boy3Io non cambierò, perché questa è la mia natura. Se vuoi, vienimi incontro

 

Omosessualità contesa. Dilaniata. Discussa. Omosessualità d’amore e tentazione. Scuole di guarigione. È la frontiera e l’avamposto americano contro la diversità sessuale. Qualcosa di totalmente estraneo alle latitudini europee. Jared ha diciannove anni e tanta lealtà. Ai genitori non ha nascosto quello che è. Il risultato è che il padre, un pastore battista, d’accordo con una moglie un po’ troppo remissiva, ha iscritto il figlio a un college che in realtà è una scuola dove si viene psicologicamente curati contro quello che viene considerato un disturbo. Una religione svenduta diventa la bandiera di una vita ritrovata dietro la quale nascondere inclinazioni che la società benpensante e politically correct non può e non è capace di accettare e digerire. Jared mantiene le promesse e si impegna ma non può cancellare la sua indole naturale. Boy erased – Vite cancellate di Joel Edgerton che nel film recita nella parte dell’insegnante del college, riscattatosi da un passato omosessuale, e già incontrato come interprete di Red sparrowLife, è uno spaccato dell’America attuale, molto concentrata nel mettere al bando il diverso, abbozzandone una sorta di correzione come se si trattasse di qualcosa trattabile con una sorta di terapia di gruppo. E nel gruppo finiscono altri. Uomini e donne. Perché il “peccato” sta nell’andare contro tendenza. Alterare gli equilibri. Favorire gli scompensi.

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La guerra di Jared che comincia sottomesso ai genitori per poi ammettere che contro la natura ogni sforzo è vano – come già sostenevano le favole dell’antichità – finisce in uno scontro fra padre e figlio culminato nel faccia a faccia in cui ognuno deve ammettere il suo insuccesso. Il ragazzo, come prevedibile, non ce la fa a correggere ciò in cui nemmeno lui stesso crede. Il padre deve rassegnarsi all’inutile tentativo di riabilitare il figlio in un istituto per la cure di devianze sessuali. Ma sta appunto in questo quesito senza risposta la difficoltà dei rapporti fra i due. È forse da considerarsi patologica la propensione verso persone dello stesso sesso… In caso di risposta negativa nulla di quanto compia il pastore battista diventa ammissibile. La storia vera di Garrard Conley a cui il film fa riferimento sulla base dell’autobiografia del suo autore che ha lo stesso titolo scelto da Edgerton rimanda a un’altra opera recente dalla dinamica sorprendentemente tanto simile da sottolineare la creatività affievolita del cinema attuale e al tempo stesso la gravità di un problema che La diseducazione di Cameron Post aveva già posto. Anche in quel caso un’adolescente, stavolta di sesso femminile, viene indirizzata in un istituto dove deve essere corretta la sua predisposizione all’amore verso altre ragazze. Anche in quel caso la sofferta scolarizzazione degli istinti finisce per essere schiacciata. Anche in quel caso la religione rappresentava il vessillo capace di assorbire interamente i giovani distogliendoli dalle tentazioni. Anche in quel caso la trama era ricavata da un libro. Diversa la natura dei testi una biografia e un romanzo.

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La sensazione americana di dover correggere forzatamente chi si scopre omosessuale nasce dalla convinzione mai accertata che si nasca tutti eterosessuali e che quindi ogni altro impulso e attrazione sia da considerarsi una conseguenza di tare psicologiche. L’aderenza delle due opere non è altro che la sottolineatura di un problema dalle differenti proporzioni. L’America sembra interpretare in maniera più complessa e integralista un assetto giovanile che nel vecchio continente non viene affrontato con la stessa durezza. Quella di Jared è dunque il racconto reale di una sconfitta e sui titoli di coda scorrono le immagini del vero protagonista, una forma narrativa che negli ultimi tempi ha avvicinato il cinema alla cronaca. Lo ha reso quasi dipendente al punto che moltissime opere confinano con il documentarismo senza tuttavia volerlo essere. Anche questo è un segno di tempi che mostrano un progressivo prosciugarsi di inventiva e un più frequente sovrapporsi di storie dagli identici confini.

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