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Sta per nascere un governo di ultrasinistra, maggioritario in Parlamento e minoritario nelle urne. Questo permetterà a molte latenti contraddizioni di palesarsi in maniera chiara ed evidente.

In primo luogo, si metterà alla prova quella ristretta oligarchia che ritiene unicamente se stessa non solo dotata delle credenziali necessarie per governare, ma anche unica titolare del reale diritto di cittadinanza e, in virtù della sua natura, sola titolata a dispensare premi e punizioni. Questa congerie di miserabili è la responsabile unica del declino della nostra Patria, parola che aborrisce perché pregna di un internazionalismo senza radici, tradizioni e cultura. Questo manipolo di masnadieri ha trascorso il recente passato a raccontarci una Storia che non è mai esistita, a demolire i valori sui quali si fonda la nostra civiltà e a sostituirli con gli idoli dell’irrazionalismo e del relativismo. Questa congrega di mediocri ha solo il proprio utile come unica vera bussola (e, a dirla tutta, la loro colleganza non è fatta di pasta migliore) ma con l’artifizio di una retorica banale ha spento ogni anelito alla libertà individuale, pretendendo di farsi avanguardia di masse troppo ignobili per ambire a decidere del proprio destino, addomesticandole, anzi, alla dipendenza e alla servitù.

Tutto questo ci porta su un altro piano: quello dell’insufficienza della Costituzione in se stessa a evitare che tale combriccola di imbroglioni si arroghi il diritto di stabilire di volta in volta i limiti dell’esercizio del potere, la sua titolarità, la sua stessa personalità. Questa banalizzazione del ruolo del Parlamento, la costante apertura alla ricerca di maggioranze alternative, la separazione dei poteri, invocata solo per fermare il nemico/avversario, mai praticata nella realtà, la volontà popolare rispettata se e solo se casualmente fotografa l’inclinazione delle élite, lo ius sanguinis subordinato a uno stolido universalismo, l’esaltazione dell’irresponsabilità come momento massimo della democrazia e l’esecrazione della decisione (Entscheidung) come sinossi del fascismo sono tutte forme del dis-prezzo dell’individualità in quanto tale.

Ecco, da un governo di ultrasinistra c’è da attendersi un’emersione della contraddizione (Widerspruch) che ogni Costituzione (Grundgesetz) cerca di cristallizzare e sulla quale, in particolar modo, quella italiana si fonda (o si s-fonda, a seconda dei punti di vista). La speranza di una Umwertung è, ritengo, destinata ad essere delusa in partenza perché questo abisso (Abgrund) della Costituzione (Grundgesetz) produce coscienze irrimediabilmente difettose, abituate a muoversi nell’oscurità e a rifuggire la luce.

Gian Maria De Francesco

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