Mercati, cosa fare con Trump

Se la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane vi ha sorpreso e il calo delle Borse mondiali vi sgomenta perché non avevate adottato «coperture» adatte in caso di scossoni, questo è il momento di rivedere le strategie di investimento. In primo luogo, niente panico: i movimenti speculativi in caso di esiti inattesi di consultazioni politiche (vedi Brexit) sono ormai pane quotidiano. In secondo luogo, rincuoriamoci con un po’ di statistica guardando a Wall Street. Il grafico a lato, elaborato da Source, evidenzia che storicamente i presidenti repubblicani sostenuti da un Congresso e da un Senato con maggioranze solide […]

  

Nucleare, ragioni per un «Sì»

La scorsa settimana il premier britannico Theresa May ha dato il via libera, dopo una sospensione di un paio di mesi (a causa del caos politico scatenato dalla Brexit, al progetto Hinkley Point, una megacentrale nucleare da 18 miliardi di sterline (21 miliardi di euro) che sarà realizzata da un consorzio franco-cinese guidato da Edf e partecipato al 33% da China General Nuclear (Cgn), mentre la tecnologia sarà fornita dalla transalpina Areva. Si tratta della prima centrale a essere costruita in Gran Bretagna da oltre vent’anni e fornirà al Paese il 7% della produzione elettrica consentendo di «pensionare» una quindicina […]

  

Wall Street conta più di Bruxelles

Abbiamo pensato, abbiamo riflettuto, ci siamo commossi per gli attentati di Bruxelles. Ma, poi, alla fine prevale sempre una domanda utilitaristica e sacrosanta: «E ora che ne sarà dei nostri risparmi investiti? Ci dobbiamo aspettare un’altra turbolenza?». La risposta proviene da Stefano Gianti, Arnaud Masset e Yann Quelenn analisti di Swissquote, secondo cui «sicuramente le prossime trimestrali Usa detteranno il trend dei mercati nelle settimane che verranno». Come si vede dal grafico a fianco l’indice Eurostoxx 50 non ha per nulla risentito degli attacchi di Parigi di novembre scorso ma ha cominciato un triste declino verso la fine del 2015 quando si […]

  

La sindrome cinese non fa paura

Il crollo del mercato cinese non è l’avvisaglia di una nuova recessione mondiale. Di un nuovo (e temutissimo) stop dell’economia globale si potrà parlare se e solo se gli Stati Uniti evidenzieranno segnali di arretramento. Per ora non alle viste. Anche perché il governatore della Fed, Janet Yellen, sta seriamente meditando sul programmato rialzo dei tassi il cui primo effetto sarebbe, appunto, quello di rallentare il progresso del Pil a stelle e strisce. Secondo Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management, la correzione dei mercati evidenziatasi ad agosto è una situazione «normale» che ricorda molto da vicino quanto […]

  

Salviamo la supernova Grecia o salta l’Europa

ὑποκεὶμενον γάρ τι καὶ ἐν ὑποκειμένῳ ἐστὶν ἡ φύσις ἀεί «Perché la Natura è sempre un soggetto ed è sempre nel soggetto». (Aristotele, Fisica, B, II, 192 b8)   La Grecia è stata la supernova del mondo classico, una gigantesca stella il cui fulgore ha illuminato la mente dell’uomo. Ai suoi filosofi dobbiamo prima l’ardire di una spiegazione del mondo (cioè della Natura) e del tempo avulsa dal pensiero teologico, poi l’invenzione del pensiero razionale e soprattutto la sua codificazione. È stata la maggiore invenzione di sempre, perché propedeutica a tutte quelle che sono state successive e finanche premessa (inconsapevole) di quelle […]

  

La Cina vince anche nell’arte

Al grande pubblico questo quadro non dirà probabilmente nulla. si tratta del «Paesaggio in rosso» del pittore cinese Li Keran, battuto all’asta nel 2012 per 40 milioni di dollari, record storico per un dipinto proveniente dal Paese della Grande muraglia. Eppure le possibilità di investimento nell’arte cinese non sono limitate, basta entrare sul mercato nel momento giusto. E, secondo gli esperti del Monte dei Paschi di Siena, il 2014 potrebbe rappresentare una buona occasione.  Basti pensare che nell’Asian Week di marzo Sotheby’s e Christie’s hanno realizzato un fatturato totale di circa 90 milioni di dollari.   L’«MPS Chinese art Index» […]

  

La svolta di Tronchetti e di Marchionne

Nelle quotidiane diatribe politico-finanziarie c’è un aspetto che si dimentica molto facilmente. E non è secondario: tutta la nostra economia si regge sulla produzione. Di beni, non di servizi, giacché questi ultimi diventano fruibili solamente se il sistema economico è in grado di generare redditi. Ad esempio: i servizi di telefonia mobile hanno senso se e solo se c’è un’amplissima domanda che li giustifichi. Senza il commercio di beni prodotti dalle industrie, senza un tessuto industriale una società si riduce al solo soddisfacimento dei bisogni primari, come durante l’epoca feudale. Questa premessa è d’obbligo perché stiamo per parlare di un […]

  

DiaSorin cavalca la tigre cinese

DiaSorin inizia a parlare correntemente cinese. La società specializzata nell’immunodiagnostica infatti ha lanciato il proprio analizzatore automatizzato Liaison XL in Cina per rafforzare la presenza in un mercato che vale circa 530 milioni di euro. L’obiettivo è ambizioso: raggiungere in Cina, entro la fine del 2013, volumi di vendita paragonabili a quelli attualmente realizzati in Italia. D’altronde, il gruppo guidato dall’ad Carlo Rosa non può far altro che crescere. Nel terzo trimestre i ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili, mentre l’utile a parità di perimetro è aumentato del 6%. E le prospettive di sviluppo dei mercati più effervescenti come quello cinese è un elemento attrattivo per le case […]

  

Rivoluzione verde lontana, Credit Suisse punta sull’energia

«I nostri processi produttivi, e in effetti l’intera struttura delle nostre economie, si basa sui vecchi prezzi. Produciamo cemento utilizzando petrolio per scaldare il calcare. Utilizziamo aeroplani costruiti dieci anni fa quando i prezzi del petrolio erano bassi. Produciamo utensili per la cucina in alluminio che a loro volta necessitano di un processo di fusione ad alta intensità di energia. Costruiamo città molto estese senza un adeguato trasporto pubblico, e installiamo impianti di aria condizionata. Anche il cosiddetto mondo virtuale richiede impianti di raffreddamento ad alta intensità di energia per i suoi server». No, non sono le dichiarazioni di intenti di […]

  

Bonsai #9 – Se la carta prepagata si inceppa…

L’amore delle famiglie per le carte di credito prepagate, porta l’Italia al quarto posto al mondo per rischio frodi su questo particolare tipo di denaro di plastica: il 9% del campione ha riferito di aver subito almeno una truffa negli ultimi cinque anni. Lo rileva Cpp Italia, filiale della multinazionale inglese specializzata nei servizi di protezione delle carte di pagamento.  Il Paese in assoluto più a rischio è l’India, dove il 19% delle persone contattate ha dichiarato di aver subito una frode, a seguire ci sono Cina (16%) e Messico (10%). In Europa, subito dopo l’Italia, tra i paesi più a rischio ci […]

  

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