Le badanti? Angeli custodi…
Chiacchierando con un amico, qualche giorno fa, ci siamo trovati a parlare di un pezzetto di cielo in terra, angeli che fanno compagnia e di cui abbiamo sempre più bisogno. Forse anche perché noi, nel nostro sfrenato attivismo, dimentichiamo come si fa a dare e ricevere affetto con gesti concreti. A partire da quello che sembra il più scontato: offrire il cibo, il primo è più importante simbolo dell’amore.
Queste persone hanno un nome bello: badanti. Badare a qualcuno vuol dire prima di tutto indugiare, trattenersi. E così dedicare del tempo, perché senza tempo non ci si può prendere cura di chi ha bisogno di affetto e a volte di protezione e difesa. Così le badanti per vocazione, pensavamo, sono una variante terrena degli angeli custodi (sia chiaro, non in senso teologico…).
A volte riportano anche granelli di fede a chi l’ha smarrita. Raccontava il mio amico che lui non pensava ormai da lungo a tempo al battesimo e al suo essere cristiano. Dall’Est è arrivata un’energica signora che invece ha più che presente questo e molto altro. Lei si prende cura di una persona di famiglia e a tutti i presenti, ogni giorno, benevolmente impartisce la benedizione del cibo prima di iniziare a mangiare. Ecco, a me pare che questo piccolo gesto abbia fatto i suoi invisibili miracoli…