Colonia: molestie d’importazione?
I dati sulle aggressioni di Capodanno a Colonia diventano sempre più agghiaccianti, tanto che l’Ansa parla di un “elenco della vergogna” :
“…un documento di 13 pagine pubblicato dalla Bild online, dove la polizia descrive con minuziosa precisione e tipico linguaggio burocratico, la notte del Capodanno dell’orrore vissuto da centinaia di donne di Colonia”.
Intanto il numero delle denunce aumenta e non soltanto a Colonia, ma anche in altre città europee tra cui Amburgo, Salisburgo e Zurigo.
Il ministro dell’interno del Nord Reno Westfalia Ralf Jaeger è stato chiarissimo davanti a una commissione speciale sulle violenze di Colonia:
“In base alle testimonianze, al rapporto della polizia di Colonia e alle descrizioni della polizia federale, sembra che siano quasi esclusivamente responsabili degli atti criminali persone con un background di migrazione”.
Jaeger ha inoltre aggiunto che le modalità con le quali è stata gestita la situazione da parte della polizia sono inaccettabili e che le autorità non sono state in grado di raccogliere un quadro d’insieme sui fatti fino al giorno seguente.
C’è chi individua nei fatti di Capodanno un vero e proprio Taharrush Gamea (حرش جماعي) in suolo europeo: termine arabo col quale si fa spesso riferimento a molestie sessuali sistematiche e organizzate durante eventi di piazza ai quali partecipa un elevato numero di persone.
Una pratica tristemente nota in Egitto, paese con uno dei tassi più alti al mondo per quanto riguarda le molestie sulle donne. Numerosi casi vennero denunciati nel 2011 e nel 2013, durante le manifestazioni di piazza, tanto che nel marzo 2013 Amnesty International pubblicò un rapporto dal titolo “Egypt: checklist to combat sexual and gender-based violence”.
Ad agosto Morocco World News pubblicava un articolo dove si faceva riferimento al problema delle molestie nel paese, con relative testimonianze femminili al riguardo. Pochi giorni prima veniva pubblicato un altro pezzo dove si denunciava un’aggressione ai danni di una donna avvenuta a Tangeri, con tanto di filmato.
Le dinamiche sono le medesime riportate a Colonia e Amburgo:
– La vittima viene accerchiata e bloccata da un branco di uomini, plausibilmente ma non necessariamente sotto l’effetto di alcohol e/o droga.
– La vittima viene molestata, abusata e in diversi casi anche derubata.
– Il branco successivamente si sposta altrove per colpire nuovamente.
Dinamiche ben precise, fatti chiari che parlano da soli e che non necessitano di astrazioni filosofico-sociologiche di stampo relativista, quanto piuttosto di provvedimenti immediati, di misure preventive (onde evitare che fatti del genere si ripetano) e cautelative nei confronti dei responsabili.
E’ evidente che qualcosa non funziona nel momento in cui centinaia di personaggi del genere, molti dei quali già noti alle autorità, sono liberi di radunarsi nelle piazze e dare il via a tali aggressioni, sistematiche e coordinate. Non si tratta di un giudizio di valore ma di una costatazione tecnica: la legge non è stata fatta rispettare e questo non è accettabile, non è tollerabile.
Chi sono tali personaggi? Da dove vengono? Cosa facevano in suolo tedesco? Forse qualcuno di loro ha pensato che una donna in minigonna che sorseggia una birra o fuma una sigaretta è una poco di buono? Ha pensato molto male……
Intanto noi attendiamo risposte, visto che le “modalità” di aggressione già le conosciamo bene.