Dopo i tavoli bluff, Missione Mobilità in prima linea per il rilancio dell’automotive
Che cosa è cambiato dall’ultimo appuntamento di Missione Mobilità, lo scorso ottobre, a oggi? Praticamente nulla, se non il ritorno del segno “+” al posto del segno “-” davanti ai risultati delle vendite di automobili a partire dagli ultimi quattro mesi. Ma come, dirà qualcuno, finalmente vediamo il segno positivo e non vogliamo evidenziare questo progresso? Semplice: arrivando da una serie di anni in cui le immatricolazioni di veicoli in Italia si sono dimezzate, questo segno “+” è la classica goccia d’acqua nel mare. Prima di arrivare a un dato soddisfacente, ma ben lontano dai 2,5 milioni record del 2007, salvo improvvise e utopiche mega accelerazioni, ne dovrà trascorrere di tempo. Hanno dunque ragione coloro che, nel commentare i dati di marzo e dei primi tre mesi dell’anno, parlano di “stagnazione”.
Succede, in parole povere, che la risalita delle vendite è causata soprattutto dall’azione delle società di noleggio, mentre le famiglie continuano ad attendere tempi migliori: non ci sono soldi; c’è il timore di spendere i risparmi a causa delle troppe incertezze che si hanno davanti; il fisco, poi, continua a spaventare avendo ormai preso l’abitudine, al bisogno, di tartassare il settore e i suoi utenti.
C’è stato il cambio di governo, da quello guidato da Mario Monti, passando per Enrico Letta, a quello attuale di Matteo Renzi. E la collezione di illusioni è continuata (vediamo se ci saranno novità con il nuovo esecutivo, ma finora – sul tema auto – si è solo parlato di mettere all’asta quelle blu al servizio dei politici). Per non parlare del tavolo sui problemi dell’automotive voluto dall’ex ministro Flavio Zanonato, iniziativa rivelatasi poi una colossale perdita di tempo. Il superbollo sulle macchine cosiddette potenti e di lusso (da 185 kW in su), poi, è rimasto tale e quale. C’è chi ha cercato, a livello parlamentare, di evidenziare i tanti danni e i pochissimi benefici che questa tassa ha arrecato, ma è stato tutto inutile. Non se ne è più parlato.
Missione Mobilità, però, non dimentica e nell’appuntamento del 7 aprile a Milano si toglierà dalle scarpe tutti questi sassolini, denunciando ancora una volta il “pilatesco” atteggiamento del governo nei confronti della mobilità a motore: nessuna preoccupazione, nessun intervento, nessuna volontà di farsi carico del dramma che migliaia e migliaia di persone, occupate nel settore e nel suo indotto, stanno vivendo proprio a causa del crollo del mercato e della chiusura di concessionarie e officine. Una crisi che, come ricaduta, sta colpendo pesantemente anche l’editoria legata ai motori attraverso la chiusura di testate anche storiche. Se non si vendono auto, di conseguenza non ci sono i soldi per fare la pubblicità e così i giornali chiudono. Questa lunga premessa spero abbia riprodotto lo scenario che farà da sfondo alla terza edizione di Missione Mobilità. E visto che i tavoli del governo non funzionano, che di auto si parla solo quando emerge, in un modo o nell’altro, un problema Fiat, e che si continua a essere sordi sul fatto che l’Italia non è più il mercato di riferimento del gruppo guidato da Sergio Marchionne – che con Chrysler ha assunto ormai una dimensione globale – e quindi che il 70% delle vendite in questo Paese è nelle mani delle case estere con tutti i loro dipendenti, dealer e fatturati, Missione Mobilità ha deciso di porre all’attenzione di tutta la filiera un piano di rilancio per l’automotive.
A presentarlo, sotto la denominazione di “Pacchetto per l’automotive” e con l’intenzione di portare il suo contenuto all’attenzione di tutte le forze politiche facendolo diventare bipartisan, sarà l’on. Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Già ospite a Milano di Missione Mobilità in settembre, insieme al viceministro all’Economia, Luigi Casero, in questi mesi l’on. Capezzone ha messo a punto una serie di interventi che egli stesso definisce soprattutto “realizzabili come copertura finanziaria, e in grado di ridare ossigeno all’automotive e un sostegno alle famiglie affinché possano cambiare l’auto”. Il confronto con la filiera sarà importante soprattutto per recepire altre indicazioni a integrazione del “pacchetto”. Sempre lunedì, poi, Missione Mobilità aprirà il dibattito sul tema della passione per le quattro e le due ruote, con la volontà di risvegliarla soprattutto nei giovani.
AlixPartners, come di consueto, presenterà quindi la sua ricerca che, come ogni anno, farà da riferimento per le varie discussioni sul tema, come è successo con il rapporto tra giovani, auto e nuovi mezzi di comunicazione e il conseguente spostamento dell’attenzione verso tablet e smartphone rispetto alla volontà di possedere una macchina (a commentare la tendenza era stato, nel 2012, il sociologo Francesco Alberoni). Nel 2013, invece, AlixPartners si era soffermata sulla mobilità elettrica e sulla difficoltà di crescita di questo fenomeno. Lunedì prossimo, invece, l’ingegner Giacomo Mori, Managing Director di AlixPartners, parlerà di car sharing, tra sfide e opportunità, argomento quanto mai di attualità soprattutto a Milano e a Roma. L’analisi sarà a 360 gradi, e toccherà anche le realtà Usa ed europea.