Perchè Steve Jobs non è nato in Italia?
Superare la divisione tra Umanesimo e Scienza. Una recente ricerca dell’Agenzia Nazionale di Valutazione (Anvur) http://www.anvur.org/index.php?lang=it ha individuato tra i problemi che affliggono il sistema dell’Istruzione in Italia <la persistenza di una separazione tra le cosiddette due culture: scientifica ed umanistica>. Una frattura che non investe soltanto il mondo della scuola ma la nostra cultura. Anzi di più la nostra “Weltanschauung”. L’indagine Anvur con l’obiettivo di misurare le competenze generali degli studenti universitari italiani finiva tra le altre cose per rilevare come i ragazzi con ottimi punteggi nella parte “letteraria del test” non riuscissero ad avere lo stesso successo rispondendo ai quesiti “scientifico quantitativi” e viceversa ( https://www.ilgiornale.it/news/interni/universitari-pi-scarsi-diventano-tutti-maestri-1000768.html).
Nel leggere i risultati di quella ricerca mi è tornato alla mente quanto detto da Walter Isaacson nella sua biografia di Steve Jobs: <La creatività nasce quando la duplice passione per il mondo umanistico e il mondo scientifico si combina in una forte personalità>. Ho paura che il nostro sistema educativo sia molto indietro in questo senso per un’insieme di motivi non tutti riconducibili alla solita mancanza endemica di risorse ma anche appunto ad una sorta di “resistenza culturale” rispetto ad un dialogo più aperto tra questi due mondi che in realtà appartengono all’universo unico della conoscenza.
Ben vengano dunque tutte le iniziative tese a superare questa divisione anche e prima di tutto nel sistema educativo e nelle scuole dove i ragazzi possono imparare che non esistono due culture ma due punti di osservazione. Interessante in questa prospettiva l’iniziativa di uno storico Liceo Classico, il Tasso di Roma, che inaugura il 26 marzo al proprio interno un Museo delle Scienze. Grazie all’impegno di studenti insegnanti e genitori guidati dal professor Luigi Campanella, presidente del Polo Museale dell’Università la Sapienza di Roma sono stati riordinati e classificati una serie di reperti naturali, strumenti di misura e dimostratori scientifici appartenenti a settori della Chimica, Biologia, Fisica, Paleontologia, Mineralogia e Geologia, che l’istituto ha raccolto in oltre 100 anni di insegnamento. E forse domani il prossimo Steve Jobs si chiamerà Stefano.