Roma, seminario presso il Csm "Giurisdizione e protezione internazionale"

Inqualificabile Boldrini. In occasione della visita istituzionale in Abruzzo di sabato 24 settembre alle 18,30, la presidenta della Camera ha diramato un ordine piuttosto singolare di “rendere discreta” la presenza delle forze dell’ordine chiamate dalla questura dell’Aquila a prestare il servizio, che avrebbero dovuto rendersi invisibili ai suoi dolci occhi per non creare imbarazzo. La vicenda è stata resa nota grazie a una lettera al questore da parte del sindacato di polizia Siulp che, oltre a stigmatizzare l’accaduto, ha riferito l’imbarazzo per le condizioni lavorative e l’offesa per quanti hanno prestato servizio. E ora il sindacato annuncia una imponente manifestazione di protesta.

Un corto circuito che la dice lunga sull’atteggiamento arrogante e irrispettoso della presidenta che peraltro contraddistingue tutto il suo operato. Una che ha ottenuto quell’incarico per grazia ricevuta senza avere alcun merito specifico e che si permette adesso di vergognarsi di uomini che si occupano della sua sicurezza. C’è da dire, infatti, che la Boldrini  possiede la “scorta più imponente d’Europa” al modico prezzo, per lo Stato, di un milione e centomila euro all’anno.

In occasione di quella visita il questore dell’Aquila, Alfonso Terribile, aveva stabilito la presenza di sette poliziotti, cinque carabinieri, il settore anticrimine del commissariato di Avezzano e la digos. Le forze dell’ordine hanno seguito la Boldrini anche a un ristorante vicino alla sala del convegno verso le 21,30. “La prima indicazione impartita alle donne e agli uomini della polizia e ai carabinieri – scrive il Siulp – è stata quella di trovarsi un nascondiglio in modo da rendersi invisibili. Poliziotti e carabinieri, con relativi mezzi, con estremo imbarazzo sono stati costretti a nascondersi (una volante dietro un fienile, la gazzella dei carabinieri sotto un ponte, etc.), con stupore dei cittadini che hanno assistito increduli al pietoso fenomeno dell’occultamento di uomini e mezzi”.

E se questo non bastasse, durante la cena della Boldrini un funzionario di polizia ha “suggerito” al dirigente del servizio di non far avvicinare poliziotti al ristorante in quanto, tale presenza, avrebbe potuto urtare la suscettibilità della presidenta. “Per adesso è andato tutto bene, non creiamo problemi con la nostra presenza”, ha detto. “Qualcuno dei poliziotti presenti, con educazione e con quel senso dello Stato che ci contraddistingue – conclude il Siulp – faceva osservare che la presenza della polizia, semmai, poteva soltanto nobilitare tale contesto e non certo creare problemi o imbarazzo, soprattutto non poteva crearne alla terza carica di questo stesso Stato.  La circostanza, signor questore, ha duramente toccato la responsabilità, l’abnegazione, il senso di appartenenza e del dovere innato in di tutti i poliziotti che per questo Stato si sacrificano».

Ma di questo la Boldrini ne è a conoscenza? O forse pensa che a sacrificarsi per questo Paese siano solo i suoi amati immigrati clandestini? L’unico imbarazzo in tutta questa storia lo provoca solo lei al suo Stato. Siamo noi che ci vergogniamo di lei. E anche tanto.

 

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