Due i temi del momento: la bufera che si è abbattuta, a poco più di un anno dal taglio del nastro, sul Milano Auto Show, e la concretizzazione o meno dell’intenzione di abolire il superbollo sulle cosiddette automobili di lusso: la proposta è in mezzo ai tremila emendamenti alla Legge di stabilità.
Cominciamo da Milano e dalla bella presentazione che Alfredo Cazzola, presidente della società organizzatrice Promotor, insieme a Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano, hanno fatto a proposito dell’Auto Show (11-21 dicembre 2014 presso il polo espositivo di Rho).
C’è da chiedersi per quale ragione, nonostante la crisi pesantissima che ha investito quattro e due ruote, il Salone mondiale della moto (Eicma) svoltosi sempre in Fiera a Milano-Rho, e quello delle auto e moto d’epoca di Padova, il più importante a livello “vintage” in Europa, hanno riscosso un grande successo, mentre l’iniziativa di Cazzola sembra essere partita, considerando i pareri esterni, tra non poche insidie e con un percorso tutto in salita. Il comunicato choc della Fiat che ha di fatto bocciato l’iniziativa, le pressioni politiche bipartisan legate ai campanili di Torino e Bologna, gli attacchi provenienti dalla Fiera di quest’ultima città hanno reso piú complicata l’operazione Auto Show. Dunque, tutti contro Cazzola, ma anche Cazzola contro tutti, o quasi. Il forfait di Fiat, con tutti i suoi marchi, se non ci saranno ripensamenti, potrebbe rappresentare un imperdibile occasione per le case automobilistiche concorrenti, quelle estere, che alla vigilia dell’Expo, potrebbero monopolizzare il Salone italiano (a questo punto solo di nome) dell’auto.
Tutto sta nella partecipazione effettiva dei costruttori esteri e nelle condizioni economiche, oltre che al format, che Cazzola porrà loro. E mentre l’organizzatore sta per cominciare il suo tour di convincimento presso le case automobilistiche, Fiat inclusa, si capirà presumibilmente tra aprile e giugno del 2014, alla luce di una possibile svolta positiva (si spera) del mercato, l’entità delle adesioni e i margini di riuscita del progetto di Cazzola. L’Auto Show di Milano se veramente riuscirà a imporre il suo format esclusivo, vincendo le attuali resistenze e perplessità, darebbe vita a una nuova stagione delle esposizioni automobilistiche, quelle fuori dal triangolo intoccabile Ginevra-Parigi-Francoforte, assumendo il ruolo di punto di riferimento. In caso contrario, i futuri Saloni dell’auto nel mondo si conteranno sulla punta delle dita di una mano.
Il superbollo, ora: visto quanto ha ottenuto la lobby delle sigarette elettroniche, è un dovere pensare che l’auto, in questi giorni, si stia dando da fare…

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