Sette ragioni per votare Parisi a Milano

Visto che il mio ultimo post era una intervista con Stefano Parisi, il candidato del centro-destra a Palazzo Marino, qualcuno penserà che sto diventando un po’ monotono. Ma la elezione per il nuovo sindaco di Milno è talmente importante, le mie idee talmente radicate, e il quesito “Che differenza c’è tra Parisi e Sala?” talmente frequente (anche da parte dei lettori del precedente blog), che ho deciso di tornare sull’argomento, spiegando in sette punti le ragioni per preferire il primo. Naturalmente sono pronto a rispondere a eventuali obiezioni dei lettori che, sono certo, non mancheranno. 1) Sala è sicuramente un […]

  

vi aiuto a conoscere Stefano Parisi

Tra poco più di un mese, come tutti sanno, ci saranno le elezioni amministrative a Milano (oltre che in altre città): Il candidato del centro-destra – qui unito e compatto – è Stefano Parisi, già city manager del sindaco Gabriele Albertini, direttore generale di Confindustria, amministratore delegato di Fastweb, insomma un manager di grande esperienza ed anche un mio caro amico, in cui ho piena fiducia. Naturalmente voterò per lui e per la sua lista civica e spero che molti milanesi che mi leggeranno facciano altrettanto. Per convincerli, gli ho fatto una intervista, che riporto qui sotto, e che dovrebbe […]

  

Via da Bruxelles, vogliamo una nuova capitale

Il Brasile, quando ha pensato che Rio de Janeiro fosse troppo corrotta, ha fondato Brasilia e vi ha trasferito la capitale. Il despota Khazako Nuzarbayev ha voluto lasciare Almaty, perchè troppo legata ai ricordi del dominio sovietico, e ha costruito Astana in mezzo alla steppa. Ataturk, per cancellare la memoria dell’impero ottomano, ha abbandonato la storica Istanbul per insediare il governo ad Ankara, fino a quel momento una semisconosciuta cittadina dell’Anatolia. Dopo quanto è accaduto a Bruxelles martedì, io ritengo che  l’Unione Europea debba seguire il loro esempio. Basta leggere i giornali di oggi per capire perché.  I famoso islamologo francese Gilles Kepel […]

  

Qualcosa non torna nella fine di Regeni

La maggior parte dei media, soprattutto se orientati a sinistra, tende ad accusare la polizia, o i servizi segreti egiziani della tragica fine del ricercatore italiano Giulio Regeni. La tesi ha una sua logica: il giovane, oltre a preparare la tesi per il suo dottorato, era attivamente coinvolto con la resistenza al regime del presidente Al Sisi, aveva contatti con personaggi  entrati e usciti dalle prigioni e, pur non essendo accreditato come giornalista con le autorità (cosa che gli avrebbe garantito un minimo di tutela) scriveva articoli contro il governo per “Il Manifesto” e una agenzia on-line vicina ai Fratelli Musulmani. Inoltre, sembra che sul suo cellulare […]

  

L’ISIS apre il fronte dei Balcani

Per adesso se ne parla molto poco, ma dopo avere costituito una testa di ponte nella Sirte (che, speeriamo, l’Occidente cercherà di eliminare, con o senza il consenso dei libici) l’ISIS si appresta a passare all’offensiva in una regione ancora più delicata per noi. Concentrati come siamo sulla situazione in Medio Oriente, noi tendiamo troppo spesso a dimenticarci che sull’altra sponda dell’Adriatico, a un tiro di schioppo dalla nostre coste, ci sono ben tre Stati islamici, o almeno a maggioranza islamica: la Bosnia, il Kosovo e l’Albania. La prima attirò, durante la guerra civile seguita alla dissoluzione della Jugoslavia, un buon numero di jihadisti […]

  

Basta col multiculturalismo

Speriamo che i fatti di Colonia servano almeno a uno scopo: mettere a tacere una volta per tutte i sostenitori del multiculturalismo, o relativismo culturale, secondo i quali  bisogna consentire agli immigrati di vivere secondo i propri costumi, la propria religione, senza costringerli ad assimilare i principi della nostra società anche se diventano residenti stabili.  I multiculturalisti partono dal principio che ogni popolo, ogni comunità religiosa, ha diritto a seguire le proprie tradizioni e la propria civiltà, e che noi non abbiamo i titoli per decidere che le nostre sono superiori alle loro. Applicando questo ragionamento fino in fondo, non potremmo neppure decidere se è […]

  

Chiudere la porta ai Musulmani?

Hanno destato scandalo, non solo nei benpensanti, le prese di posizione del governo slovacco, che,  si rifiuta di accogliere rifugiati musulmani, e del candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump, che ai musulmani vuole vietare l’immigrazione negli Stati Uniti. Ma, per cento persone che hanno stigmatizzato questi propositi, quante ce ne sono ormai, nel mondo occidentale, che più o meno segretamente li condividono? Quanti sono d’accordo con il cardinale Biffi, di recente scomparso, che oltre dieci anni fa disse che se proprio dovevamo prenderci dei migranti, era meglio prenderseli cristiani? Secondo me, molti  più di quanti possiamo immaginare. Diciamo subito che chiudere la porta […]

  

Urge distinguere i rifugiati dai migranti

Angela Merkel ha ricevuto molti elogi (ma anche diverse critiche) per avere aperto le porte ai rifugiati siriani rimasti bloccati in Ungheria e soprattutto per essersi impegnata ad accogliere in Germania tutti coloro che, in base alla Convenzione di Ginevra del 1951, ne hanno diritto, senza limiti al loro numero. Si è addirittura parlato di una nuova Germania “compassionevole”, che – grazie anche alla sua invidiabile situazione economica – sta dando il buon esempio al resto dell’Europa, e soprattutto a quei Paesi dell’Est che rifiutano la distribuzione obbligatoria dei profughi sul territorio della UE. In realtà, la Merkel ha fatto due cose: […]

  

Il petrolio a buon mercato non fa bene a tutti

l prezzo del petrolio continua a precipitare, ed ammonta ormai solo al 40% della media dello scorso anno, cioè più o meno 40 dollari al barile rispetto ai 103 del 2013-14. Ciò nonostante, noi cittadini tardiamo come al solito a goderne i benefici. In molte stazioni di servizio, specie in autostrada e nelle grandi città, il prezzo della verde supera ancora 1,7 E al litro, contro i poco più di 1,8 dei momenti più cari (un ribasso inferiore al 10%!). La maggior parte dei distributori la vende tra 1,6 e 1,7, i più virtuosi sono scesi sotto i 1,6, ma […]

  

IL dramma della natalità

La notizia di questi giorni che più mi ha impressionato è che nel Mezzogiorno d’Italia nasce oggi lo stesso numero di bambini di 150 anni fa, ai tempi di Garibaldi, quando il numero degli abitanti era circa un terzo di quello di oggi. Sapevamo da un pezzo che il tasso di natalità dell’Italia è, con 1,35 per ogni donna fertile, uno dei più bassi del mondo, e che pertanto la popolazione autoctona del nostro Paese è destinata a diminuire drasticamente nei prossimi cinquant’anni. Sapevamo anche che l’Italia è uno dei Paesi che destina la minor percentuale di spesa pubblica al sostegno della […]

  

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