Tornare… Un termine che non comprendo. Perché io, in Algeria, non ci sono mai stato.       Volto da magrebino. Nome arabo. Carnagione olivastra. Ma un inconfondibile accento fiorentino. Puro. Purissimo. Perché lui, Said Mahran, a Firenze ci è nato. E’ italiano insomma. Di seconda generazione, ma non di seconda categoria. Un confine dimenticato. Sorpassato. Triturato dagli animi degli italiani doc. Quelli che hanno un papà che si chiama Mario. Carlo. Giulio. Paolo. Quelli veri, insomma. La storia di Said è quella di un ragazzino, figlio di algerini regolari, trapiantati in Toscana nei primi anni Ottanta. Storie di emigrazione. […]