Addio bollo auto, male il primo round. Ma Capezzone non demorde
È andata male, al primo round, la battaglia di Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera, per l’abolizione del bollo auto. Il provvedimento, che rappresenterebbe un primo importante passo verso la revisione della ficalità applicata al settore, deve tornare all’esame della commissione a causa di alcune “criticità” evidenziate. Sembra proprio un’operazione di sfiancamento, fatta apposta per allungare i tempi il più possibile. Ma Capezzone, con il sostegno del viceministro Luigi Casero, insiste e prepara il secondo round. È vero, come hanno scritto molti lettori e come si sente sussurrare nella filiera auto, che togliere il bollo è poco rispetto alla quantità di vessazioni a cui l’automobilista è sottoposto. Ma è pur vero che, con l’abolizione del bollo, si scardinerebbe un sistema che da troppi anni punisce senza mezzi termini il contribuente automobilista e un settore fondamentale per l’economia deL Paese. Di seguito, il presidente Capezzone spiega cosa è successo in aula e i suoi nuovi propositi.
“È francamente deludente che, all’ultimo miglio, nel passaggio tra la Commissione Bilancio e l’Aula, Governo e maggioranza (che pure si erano espressi a favore del mio emendamento nella Commissione di merito, cioè in Commissione Finanze) abbiano scelto una sorta di strategia dilatoria sulla mia proposta di progressivo superamento del bollo auto, tassa tra le più odiate dai contribuenti italiani.
In sintesi, con la proposta Capezzone, chi acquista un’auto nuova non paga il bollo auto per ben tre anni (addirittura per 5 anni, in caso di auto green). Trascorso questo tempo, varrà la logica del “più inquini, più paghi”, con una tassa commisurata alle emissioni. In più, in questo secondo caso solo per i veicoli green, si fa salire al 40% il livello di deducibilità per le auto aziendali. Si tratta di misure liberali, pro-consumatori, che possono dare ossigeno al settore auto.
Il provvedimento, che peraltro è in grado di generare gettito (grazie all’aumento delle vendite e quindi all’aumento del gettito Iva), è comunque coperto, anzi copertissimo (avendo peraltro io fornito al Governo non solo una, ma diverse ipotesi di copertura).
Ora ci si chiede un approfondimento tornando in Commissione Finanze, e comunque accolgo l’impegno assunto più volte con me dal viceministro Casero a lavorare insieme per arrivare al traguardo. Ovviamente mi rendo disponibile, con la pazienza di chi cerca un risultato per i cittadini e il settore auto, ma anche con la delusione di chi, per ora, non vede negli interlocutori della maggioranza una adeguata consapevolezza e determinazione di raggiungere un obiettivo necessario, urgente e possibile. E invito tutti a non mettere in campo scuse e diversivi. Insisterò, dunque, o per avere un via libera alla mia legge o per avere un sì all’emendamento che presenterò”.alla legge di stabilità.