È tutta questione di… educazione permanente.

Vi è una serie di articoli dedicati al nuovo parlamentare della sinistra Soumahoro, presentato, ovviamente, come esempio di integrazione sociopolitica, in una nazione che, in apparenza, permette, con il proprio voto, l’ascesa a Premier di una donna.

Sembra quindi di assistere, in questo mortifero periodo storico mondiale, a quel rinnovamento che molti giovani italiani chiedono da decenni, dimenticando che la dimensione familistico-clientelare è talmente radicata nel nostro RNA mitocondriale neuronale, che resteremo quello che siamo diventati in secoli di clientelismo.

Sarebbe opportuno, secondo la mia opinione, affermare, con consapevolezza storico-culturale, che difficilmente riusciremo a sovvertire questa sedimentata convinzione delle relazioni sociali, che diventano professionali ed esistenziali.

Nessun merito esisterà, in questa nazione, sino a quando non giungeremo a comprendere cosa è accaduto durante la piemontesizzazione della nazione, dopo il 1871.

In sostanza, come facciamo, in quanto italiani, ad imbarazzarci di fronte a collusioni e corruzioni, oppure ruberie, di qualche personaggio pubblico se siamo da sempre abituati ad assistere a queste cose, come fossero semplicemente naturali nel nostro Paese?

Non lo saremo mai, imbarazzati… perché diventeremo imbarazzati di noi stessi, nessuno escluso.

La famiglia è LA famiglia, non UNA famiglia.

Non esistono possibilità realistiche di cambiamento, rispetto a questo atteggiamento mentale di antichissime radici, dai Romani in poi.

Ecco perché, anche rispetto ad alcuni personaggi che sono stati eletti, in tutti gli schieramenti politici, non possiamo che reagire, se vogliamo, cercando di fare, ognuno sulla base delle proprie caratteristiche e convinzioni, più politica, cominciando dai nostri territori.

Se non pensiamo noi stessi, come singoli cittadini, a ciò che ci serve e dovremmo avere come italiani, continueremo a delegare con le elezioni persone che avranno una forte difficoltà a pensare in termini nazionali.

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