Sabato 23 ottobre alle ore 17,00 sarà inaugurata la XXXIII Biennale d’arte contemporanea di Alatri, dal titolo HDUEO-ACQUA. La mostra è stata promossa dal Comune di Alatri, Assessorato alla Cultura e dalla NEWART2000 eventi & comunicazione, con il sostegno della Regione Lazio – Lazio Crea, in collaborazione con il Museo FRaC Baronissi, la Cristin Tierney Gallery di New York e il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia.

Curata da Luigi Fiorletta e  dal collega Massimo Bignardi e allestita nel chiostro di San Francesco  ad Alatri la mostra presenta le opere di dodici artisti presenti sulla scena artistica nazionale e internazionale: Annalù, peter Campus, Giulio De Mitri, Massimo Latte, Donato Marrocco, Franco Marrocco, Arturo Pagano, Marco Pellizzola, Fabrizio Plessi, Joan Punyet Miró, Nicola Salvatore, Valentina Vannicola con un ricordo di Paolo Rosa – Studio Azzurro. In esposizione interventi installativi, dipinti, sculture, videoinstallazioni e fotografia. 

“L’acqua – evidenzia il direttore artistico Luigi Fiorletta nel testo introduttivo al catalogo – è oggi tra le primarie necessità del pianeta, l’essenza della nostra vita, il punto centrale sul quale ruota la domanda di futuro. Guardare con attenzione a quanto le espressioni dell’arte contemporanea dedicano ad essa, assume un significato particolare: osservare a distanza ravvicinata la capacità che ha l’arte, con la sua energia creativa di spingere lo sguardo verso una presa di coscienza della realtà, della necessità che abbiamo di costruire un mondo ove la condivisione e la partecipazione sono elementi essenziali.”

“A guidare la scelta degli artisti – precisa l’oculato collega Massimo Bignardi – è stato il desiderio di muovere l’attenzione su generazioni e linguaggi diversi tra loro. Entrare, cioè, nelle pagine dell’attualità, considerando in essa le esperienze che hanno fatto da ‘battistrada’ alle nuove generazioni. Porre un omaggio a Paolo Rosa e a Studio Azzurro evidenzia tale scelta di campo: osservare, leggere, studiare le forme della creatività significa, innanzitutto considerare i processi dell’arte come espressione di moto perpetuo che guarda alla dignità dell’uomo. L’acqua, dunque, come elemento di rigenerazione, di vita che si fa materia di quell’inesprimibile dialogo che l’arte tesse con la vita del nostro pianeta!” La mostra resterà aperta fino al 9 gennaio 2022. 

La Biennale di Alatri nella sua Edizione 2021 vive non solo di una luce creativa ed estetica eccezionale ma ancor più si incornicia in una energia sostanziale che l

a proietta in un clima storico, e dunque vive il presente, la contemporaneità assoluta, vive dentro la storia, visto che a detta del mio maestro, collega e mentore Giulio Carlo Argan l’arte è una storia particolare all’interno di una storia più generale, civile e politica, 

perché essa è “determinata e determinante”. L’acqua, la natura, il mondo, l’ambiente ecco l’attualità del presente. E ancora riprendo l’Argan: “Fare storia dell’arte sarà ipso facto fare storia delle idee”. Alla luce di ciò leggo la recente Biennale di Alatri 2021, con la scelta degli artisti che è ragguardevole e le opere indicative e intrise di progettualità, di ideali effervescenze. Intanto Franco Marrocco con il suo H 2 0 – reperti 2019, con una preziosa ed educativa installazione di ampolle di vetro con

 

acqua distillata, mirante a lasciarsi sorprendere come lezione del farsi idea di fonte battesimale, di rigenerazione ideale e corporale del mondo, di lavacro, abluzione, atto sacrificale  compiuto come rito di passaggio. Non posso non menzionare  l’impianto scenografico della “balena”(2019) di Nicola Salvatore tra i più  preziosi artisti della contemporaneità;  l’opera è una parte dell’installazione presentata a Como in occasione di Orticolario 2019, con balene stampate su tessuto/seta della Mantero-Como  strutturata azienda italiana conosciuta in tutto il mondo;  da anni Nicola Salvatore insiste sul tema dell’acqua, degli oceani e sulla balena che li abita, essa è divenuta il mito, simbolo sapienziale, preziosità della sopravvivenza.   E ancora Marco Pellizzola con “Pioggia di San Lorenzo” del 2018, ovvero un secchio in cui l’acqua si fa specchio di un cielo di stelle; e infine voglio citare Fabrizio Plessi con “navigare necesse est” del 2017, artista di eccezionale statura che dell’acqua ne ha fatto il suo motore creativo e storico. Tralascio gli altri, che pure hanno un peso significante.

La Biennale di Alatri – Il Premio Alatri, nasce nel 1950, ideato da Flavio Fiorletta, rassegna di pittura estemporanea dedicata per lo più agli artisti della Ciociaria. Trasformatasi in Biennale d’Arte nel 1960 la rassegna ha assunto negli anni un carattere di respiro nazionale e internazionale come un appuntamento di grande prestigio ospitando mostre di artisti di chiara fama. Nel corso degli anni hanno partecipato artisti importanti come: Guttuso, Morandi, Omiccioli, Mastroianni, Greco, Purificato, De Chirico, Montanarini, Sarra, Delle Site, Trotti, Ranocchi e molti altri. Nel 1996 la Biennale, a cura di Luigi Fiorletta e Micol Forti prende il nome di Biennale d’Arte Contemporanea di Alatri e presenta: Progetto Alatri, antologica di Nicola Carrino; Tendenze del Contemporaneo; Cigarrillos Paris; Prima rassegna Nazionale Accademie di Belle Arti. Nel 1998, diretta da Luigi Fiorletta, la Biennale presenta: TuttoNespolo, antologica di Ugo Nespolo; la mostra fotografica “Bando” di Mario Giacomelli; Aspetti del Contemporaneo Ignazio Gadaleta, Ciriaco Campus, Roberto Almagno; Seconda rassegna Nazionale Accademie di Belle Arti. Nel 2001, con la direzione di Luigi Fiorletta, a cura di Massimo Bignardi, la Biennale presenta: Dalla figurazione al gesto, l’opera grafica di Joan Miró; Terza rassegna Nazionale Accademie di Belle Arti. Nel 2015, diretta da Luigi Fiorletta, la Biennale presenta: Forme e Figure dell’immaginario Giovanni Albanese, Iginio de Luca, Emanuela Fiorelli, Licia Galizia, Carlo Pizzichini, Paolo Radi.

 

Carlo Franza

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