Hollande a picco e Sarkò lancia i Repubblicani

Una lenta agonia, in attesa delle presidenziali del 2017. Eccola la prospettiva dei francesi, che però non avranno da annoiarsi nei prossimi due anni. François Hollande ripete come un mantra che il suo obiettivo è invertire la curva della disoccupazione, ma i dati reali sono impietosi, come i giudizi sul suo mandato. Il numero dei disoccupati ha toccato un nuovo record storico, 3,5 milioni (+4,9% in un anno), che insieme ai cosiddetti «disoccupati ad attività ridotta» fa in tutto 5,3 milioni (dati di fine aprile su marzo). È una débâcle per il capo dell’Eliseo che non a caso raggiunge un nuovo […]

  

La Tour Eiffel chiusa…per scippo

“Invece che chiudere la Tour Eiffel non avremmo fatto meglio a chiudere le nostre frontiere e aprire le prigioni?”, scrive su Twitter Bruno Lemaire, uno dei dirigenti del Front National, pronto a cavalcare lo sdegno di molti parigini. La notizia del giorno è già diventata arma di battaglia nell’arena della politica francese. E d’altra parte il dibattito riguarda il simbolo della nazione. La Tour Eiffel, il monumento a pagamento più visitato del mondo, è rimasta chiusa al pubblico venerdì dalle 9,30 del mattino (e per sette ore) per la protesta dei dipendenti, che chiedono un intervento serio contro i borseggiatori in […]

  

Aggiungi un posto a tavola: c’è Boris Johnson (a Downing Street)

Altro che esclusione. Boris Johnson entra nel nuovo governo Cameron con un posto d’onore. Niente portafogli ma è il prescelto che potrà partecipare alle riunioni del Gabinetto politico di Londra, quelle che si tengono ogni due settimane, cruciali per decidere la linea politica del governo. Per Johnson è l’anticamera di un incarico vero. Rimandato solo perché l’accordo era chiaro col partito e con il primo ministro: prima finire il lavoro (apprezzato) di sindaco della capitale inglese e poi, a partire da maggio 2016, quando il suo incarico sarà scaduto, entrare nella squadra di Cameron. La vittoria è arrivata, più dolce del […]

  

La lezione della democrazia inglese

Immaginate una campagna elettorale difficilissima, che i sondaggi danno sul filo del rasoio, svolgersi tra duri attacchi politici ma zero insulti, nessuno scivolone clamoroso (al massimo un panino ingurgitato con troppa foga) e niente dichiarazioni di intolleranza tra leader avversari e nei confronti degli elettori rivali. Immaginate che, nonostante le previsioni di incertezza, all’indomani del voto ci sarà un vincitore chiaro e alcuni perdenti. E che gli sconfitti diano le dimissioni, a scrutinio ancora in corso, riconoscendo che la colpa è loro e che lavoreranno dietro le quinte per rafforzare i propri partiti. Immaginate che sui sondaggi totalmente sbagliati venga aperta […]

  

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