Auto, tutto fermo. E la filiera aspetta (che cosa?)
Il giuramento del governo guidato da Matteo Renzi é avvenuto il 22 febbraio scorso. Da quel momento si é parlato di tutto, anche di cose che non si possono classificare come priorità, ma sulla crisi dell’auto (a parte la vendita delle auto blu online) nessuno si é espresso. Non una parola. Non una promessa, anche se da marinaio, come è successo più volte in passato. Ricordo solo che una sera verso il tardi alla trasmissione “Porta a porta”, che avevo intercettato per caso mentre facevo zapping, uno degli ospiti di Bruno Vespa nel parlare di consumi da rilanciare si era ricordato anche del settore automobilistico. La discussione, però, si è fermata lì. E nessuno dei presenti si è preoccupato di approfondire l’argomento. Sull’ultimo comunicato diffuso dall’Unrae, l’associazione dei costruttori esteri in Italia, a commento dei dati di vendita dello scorso febbraio, leggo invece che “il mondo dell’auto guarda con speranza all’attività del nuovo governo (e fin qui ci può stare, ndr) e auspica che sia in grado di rilanciare il lavoro della Consulta automotive e potenziare il dialogo con le associazioni, per individuare le azioni più efficaci in modo che il nostro settore, ecc ecc”. Insomma, la solita nota, quella già letta parecchie volte, con la variazione di qualche parola giusto per evitare il classico “copia e incolla”. Il settore, almeno quello che rappresenta oltre il 70 per cento del mercato italiano, non sembra essere stato minimamente toccato dai risultati nulli che la predente Consulta ha portato, a parte il fatto che sono state più le volte che le riunioni sono slittate rispetto a quelle che si sono svolte realmente. La strategia di attesa non cambia e, intanto, la situazione resta grave, nonostante le vendite tornate positive negli ultimi tre mesi: un rimbalzo dopo la caduta verticale degli ultimi anni. “Un recupero più rilevante dei livelli di immatricolato nel breve periodo – commento il presidente di Unrae, Massimo Nordio – può passare solo attraverso le azioni annunciate dal nuovo governo Renzi, per il rilancio dei consumi di beni durevoli e, di conseguenza, con benefica ricaduta anche sul settore auto”. Non resta, come al solito, che aspettare…