“Corbyn Hood” sogna il governo: togliere ai ricchi e dare al popolo

Tassare i ricchi per finanziare i servizi pubblici. Riscrivere le regole dell’economia con un programma “radicale” – come lo chiama lui stesso – il più radicale da molti decenni, il più socialista dagli anni Settanta. Jeremy Corbyn, leader della sinistra inglese, alla guida del Partito laburista dal 2015, dall’alto dei suoi 70 anni si gioca l’ultima carta della carriera promettendo una rivoluzione economica e sociale, con cui punta a vincere le elezioni del 12 dicembre e a governare il Regno Unito dopo 9 anni di potere conservatore. Il suo obiettivo: farsi Robin Hood – o meglio Corbyn Hood – togliere […]

  

Brexit, comunque vada…è già un flop

Comunque vada…sarà un insuccesso. Anzi un flop lo è già questa Brexit che avrebbe dovuto restituire sovranità e orgoglio al popolo britannico, gli ha tolto invece tutto quello che di più prezioso aveva, il fiore all’occhiello delle sue istituzioni: credibilità, stabilità, coerenza, coesione, reputazione. Il secondo rinvio è arrivato nella notte, un’altra di attesa e sofferenza per una questione che si è trasformata in un dramma nazionale a puntate, uno stillicidio quotidiano capace di annientare la nazione più temprata. Alla fine il risultato è una proroga di sei mesi, fino al 31 ottobre, ma flessibile: se ce la farà (come non […]

  

Sondaggi inglesi alla prova del fuoco

Ma davvero quello a Londra è un voto in bilico? Davvero i Conservatori sono a rischio di perdere la maggioranza assoluta e forse anche di perdere le elezioni? Dopo mesi di relative certezze, dopo lunghe settimane in cui il gap tra Laburisti e Conservatori sembrava incolmabile, i sondaggi hanno cominciato a segnalare una rimonta laburista che sta facendo tremare il governo di Theresa May. Ma quanto questa avanzata si tradurrà davvero nella svolta, nella perdita di una maggioranza netta, seppur risicata (oggi è di 17 deputati), per Lady May? Davvero il voto, condizionato dagli attentati jihadisti, potrebbe consegnare le chiavi di […]

  

Londra…ops, la partita si riapre

Prendete una riforma dell’assistenza sociale che colpisce le famiglie con anziani affetti da demenza senile. Correggetela in corsa solamente dopo una valanga di critiche. Poi aggiungete un attentato terroristico che dà al leader dell’opposizione l’occasione per rilanciare il suo pacifismo di ferro e puntare il dito contro i tagli alle forze dell’ordine e all’intelligence. Il risultato è che la premier Theresa May brucia in poche settimane l’enorme vantaggio (oltre 20 punti percentuali) che l’aveva spinta il 18 aprile a chiamare gli inglesi alle urne in anticipo. E lunedì sera, nel confronto televisivo in cui la premier e il leader di opposizione Jeremy Corbyn sono […]

  

I terroristi, il voto e la democrazia che resiste

Un’altra strage islamista, la peggiore dal 2005 nel Regno Unito. E un’altra campagna elettorale sospesa. A Manchester come al Bataclan di Parigi, il terrorismo di matrice religiosa prende di mira un concerto, espressione massima di libertà, sregolatezza e stile di vita occidentale. Vittime predilette: la nostra gioventù. Ma c’è un altro particolare che ha una valenza non meno simbolica in questa guerra ai “crociati”. Mentre attacca la folla inerme in un luogo di aggregazione e divertimento, il terrorismo islamista colpisce anche in un altro momento cruciale per le nostre democrazie: la vigilia delle elezioni. A Manchester come sugli Champs Elysée […]

  

Successo May: verso la Brexit e oltre

Il miglior risultato degli ultimi dieci anni per il Partito Conservatore, che avanza ovunque in Inghilterra, Galles e persino in Scozia (finora impenetrabile), conquistando 11 comuni e oltre 500 consiglieri in più rispetto alle precedenti elezioni locali. Un “quadro disastroso” per il Labour di Jeremy Corbyn (copyright del laburista Stephen Kinnock), che perde 380 rappresentanti comunali e 9 municipalità. E poi l’Ukip quasi azzerato nelle assemblee locali (un solo consigliere comunale riconfermato) e dato ormai per morto dopo aver contribuito alla Brexit. Sbranato in un solo boccone da Lady May. Se, come spesso accade, le amministrative di giovedì nel Regno Unito sono […]

  

Dura Brexit sed Brexit

Il referendum sulla Brexit, un grande esercizio democratico con cui il Regno Unito ha deciso di riprendersi la sovranità da Bruxelles, ora si infrange contro il potere di un grande organo democratico, il Parlamento di Westminster, che si riprende la sovranità. Ma dagli inglesi. Dopo la sentenza dell’Alta Corte, sarà il Parlamento di Londra a dover votare e a dare al governo il via libera per avviare l’iter di uscita del Regno Unito dall’Unione europea. E Westminster potrebbe anche decidere di disattendere la volontà popolare espressa con il voto “consultivo” del 23 giugno. Una larga fetta di deputati è da sempre contraria alla […]

  

Dopo Brexit la scuola, rivoluzione May

Meritocrazia. “Voglio che la Gran Bretagna sia la più grande meritocrazia al mondo” dice Theresa May. Poi la neopremier conservatrice attacca le scuole private: “Hanno divorziato dalla vita normale”; “Devono fare di più per aiutare le scuole pubbliche se vogliono mantenere i vantaggi fiscali di cui godono”. Ma il piatto forte è l’annuncio di un piano per il rilancio delle grammar school, le scuole pubbliche che ammettono studenti dagli 11 ai 16 anni, selezionandoli per merito, tramite un test di ingresso che consente di avere in classe i più brillanti.  Cinquanta milioni di sterline la cifra stanziata e un principio: “Voglio che ai bambini che […]

  

Il Labour come il Titanic, con Corbyn verso lo schianto

La chiamano Jexit, l’uscita di Jeremy, ma lui di uscire proprio non ne vuole sapere. Muoia Sansone con tutti i filistei. E non basta che l’81% dei parlamentari laburisti lo abbia sfiduciato (172 contro 40). Non basta che il governo ombra che ha nominato si sia dimesso in massa (19 su 30 e altri ne potrebbero arrivare). Non basta che gli abbiano scritto chiaro che più chiaro non si può, nelle lettere di dimissioni, che “serve una nuova leadership”, che con lui “le elezioni non si vinceranno mai” e che intanto si è perso pure il referendum sulla Brexit. Corbyn […]

  

Brexit: that’s democracy, baby (maneggiare con cura)

Spaccati gli elettori (52% pro Brexit, 48% anti-Brexit). Spaccate le generazioni (61% degli “anziani” pro-Brexit e 75% dei giovanissimi anti-Brexit). Spaccato il Paese (Scozia e Irlanda del Nord europeiste, Galles e Inghilterra anti-Ue). Spaccato il Partito Conservatore (tra no-Brexit e pro-Brexit e ora pure tra no-Boris e pro-Boris). E infine – ultimo e non meno significativo – spaccato il Partito Laburista (pro-Corbyn e anti-Corbyn). Benvenuti nel Regno dis-Unito dove il voto del 23 giugno ha ampliato in un colpo solo tutte le lacerazioni, ha acuito le rivalità e fatto esplodere le guerre intestine finora tenute a bada da un governo […]

  

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