Immsi è più bella «senza ali»

Paradossi della Borsa. Immsi vola (+18%) proprio perché potrebbe restare senza ali. Il titolo della holding che fa capo a Roberto Colaninno ha messo il turbo in piazza Affari in seguito all’ipotesi di un’offerta di Air France-Klm sulle quote di Alitalia in mano ai soci del Bel Paese. Sia il vettore francese che la stessa Immsi hanno smentito la possibilità di un’integrazione nel breve termine, ma questo non impedisce agli analisti di fare alcuni conti. Secondo Mediobanca il 7,1% di Alitalia direttamente riconducibile a Colaninno (costato 80 milioni nel 2009) appesantisce le quotazioni di Immsi che trattava fino a ieri […]

  

Il Monte può evitare l’aumento

Il Monte dei Paschi deve necessariamente fare il tifo per una ripresa delle quotazioni dei nostri Btp. È quanto osservano gli analisti di Mediobanca nella consueta Wake Up Call. Se lo spread con il Bund si restringerà verso quota 160 punti (dagli attuali 303), la banca senese (che ha un’esposizione al rischio sovrano italiano di poco superiore 22 miliardi), le perdite sui derivati di copertura sui titoli italiani si ridurranno a zero portando il Core Equity Tier 1 al 12,5% (con i Monti-bond di prossima emissione raggiungerà il 10%).  A questo punto Mps potrebbe rimborsare 3,5 miliardi su 4,5 miliardi di Monti-bond […]

  

Bonsai #16 – Fondi Azimut ok per Mediobanca

  [photopress:00450861_giuliani_pietro.jpg,thumb,pp_image]   Azimut di Pietro Giuliani convince Mediobanca. Per la società  di risparmio gestito la pagella degli analisti di Piazzetta Cuccia è  outperform (“meglio del mercato”) con un target price di 13 euro.  Il giudizio è contenuto nella tradizionale Wake up call dopo che Azimut, grazie ai buoni risultati di novembre (157 milioni la raccolta netta) ha raggiunto nei primi 11 mesi dell’anno il 97% del target di raccolta fondi stimato da Mediobanca. L’andamento di novembre  – sottolinea il presidente e ad Giuliani – «conferma il trend positivo degli ultimi mesi, esprimendo sia la qualità della gestione con una performance media […]

  

#AddioMonti 2 – Finmeccanica depressa senza Prof

Il possibile slittamento ai primi mesi del prossimo anno della cessione di Ansaldo Energia e la crisi del governo Monti non aiutano Finmeccanica.  La società del settore aerospazio e difesa, controllata dal Tesoro, riceve dagli analisti di Mediobanca il giudizio underperform. In pratica, secondo la consueta Wake up Call di Piazzetta Cuccia, il titolo Finmeccanica (che partecipa come partner alla realizzazione degli Airbus A380 attraverso Alenia), farà peggio del mercato: il target price è 3,1 euro. Wall & Street

  

Nel confessionale #2 – La versione del Professore

Questo, invece, il punto di vista di Giovanni Bazoli sulla grande finanza italiana degli ultimi trent’anni   Il sodalizio «La collaborazione leale e lineare tra me e Cesare Geronzi negli ultimi anni è stata utile per la stabilizzazione del sistema finanziario italiano. Il rapporto è nato in modo libero: dopo un incontro mi propose per la presidenza dell’Abi. Dopo la fusione Capitalia-Unicredit io vedevo a rischio la democrazia nel sistema Unicredit-Mediobanca-Generali. Le mie perplessità non trovarono risposte nell’Antitrust e in Bankitalia, ma nel comportamento che Geronzi tenne dopo l’integrazione. E lì è nato un sodalizio». Il capitalismo di relazione «I rapporti tra le persone, […]

  

Nel confessionale #1 – La versione dell’Ingegnere

Il vicedirettore vicario del Giornale, Nicola Porro, vi ha svelato i contenuti più interessanti di Confiteor – il libro-intervista dell’ex numero uno di Capitalia, Mediobanca e Generali  Cesare Geronzi – con una bellissima recensione. Il volume è stato presentato a Milano martedì scorso con una conferenza alla quale hanno partecipato, oltre al protagonista, anche due personaggi di primo piano della finanza italiana: l’Ingegner Carlo De Benedetti, presidente onorario del gruppo Cir e capo del gruppo Espresso-Repubblica, e il Professor Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo e uomo forte del patto di sindacato di Rcs, l’editore del Corriere. Wall […]

  

Mediobanca «legge» Mondadori

Mediobanca promuove la fine dell’alleanza tra  Mondadori eBertelsmann. Per il gruppo di Segrate (azionista del quotidiano Il Giornale) la valutazione è “outperform” (“meglio del mercato”) con un target price di 1,42 euro.  La pagella è contenuta nella tradizionale Wake up call dove gli analisti di Piazzetta Cuccia si esprime a favore dell’avvenuta cessione al gruppo tedesco del 50% della joint venture Random House Mondadori. La vendita, scrive in sintesi Mediobanca, è avvenuta a un prezzo vantaggioso per Mondadori e quindi crea valore per il gruppo che potrà ora concentrare le propria attenzione sul mercato italiano dei libri. Wall & Street

  

Il «thatcherismo» di Bpm convince Mediobanca

La scorsa settimana l’agenzia Moody’s ha minacciato di dare un colpo d’accetta al merito di credito della Banca Popolare di Milano e i sindacati restano  in guerra contro i tagli del personale pianificati dall’istituto lombardo per centrare l’obiettivo di risparmio dei costi, ma  Mediobanca non sembra essere troppo impensierita. Nella tradizionale Wake up call gli analisti della banca d’affari assegnano il giudizio outperform (meglio del mercato) al titolo fissando un target price di 55 centesimi. Il motivo? Piazzetta Cuccia è convinta che il vertice di Bpm non accetterà mai di dimezzare i risparmi previsti da 70 a 35 milioni, come invece […]

  

Cry for me, Argentina! #2 – Non vendete Tenaris e Fiat!!!

Il default tecnico dell’Argentina sarebbe un disastro per i risparmiatori che detengono i tango bond. E, soprattutto, sarebbe una sciagura per gli argentini giacché vedrebbero ulteriormente svalutata la loro moneta, il peso, la cui parità col dollaro Usa è mantenuta fittiziamente. Ma l’insolvenza sarebbe un disastro anche per le imprese italiane quotate in Borsa che operano in quel Paese? Mediobanca ci fornisce una prima risposta che appare, tutto sommato, tranquillizzante. Generali, Campari e Pirelli hanno un’esposizione trascurabile verso il Paese sudamericano che pesa molto poco in termini di fatturato (2,6% dei premi Danni del Leone; 4% del fatturato della Bicocca e […]

  

Luxottica «salva» Salmoiraghi

Gli occhiali Luxottica non passano l’esame della vista nei laboratori di  Mediobanca. Gli analisti della banca d’affari non sembrano per nulla convinti del valore industriale della recente acquisizione del 36% dei negozi Salmoiraghi & Viganò a fronte di un esborso pari a 45 milioni. Un affare, scrive senza giri di parole la tradizionale Wake up call, di modesto impatto sotto il punto di vista dei risultati finanziari e che  appare più una boccata d’ossigeno a favore di un cliente del gruppo in difficoltà piuttosto che un reale cambio di strategia industriale con cui Luxottica punterebbe a diventare un rivenditore di occhiali […]

  

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