Vince Vettel. Alonso 4°. Col catenaccio la Ferrari incatena se stessa. E in F1 debutta l’auto senza pilota
Gli urletti insopportabili di Seb Vettel, “yahh, yahhh, yes, yes, ho vinto la corsa di casa”, finalmente, perchè non gli era mai riuscito per cui giustamente felice. Gli urletti di Vettel che più o meno va a riprendere su Alonso i punti ceduti con il ritiro inglese, quindici ne aveva persi e tredici guadagna adesso e sono 34 punti di vantaggio. E poi i gelidi silenzi di Raikkonen che finisce secondo di un niente dietro al tedeschino e bisogna vedere che cosa andrà a dire a Grosjean, terzo, che un po’ l’ha fatto penare prima di cedere posizione e però tutta la vita sono, siamo, credo lo siate tutti voi, dalla parte del francese perchè cedere è gran brutta cosa quando pratichi sport che mette in palio la pelle.
Gli urletti del tedesco, i glaciali silenzi finnici e poi e soprattutto le calde imprecazioni silenziose nascoste nell’animo di Fernando Alonso che ha visto disintegrarsi subito la strategia catenacciara e rischiosa e ambiziosa progettata il giorno prima e che avrebbe dovuto spaccare il mondo e che pareva azzardo ma anche sensata idea e invece si è trasformata in un disastroso disastro. Le Rosse avevano deciso di partire più indietro ma con gomme dure per restare in pista almeno una decina di giri in più degli altri scattati con morbide e invece…
Invece pit al giro 12. Cioè una manciata magra di tornate dopo i vari Vettel e Raikkonen e Hamilton che dovevano strategicamente pirlare e non hanno pirlato e ora, anzi, alcuni di loro si staranno scompisciano dal ridere pensando a come la mega simulazione sia finita in nulla. Per dire: Button su McLaren malconcia e su gomme dure ha fatto sosta al giro 22. Ecco quello che avrebbe dovuto fare la Rossa e non ha fatto.
A questo punto, mentre è meglio stendere velo pietoso su Massa subito fuori per curioso testacoda in staccata e che vede la propria posizione sempre più vacillante in seno alla squadra a meno che più tardi non ci dicano che causa dell’uscita è stato un problema tecnico (ma non ce l’hanno detto), a questo punto – dicevo – c’è da domandarsi che cosa sia intervenuto a scombinare la mega simulazione maranelliana del giorno prima. C’è anche da chiedersi che cosa diavolaccio potranno fare le truppe ferrariste per rimettere in careggiata la stagione che sta sfuggendo via. Perchè ha provocato discreto maldipancia vedere la Lotus di Raikkonen su morbide pittare poco prima di Alonso e quella di Grosjean farlo addirittura dopo. Mica bello davvero. Che sia mai che il caldo maggiore di oggi e le gomme in kevlar sul posteriore stile l’anno scorso c’entrino qualcosa? Ma anche fosse, che diamine, guardate e guardiamo le Lotus che il ritorno al passato, come la Ferrari, proprio non lo volevano.
Già, le gomme. Zero problemi, gara logica e normale, tre pit stop, a suo modo equilibrata anche dal punto di vista polimerico e boccata d’ossigeno per la Pirelli dopo una settimana infernale. Bene così e w l’Italia.
Last but not least, la pazza F1. A Silverstone era stata special guest con gli scoppi delle gomme, qui lo è stata in un paio di occasioni. La prima quando la gomma posteriore di Webber è stata avvitata male e alla ripartenza è schizzata contro un cameraman che riprendeva dai box (è sotto osservazione all’ospedale di Koblenza, hapreso 13 chili di ruota addosso). Ma il momento cruciale e incredibile è arrivato quando Bianchi ha parcheggiato la sua Marussia preda di un inizio di incendio a bordo pista, mettendola in folle come da regolamento, ma non accorgendosi che era in leggera discesa. E come in Mr. Bean, la vetturetta ha iniziato a procedere senza anima e pilota all’indietro, attraversando per intero la pista. Pista che il dio dei motori aveva deciso fosse in quel momento vuota.
Adieu!
Così al traguardo
1. Vettel Red Bull-Renault 2. Raikkonen Lotus-Renault 3. Grosjean Lotus-Renault 4. Alonso Ferrari 5. Hamilton Mercedes 6. Button McLaren-Mercedes 7. Webber Red Bull-Renault 8. Perez McLaren-Mercedes 9. Rosberg Mercedes 10. Hulkenberg Sauber-Ferrari 11. Di Resta Force India-Mercedes 12. Ricciardo Toro Rosso-Ferrari 13. Sutil Force India-Mercedes 14. Gutierrez Sauber-Ferrari 15. Maldonado Williams-Renault 16. Bottas Williams-Renault 17. Pic Caterham-Renault 18. van der Garde Caterham-Renault 19. Chilton Marussia-Cosworth DNF. Vergne Toro Rosso-Ferrari DNF. Bianchi Marussia-Cosworth DNF. Massa Ferrari Piloti costruttori 1. Vettel 157 1. Red Bull-Renault 250 2. Alonso 123 2. Mercedes 181 3. Raikkonen 118 3. Ferrari 180 4. Hamilton 97 4. Lotus-Renault 159 5. Webber 93 5. Force India-Mercedes 59 6. Rosberg 84 6. McLaren-Mercedes 49 7. Massa 57 7. Toro Rosso-Ferrari 24 8. Grosjean 41 8. Sauber-Ferrari 7 9. Di Resta 36 10. Button 33 11. Sutil 23 12. Perez 16 13. Vergne 13 14. Ricciardo 11 15. Hulkenberg 7