Quel Nardella col foulard
Quello che gli Amici miei chiamavano Souvenir d’Italy, era una loro “simpatica iniziativa turistica, approvata anche dalla Pro loco, per aiutare le signore straniere a portarsi via, nelle loro terre lontane, suggestive vedute di questa nostra bella a cara Italia”. E giù foto a “questo campanile di Giotto”, e poi mettici anche “questo bel Battistero”, “forza, forza col Cupolone”. A quei bischeracci di Firenze gli basta una bella risata e tutto passa.
Ecco forse perché il sindaco di Firenze, Dario Nardella, essendo nato a Torre del Greco, non fa ridere per niente. Per la serie il Battistero veste Pucci, lo stilista Emilio Pucci ha rivestito lo storico monumento di Piazza San Giovanni coi foulard (nella foto). L’installazione Monumental Pucci s’ispira al foulard d’archivio Battistero, interpretazione di uno scorcio dall’alto di Piazza San Giovanni, disegnato dal marchese Emilio Pucci nel 1957, nei toni mediterranei del giallo limone, arancio, fucsia e rosa Emilio. Na chiavica, per dirla come si dice a Torre del Greco. Il quadro foulard originale, da cui è tratta la stampa, è stato esposto sul lato abside del Battistero. Gli altri sette lati del monumento, caratterizzato da una pianta ottagonale, saranno disegnati secondo lo stile Emilio Pucci; otto teli stampati, per una superficie totale di duemila metri quadrati, sono andati a rivestire l’edificio. E’ uno degli eventi di Firenze Hometown of Fashion organizzato per festeggiare i 60 anni del Centro di Firenze per la Moda Italiana.
Dunque, appena una settimana dopo la sua elezione, il viceRenzi ha autorizzato l’impacchettamento del Battistero di San Giovanni con una pubblicità. Peccato che il codice dei beni culturali recita all’articolo 49 “Manifesti e cartelli pubblicitari” che è “vietato collocare o affiggere cartelli o altri mezzi di pubblicità sugli edifici e nelle aree tutelati come beni culturali”. Ma chissenefrega. Il marketing alla Renzi consente questo e altro. Anche contro il codice dei beni culturali. Nell’era Renzi tutto si puote. E meno male che il “consigliere particolare” per la cultura di Nardella è l’archistar Stefano Boeri, ex assessore a Cultura, moda, design ed Expo di Milano, cacciato prima del tempo da un ravveduto sindaco Giuliano Pisapia.
Del progetto, realizzato assieme a Pitti Immagine, con il contributo straordinario del ministero dello Sviluppo economico e di Ita (Italian Trade Agency) fanno parte anche l’accensione della nuova illuminazione di Ponte Vecchio, finanziata dal presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana, Stefano Ricci. Ma c’è di più: il Battistero è in restauro in occasione della visita del Papa nel novembre 2015. Pare che questa copertura sia stata anche in parte pagata dallo Stato. Ma il Battistero è gestito dall’Opera di Santa Maria del Fiore, che tra l’altro è straricca. Allora che c’entra il Comune? Che c’entra il ministero dello Sviluppo economico? Boh.
Un déjà vu. Era il 2009. Su Ponte Vecchio spuntò un maxi cartellone, con la pubblicità dell’Esselunga, che nascondeva un ponteggio (nella foto). Il ricavato della campagna sarebbe servito alla soprintendenza, che concesse il nulla osta, per coprire parte delle spese dei lavori di restauro degli intonaci. Giuliano da Empoli, uno dei più validi consiglieri Renzi, suo assessore alla Cultura dal giugno 2009 al gennaio 2012, uno che in tema di figuracce è stato davvero un precursore, paragonò quel cartellone ai tre finestroni sul Ponte che, secondo lui, erano stati aperti per ordine di Mussolini, per compiacere Adolf Hitler, in visita a Firenze, il 9 maggio 1938. Una bischerata. Fotografie dell’epoca dimostrarono che almeno il finestrone centrale c’era già alla fine del XIX secolo, così come alla fine della seconda guerra mondiale. Quindi Hitler e Mussolini non c’entravano niente. Solo un altro Souvenir d’Italy da parte di quei bischeracci fiorentini.