Questa nota del ministero dello Sviluppo, diffusa nella serata di martedì, sa molto di scaricabarile. C’è da chiedersi se, in assenza di critiche e polemiche sul piano ecoincentivi annunciato 24 ore prima, lo stesso che creato un putiferio tra le case costruttrici e nelle concessionarie, il mistero l’avrebbe diffusa ugualmente. Stupisce il nuovo riferimento alla Consulta per l’automotive il cui fallimento è davanti agli occhi di tutti. Invece di parlare di numerose riunioni, tra gennaio e febbraio, sarebbe meglio parlare di numerosi slittamenti o rinvii. Al ministro Federica Guidi, che conosce bene i problemi dell’automotive, diciamo solo di sentire altre campane rispetto a quelle di chi cerca di esaltare azioni che non hanno avuto alcun effetto, se non quello di creare ulteriori perdite di tempo e di lasciare il settore della mobilità a motore nella bufera.

LA NOTA DIFFUSA AI MEDIA:

“Gli incentivi per i veicoli a basse emissioni, di cui è stato recentemente varato il periodico decreto di riparto previsto dalla legge, «non si tratta di una iniziativa governativa ma è stata introdotta nel 2012 dal Parlamento, che su essaha raccolto una condivisione molto ampia nelle Commissioni competenti, durante la conversione del decreto legge 22 giugno 2012, n.83». È quanto precisa il Mise in un comunicato.  «Nelle intenzioni del legislatore, la misura non intende in alcun modo rispondere alle criticità del mercato auto, quanto corrispondere a finalità di carattere ambientale. Il Ministero ha provveduto a dare attuazione alla misura nella massima trasparenza sui risultati e sugli effetti della stessa, sia attraverso la pubblicazione on-line di tutti i dati, sia convocando un apposito tavolo di monitoraggio con tutti gli stakeholders del settore» sostiene il Mise nella nota. Mentre, con riferimento al ben più rilevante tema della crisi complessiva del settore auto, il Mise ricorda che «si è fatto promotore della costituzione della Consulta Nazionale per l’Automotive, istituita lo scorso 24 ottobre 2013. In numerose riunioni a gennaio e febbraio 2014 sono stati elaborati documenti sui temi della R&S, delle esportazioni, delle semplificazioni e della fiscalità con alcune proposte che sono state già discusse con il Ministero dell’Economia». «Il MiSE si farà parte attiva per approfondire le diverse misure proposte per condividerle con gli altri soggetti industriali e istituzionali competenti, nella convinzione che le problematiche del settore non potranno trovare piena soluzione se non verranno affrontate in una logica di sistema», conclude la nota”.

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