Che bello sarebbe essere donne così
Sarebbe bello essere donne belle come ci racconta lui nella sua ’Lettera alle donne’. Questo 22 ottobre è la prima volta che festeggiamo san Giovanni Paolo II. Non siamo ancora abituati, perché è una data lontana eppure vicina: correva l’anno 1978 quando il 22 ottobre il Papa polacco conquistò il mondo con una frase semplice e gigantesca: ’Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!’.
Qui è bello ricordarlo come il Papa della Lettera alle donne, datata 1995. Lui che tanto ha scritto delle donne, ha avuto amiche donne, ha esaltato il genio femminile. Uno scritto semplice e che va diritto al cuore, perché è pieno di grazie. Grazie: parola delicata come una carezza. Ecco il grazie del nuovo millennio che arriva e manda a spasso le donne per le strade del mondo:
’Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del mistero, alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità’.
Un invito a portare il genio femminile dappertutto, a mettere insieme mente e cuore, a non rinunciare a costruire una vita migliore. Anche nella vita pubblica. Ma senza dimenticare la natura profonda dell’essere donne, calde, forti, intense, accoglienti, familiari. Ecco tutti i grazie.
Alle mamme. ’Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita’.
Alle mogli. ’Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita’.
A figlie e sorelle. ’Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza’.
Alle religiose. ’Grazie a te, donna- consacrata, che sull’esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio, aiutando la Chiesa e l’intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta ’sponsale’, che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura’.
A tutte le donne. ’Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani’.
Per chi volesse approfondire le riflessioni profonde da cui sgorgano queste fontane di gratitudine, mi permetto di consigliare la lettura della Mulieris dignitatem, sulla dignità della donna, che potete trovare qui.
Grazie, san Giovanni Paolo!