Prima lezione da Betlemme: impara dalle colombe
Questa notizia mi dà grande gioia che vorrei condividere con voi, offrendovi alcune sue piccole meditazioni legate al mondo degli animali, nate e ispirate durante la preghiera a San Giuseppe, a cui ricorreva volentieri.
I commenti che seguono alle ‘lezioni’ di Mariam sono di padre Patrizio Sciadini, carmelitano del convento egiziano del Cairo. L’invito è a imitare il comportamento degli animali nella nostra vita di comunità. Maria di Gesù Crocifisso si riferiva alle sorelle del convento, noi possiamo pensare alla famiglia, all’ufficio, alla parrocchia, agli amici, a quel che per noi vuol dire la parola…. Oggi si parla di colombe. Sembrano cose facili: a me appaiono difficilissime!
1. Prima lezione di Mariam
’Pensate alla colomba: ella si toglie il cibo di bocca per darlo ai suoi piccoli. E’ così che dovete essere caritatevoli verso tutte le vostre sorelle: dimenticatevi, privatevi di ciò che è vostro per donarlo e donarvi gli altri. Se agirete in questa maniera, Dio lo considererà come fatto a se stesso’.
Ed ecco padre Sciadini: ’Questo messaggio ci offre un importante insegnamento attraverso un’immagine comune tratta dalla vita di campagna della Palestina, dove è facile vedere le colombe volare alla ricerca del cibo per i propri piccoli. Lo portano nella bocca, ma non per loro: per i loro piccoli. Così anche nella vita comunitaria non si può e non si deve ‘pensare a noi stessi’, al nostro piacere e conforto, ma dobbiamo avere gli occhi sempre rivolti a coloro che vivono insieme a noi. Il nostro anelito alla gioia non deve indirizzarsi solo verso noi stessi, ma deve interessarsi anche delle necessità altrui.
L’osservazione attenta della vita ‘animale’ ha molto da insegnare agli uomini, che per natura conoscono bene la legge dell’egoismo piuttosto che quella della condivisione. A questo proposito, una bella lettura che ci può aiutare a capire, è quella del capitolo 25 di Matteo, in cui è scritto come alla fine del mondo saremo giudicati sull’amore agli altri, sull’attenzione verso i più bisognosi, che non sono coloro che vivono lontani da noi, ma i nostri vicini. Ogni comunità ha sempre i propri ‘affamati, gli assetati e i nudi’, che aspettano non solo ‘qualcosa’ ma qualcuno, che doni loro l’amore. Dio considera fatto a se stesso quello che facciamo agli altri. L’amore che non è parola astratta e lontana, ma la Parola che si fa carne. Giovanni della Croce dice: ‘alla fine della vita saremo giudicati nell’amore’. Non sarà un esame di teologia, ma di vita’.
Questa è la prima di cinque lezioni…
Chi vuole sapere qualcosa di più della cronologia della vita di Mariam, Myriam o Maria (tanti sono i modi di dire il nome della Madre di Dio in Terra Santa ) può leggere qui:
Mariam Baouardy nacque ad Abellin in Galilea il 5 gennaio 1846, da genitori molto poveri ma altrettanto onesti e pii cristiani greco-cattolici. Rimasta orfana di entrambi i genitori a soli tre anni di età insieme al fratello Paolo, venne affidata ad uno zio paterno, che alcuni anni dopo si trasferì ad Alessandria d’Egitto. Non ricevette alcuna istruzione scolastica: era analfabeta. A tredici anni, per il desiderio di appartenere solo a Dio, rifiuta con fortezza il matrimonio che, secondo le consuetudini orientali, le aveva preparato lo zio. Seguirono alcuni anni durante i quali lavora come domestica ad Alessandria, Gerusalemme, Beirut e Marsiglia. Qui all’inizio della Quaresima del 1865, entrò dalle Suore della Compassione, ma ammalatasi dovette lasciare dopo due mesi. Fu poi accolta nell’Istituto delle Suore di San Giuseppe dell’Apparizione, ma dopo due anni di postulandato ne fu dimessa, essendo stata giudicata più adatta per la vita claustrale. Fu così che il 14 giugno 1867 arrivò al Carmelo di Pau. Il 21 agosto 1870, ancora novizia, partì per l’India per la fondazione di un Carmelo a Mangalore. Il 21 novembre 1871 fece la sua professione religiosa. Un anno dopo fu rimandata a Pau, da dove partì con altre religiose nell’agosto 1875 per Betlemme, per la fondazione del primo Carmelo in terra di Palestina. Morì il 26 agosto 1878 a Betlemme a causa di una cancrena contratta in seguito ad una frattura prodotta da una caduta.