31Dic 19
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
La cicogna strabica consegna il bimbo sfortunato in Africa… Checco, nome d’arte e del protagonista, è un italiano vero. Un sognatore che finisce tartassato dal fisco, nemmeno fosse il peggiore dei delinquenti. Ma tale sembra davvero. Al punto che è costretto dalle circostanze a scappare a gambe levate in Africa – le riprese si svolgono in Kenya ma la cornice geografica non è identificata con precisione perché in fondo poco importa – dove trova schiere di ricconi, alle prese con i cavilli dell’Agenzia delle entrate. E naturalmente con il suo speculare nero, un uomo che invece sogna l’Italia di […]
Il blog di Stefano Giani © 2022
23Apr 19
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Salva qualcosa, se puoi. Pensieri. Riflessioni. Ricordi Una pedina sullo scacchiere della guerra fredda. La fine del colonialismo. Angola, 1975. I portoghesi sono ormai in fuga, lo scontro è alle porte. Gli americani sono i grandi burattinai dell’intervento sudafricano, i sovietici armano il popolo e l’Mpla. Un reporter polacco, Ryszard Kapuscinski, il Montanelli slavo, raggiunge Luanda per raccontare al mondo che cosa accade laggiù. Le sue sono testimonianze accorate da chi fa veramente l’inviato di guerra. Raggiunge il fronte e vede le facce dilaniate di chi combatte, quelle patibolari di chi si difende sapendo che non ci avrà un […]
Il blog di Stefano Giani © 2022
03Apr 19
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Il destino è Dio che passeggia in incognito. Yao ha tredici anni e i piedi nudi, come un po’ tutti in Africa. Sulla sabbia le scarpe non servono e sono solo un segno. Chi le porta è un bianco, anche con la pelle ebano. La negritudine è un modo di essere, più che una tinta della carnagione. E Seydou Tall, attore feticcio del piccolo Yao non lo sa. Quando raggiunge il Senegal per presentare il suo libro resta sbigottito davanti a quel ragazzino scalzo che ha percorso 387 chilometri scalzo per far autografare il suo libro, rilegato da […]
Il blog di Stefano Giani © 2022