Quattro casi di assunzioni sospette al Comune di Firenze. E’ stato presentato un esposto anonimo al procuratore della Corte dei conti di Firenze e al procuratore della Repubblica su presunte assunzioni anomale fatte dal sindaco di Firenze Dario Nardella, “sponsorizzate” da Matteo Renzi.

Si tratta di Marco Agnoletti, già portavoce di Renzi in Comune, un tempo addetto stampa anche dell’attuale viceministro degli Esteri, Lapo Pistelli. Agnoletti è da sempre il ventriloquo di Matteo, sottosegretario ombra e accompagnatore fisso. Ebbene è stato confermato come portavoce anche di Nardella pur essendo senza laurea (anche se la normativa attuale lo consente) ma con una retribuzione aggiuntiva di funzione di 50mila euro annui, pari a quella di un dirigente.

E’ stato detto che impegni in tal senso erano stati presi con Renzi prima che lasciasse Palazzo Vecchio. A dire il vero questo trattamento era stato avversato dagli uffici competenti ed è per questo che Nardella si è visto costretto a far deliberare  la retribuzione aggiuntiva dalla giunta. Anche quando era con Renzi Agnoletti ha sempre ottenuto il trattamento da dirigente (allora però la normativa non derogava al requisito della laurea). Analogo trattamento per Emanuele Braghero, oggi capo di gabinetto di Nardella, anche lui privo di laurea.

Poi c’è Lucia De Siervo, già assessore con l’ex sindaco di Firenze Leonardo Domenici a Palazzo Vecchio e già capo di Gabinetto di Renzi, responsabile della direzione Cultura, turismo, sport, figlia di Ugo, ex presidente della Corte costituzionale, e sorella di Luigi De Siervo, direttore commerciale Rai.

Ebbene la De Siervo ha da qualche giorno vinto un concorso per dirigente bandito su misura per lei. Per essere sicuri che il concorso venisse vinto dalla De Siervo, sapendo che era spuntato un candidato forte come il direttore generale di Bergamo, la commissione era stata composta dall’ingegner Parenti e dalla dottoressa De Rosa, due strettissimi collaboratori della De Siervo. Infatti il colloquio ha riguardato il lavoro svolto dalla De Siervo in Comune. Da sottolineare che prima che la De Siervo entrasse nel cerchio renziano era una semplice impiegata in Regione.

Infine Paolo Pantuliano, ex dirigente dell’ufficio lavori pubblici all’epoca dei fatti che dettero il via all’inchiesta sulla società Quadra e testimone chiave del processo. Secondo  l’accusa, tra il 2007 e il 2009 la società avrebbe praticamente monopolizzato l’edilizia privata in città. I numerosi politici coinvolti nell’inchiesta esclusero di aver avuto rapporti con l’ex capogruppo del Pd in Palazzo Vecchio Alberto Formigli e Pantuliano dichiarò di “ritenere” che i controlli fossero stati fatti. Questa sua dichiarazione lo rendeva in pratica responsabile esponendolo a rischi sul piano civile, amministrativo e anche penale ma avrebbe, come di fatto avvenne, scagionato alcuni politici e alleggerito la posizione del vicepresidente Pd del consiglio comunale, Salvatore Scino, eletto nella Lista Renzi.

In realtà Pantuliano sapeva bene quello che stava facendo e che tutti i politici si rivolgevano a lui in quanto capo dell’ufficio lavori pubblici. Formigli venne condannato a tre anni e nove mesi di reclusione al termine del processo sui presunti favoritismi alla società di progettazione Quadra che avrebbe ricevuto dal settore urbanistico del Comune di Firenze tra il 2007 e il 2009. Scino venne condannato a sei mesi di reclusione. L’accusa è stata di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Per il suo comportamento al processo e per il suo silenzio sui rapporti con i politici Pantuliano oggi è stato ricompensato con un posto da direttore della direzione Istruzione del Comune.

Ecco qua un piccolo assaggio del sistema Renzi a Firenze che va avanti anche senza di lui.

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