelli, per strappare la storica confetteria milanese Cova dalle mani dei francesi di Lvmh, che aveva già firmato un accordo con la famiglia Faccioli per acquistarla in cambio di 15 milioni.

 

A capo di uno dello studio Bonelli-Erede-Pappalardo (dove lavorano 300 persone, uno dei maggiori del Paese), l’avvocato è comunque su tutti i fronti caldi di Piazza Affari:

  •  combatte a fianco di Diego Della Valle per espugnare il salotto di Rcs dalla presa della Fiat di John Elkann (sue le lettere inviate da Mr Tod’s per contestare l’aumento e il piano industriale del Corriere, confezionato dall’amministratore delegato Pietro Scott Jovane);
  • ha accompagnato Pietro Salini alla vittoria contro la famiglia Gavio nel lungo scontro per il controllo di Impregilo
  • ha assistito la famiglia Malacalza contro la Pirelli di Marco Tronchetti Provera nel duello poi culminato nel recente divorzio

Ma occorre l’aiuto del pallottoliere per tenere conto della carriera di Erede che è tra il resto anche la spalla storica del papà di Luxottica,  Leonardo Del Vecchio, e anche dell’ingegner Carlo De Benedetti, presidente del gruppo Espresso.

In passato ha curato operazioni che hanno segnato il listino di Piazza Affari come l’offerta pubblica di acquisto con cui Generali ha inghiottito l’Ina, la storica scalata di Roberto Colaninno a Telecom Italia (curandone poi il passaggio alla Olimpia di Marco Tronchetti Provera e Gilberto Benetton) insieme a quella che era stata definita la «razza padana»,  la privatizzazione di Autostrade o l’approdo in Borsa dell’Enel, in cui ha risposto speranze e denaro gran parte dell’ex Bot people.

Un’attività frenetica, corroborata da una assidua presenza nelle stanze che contano. Basta osservare il suo curriculum sul sito di Luxottica: oltre a sedere nel board della multinazionale degli occhiali, Erede è consigliere di Foncière des Régions (che fa capo sempre a Del Vecchio), di Delfin (la holding del fondatore di Luxottica), di Indesit Company, di Interpump, del Gruppo L’Espresso, di Manuli Rubber Industries, di Gruppo IPG Holding, di Sintonia e di Brioni. È inoltre presidente di Aon Italia (assicurazioni) e Bolton Group International (alimentari) ed è vicepresidente di Bnl-Bnp Paribas.

Ovviamente, anche gli avvocati hanno un’anima. Il cuore di Erede batte per l’immobiliare (con la sua Penteco ha rilevato il 33% dei terreni dell’area Ripamonti a Milano) e per i trenini elettrici (ha pure investito in una società che li produce). Ultima ma non meno importante l’editoria: il super-avvocato possiede il 3% del sito Internet linkiesta.it.

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