MOTOGP Vince quell’adorabile pirata di Marquez (Rossi 3°). Marc tocca Pedrosa, si rompe un sensore del traction control e quando Daniel accelera decolla verso Marte. Parliamone
Lorenzo che ci prova fino all’ultimo, Marquez che fa quel che vuole con il mondiale, con i rivali, con i compagni di squadra e dopo la settima pole mette in tasca la sesta vittoria dell’anno e torna ad allungare su Jorge. Valentino che azzanna il podio d’orgoglio dopo averlo tenuto a lungo in saldo, dopo averlo perso con Bautista e poi ripreso.
Valentino stanco a 13 secondi.
Valentino che sperava di più.
Valentino che a 34 anni è costretto a crescere ancora per tornare a quello stato di forma che – assicura – gli permetterà di vedersela con quelli là davanti.
Oggi, forse, pare, si dice, almeno dice il Vale, è stata la scelta delle gomme a tenerlo lontano dal vertice, gomma morbida sull’anteriore e invece Marquez e Lorenzo avevano scelto la dura.
Questo, in estrema sintesi, il riassunto del Gp d’Aragona.
Ma oggi a contare più di tutto è che Daniel Pedrosa stia bene.
Contusioni varie, zona pelvica, botte ovunque dopo l’highside al giro 6.
Letteralmente disarcionato dalla sua Honda….
SOLO CHE…
solo che c’è lo zampino di Marquez che gli ha staccato addosso e lo ha toccato e pizzicato sul posteriore, così pochi metri dopo, quando Daniel ha accelerato è partito verso il cielo.
MARQUEZ meraviglioso incosciente talentuoso pirata che un cazziatone lo meriterebbe anche prima che si faccia e faccia del male.
SOLO CHE…
la pizzicata inferta al posteriore della Honda di Pedrosa, zona forcellone, zona cavetto che segnala al traction control i giri ruota, ha interrotto i segnali alla centralina e quando Daniel ha aperto l’acceleratore la potenza monster delle Motogp (che una volta era minore e veniva gestita dal talento dei piloti), la potenza monster, dicevo, è arrivata senza compromessi e lui è decollato a razzo.
SOLO CHE…
mi domando davvero se abbia senso questo affidarsi mani e piedi a circuiti elettronici e microchip …
SOLO CHE…
mi viene in mente la moto impazzita di Simoncelli che scivola, prova a riprenderla e lei invece riprende lui e taglia la pista e i giri motore e il traction control e l’elettronica lo tradiscono per sempre.
SOLO CHE … ieri senza quel tipo di elettronica Marquez poteva anche fare ciò che ha fatto e nessuno si sarebbe fatto male.
Al massimo Daniel, tagliato il traguardo, lo avrebbe aspettato per dargli, finalmente, un meritatissimo cazzotto.
COSI’ AL TRAGUARDO
1. Marc Marquez Honda 42m03.459s 2. Jorge Lorenzo Yamaha +1.356s 3. Valentino Rossi Yamaha +12.927s 4. Alvaro Bautista Gresini Honda +13.787s 5. Stefan Bradl LCR Honda +13.973s 6. Cal Crutchlow Tech 3 Yamaha +14.662s 7. Bradley Smith Tech 3 Yamaha +31.220s 8. Andrea Dovizioso Ducati +40.671s 9. Nicky Hayden Ducati +53.413s 10. Andrea Iannone Pramac Ducati +55.067s 11. Aleix Espargaro Aspar Aprilia +58.001s 12. Yonny Hernandez Pramac Ducati +1m05.513s 13. Randy de Puniet Aspar Aprilia +1m06.589s 14. Hiroshi Aoyama Avintia FTR-Kawasaki +1m08.674s 15. Claudio Corti Forward FTR-Kawasaki +1m09.130s 16. Colin Edwards Forward FTR-Kawasaki +1m12.041s 17. Luca Scassa Cardion Aprilia +1m45.152s 18. Bryan Staring Gresini FTR-Honda +1m45.228s 19. Lukas Pesek Ioda-Suter-BMW +1m45.583s