Presepe, ci mancavano solo i martiri anticlericali
Già l’idea che ci sia un preside che vuole cancellare i festeggiamenti di Natale a scuola per non urtare i fedeli di altre religioni sembra follìa. Qui non è in gioco solo il Presepe, che è bello, buono e artistico, ma tutta la nostra cultura. E non voglio parlare delle radici cristiane dell’Europa, che pure sono un’innegabile realtà.
Dopo avere eliminato il Natale perché religiosamente scorretto, che cosa faremo? Per non urtare i fedeli islamici decideremo di nascondere nel ripostiglio la Venere di Milo, distruggere le statue di Apollo perché mostrano le pudenda, bandire dai musei e dai libri di storia dell’arte i kouroi greci, rinnegare tutta la storia, la cultura, l’arte da cui arriviamo e di cui siamo fatti? Qualcuno un giorno deciderà che la Venere del Botticelli non è sufficientemente coperta per essere onorata da una visita degli studenti: la bellezza della dea seminuda potrebbe urtare sensibilità religiose. Mentre ci sono, potrebbero vietarla ai minori.
Ma in tutto questo delirio il problema è che non sono i musulmani a chiedere questo, perché molti di loro non disdegnano di festeggiare il Natale con gli amici cristiani, a casa come a scuola. E quelli di loro che conoscono la propria fede considerano Gesù un profeta e venerano la Madonna come la Vergine che lo ha partorito.
Tolti fanatici, estremisti ed esibizionisti in cerca di popolarità in qualche talk show pronto ad abboccare, non sono le persone di fede islamica a lanciare folli idee come quella di abolire il Presepe e il Natale. E neppure intellettuali innamorati della laicità alla francese (anche se, visti i frutti di sangue, forse qualche dubbio potrebbe venire anche a loro).
Sono gli anticlericali più noiosi e perfettini, quelli che usano la scusa della fede per rompere le scatole a chi vuole festeggiare in santa pace Natale. A loro, questi che un tempo si chiamavano radical chic e oggi sono in cerca di nuova identità, a loro che, mentre il mondo va in fiamme e i terroristi minacciano la pace e la convivenza civile, pensano che il problema siano i festeggiamenti di Natale perché urtano la sensibilità dei bambini di altre fedi, a questi perdigiorno senza arte né parte che si inventano conflitti che non esistono e anzi si divertono a scatenarne di nuovi, a questi radical choc vanno le preghiere (un po’ arrabbiate) di questo piccolo blog.
P.S. Che il preside ritiri le dimissioni: ci manca solo il martire del Presepe negato. E poi a Natale siamo tutti più buoni. Semmai, dopo i festeggiamenti, provvederà quel che un tempo si chiamava Provveditorato.