“Beautiful boy”, la storia vera di Nic ridotto a schiavo del pianeta droga

Gruppo di famiglia in un tunnel cieco. La via d’uscita è di quelle che, se c’è, non si vede. E percorrerla sembra la tappa di un calvario dove il Golgota è l’inferno. Capovolto come l’imbuto dantesco. Matrimoni distrutti, separazioni e nuove nozze. Il frullatore familiare non ammette pause né una pietosa tregua per respirare quel tanto che basta prima di finire ancora in apnea. E, se i dissidi coniugali sono il contorno, il viaggio “stupefacente” del figlio di un giornalista free lance si trasforma nell’incubo collettivo. La dipendenza ha il colore delle tenebre e l’astrazione di chi la vive si […]

  

“Fratelli nemici”, i codici d’onore arabo del traffico di droga a Parigi

Arabi contro. La banlieu di Parigi ha le sfumature del grigio e il traffico di droga parla arabo, almeno nelle origini. Non sempre alla radice della criminalità organizzata stanno solo questioni di denaro, talvolta c’è amicizia o addirittura l’essere cresciuti insieme. Manuel e Driss hanno poi imboccato strade diverse, il primo i narcos e l’altro la polizia. Ma anche per chi sceglie l’illegalità ci sono vincoli e legami. E quando Imrane viene ucciso, per Manuel si apre la caccia al commando assassino. Le strade, sorprendentemente, lo porteranno sulle orme di Driss. Uniti dal comune interesse di trovare i responsabili, si […]

  

“Cocaine”, la storia di White Boy Rick da confidente Fbi a spacciatore

Non importa quanto lunga è la strada ma le insidie che l’attraversano   Rick è inciampato per via. E a quindici anni capita. L’ambiente familiare è fatto delle armi del padre che commercia in artiglieria e della droga della sorella Dawn. Un nome che sa di alba ma in realtà è un tramonto che non offusca le nubi squallide di due ragazzi senza madre. Il padre li ama a modo suo, perché ognuno ama a modo suo. Le sue maniere però non hanno la forma di un cuore che all’occorrenza sappia pronunciare qualche no. Detroit non era ancora fallita negli […]

  

“La paranza dei bambini”: così cresce la Camorra in erba nei bassifondi

Il rione Sanità non è terra per tutti. I quartieri spagnoli hanno un patriarca. Non si vede ma esiste. Altrove c’è un vuoto di potere. La Camorra deve riorganizzarsi perché il “padrino” se lo è portato via una sventagliata di proiettili. C’è chi lo rimpiange perché in fondo, lui, era buono. Non taglieggiava i commercianti, anche loro dovevano pur vivere. Dava lavoro ai ragazzini. Certo, quei peccatucci con la droga e certe donne gli sono costati ma le sue foto profumano ancora di charme e nostalgia per i “guagliuncelli” che lo ricordano come un mito. E ne evocano le gesta. […]

  

“Il corriere”: l’alter ego di Kowalski nel testamento di Clint Eastwood

Adoro i fiori. Durano un giorno solo, come le cose più belle. La vecchiaia è quell’età che l’uomo raggiunge se è fortunato ma la sfortuna in agguato lo sbrana mostrandogli che cosa gli ha rubato. E per sempre. Il paragone tra anni verdi e maturità spesso è drammatico. Odora di morte. Annusa la puzza della fine. È l’ora dei bilanci e dei giudizi. Squilibrio di errori. Un uomo, ormai anziano, si vede pignorare quello che ha. Casa e serra, che per lui significa lavoro. Rinnegato dalla famiglia, trascurata sull’altare del lavoro – la moglie fatica a parlargli e la figlia […]

  

Un “Soldado” a caccia di trafficanti con l’incubo di kamikaze musulmani

Al confine tra Messico e Stati Uniti la guerra è continua e senza soste. Droga e disperati. La frontiera è un nulla che resiste in mezzo al deserto, dove le sentinelle sono elicotteri dal cielo che illuminano con fasci di luce l’umana transumanza verso una terra forse mai promessa, ma certamente ambita e sognata. Tra le pieghe dell’esodo si nasconde il misero e il delinquente. Il sognatore e l’illuso. Ma siccome a Stefano Sollima, al terzo film dopo Acab e Suburra, poco interessa la poesia e molto il sangue, Soldado rappresenta la faccia della guerra nel perpetuo dramma dell’emigrazione. I respinti. Gli schiavi. […]

  

Eastwood ritorna attore e regista: corriere nel mirino in “The mule”

Sarà Earl Stone, un’ottantenne autista con problemi di denaro a causa dell’anticipata chiusura della sua azienda, il nuovo personaggio interpretato da Clint Eastwood che da poco ha compiuto 88 anni. E ha festeggiato tornando doppiamente sul set perché del film provvisoriamente battezzato The mule sarà regista e interprete. Le riprese sono iniziate ieri ed è ancora presto per fissare una data di uscita anche se è facile prevedere un esordio dopo settembre e prima di Natale. L’autore californiano è allergico alle vetrine dei festival e trascura geografie e presunte precedenze. American sniper uscì in Italia – alla quale Clint è fortemente […]

  

Locarno 17/David diventa “Goliath”, gigante drogato di steroidi

Mi hanno aggredita e non sei stato capace di difendermi   Tutto cominciò casualmente, come del resto ogni disgrazia. O, forse meglio, ogni sciagura. Trattasi però di quelle che non capitano accidentalmente, ma per determinazione ad autodistruggersi da parte del protagonista. E David, buon ragazzo di provincia, che mette incinta la fidanzata e le promette di diventare il miglior padre del mondo, si trasforma nella peggior copia di se stesso. La parabola discendente che precipita l’uomo verso l’abisso è una china senza fine, dall’incedere angoscioso e interminabile. La faccia presentabile e accattivante della droga, nel suo subliminale introdursi nei giorni, […]

  

“Una settimana e un giorno” in Israele Lutto da “sballo” in chiave ebraica

La perdita di un figlio. Il lutto. L’odio. La reazione. La tradizione ebraica e la sofferenza legata alla morte. Otto giorni – tanto si prolunga la Shiv’ah – durante la quale, chi resta viene aiutato e sostenuto da parenti e amici in visita nella sua casa. È l’elaborazione del dolore. La realizzazione della solitudine imposta da una disgrazia. Il dramma che la morte porta con sé e lascia in eredità a chi sopravvive. Una settimana e un giorno, presentato nella “Settimana della critica” al festival di Cannes 2016, è un’opera provocatoria firmata da Asaph Polonsky e totalmente israeliana nei connotati e non […]

  

“Moonlight”, non c’è luce nel buio L’oscurità luminosa dei ghetti neri

Un giorno saprai chi vorrai essere. Non lasciare che altri decidano per te. Il confine tra l’uomo e il mondo è la sottile linea rossa che divide l’adolescente introverso dal bullismo. Violenza e tolleranza. Droga e spaccio. Liberty city e una Miami da Baywatch. Il confine tra l’uomo e il mondo è la china del precipizio cui conduce la disperazione. La mancanza della speranza. La fine dei giorni. L’irreversibilità  di un modo di essere. Chiaro di luna, ovvero Moonlight, titolo del film di Barry Jenkins, non ha nulla di chiaro, ma il buio in pieno giorno. Cupa quotidianità da banlieu, […]

  

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