21Gen 21
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Quando impari a riconoscere ciò che è bello in questo mondo, smetti di essere uno schiavo. Il riscatto del misero non sempre è materia da psicologi. Confina e sconfina, spesso, con varie attività. Si veste di analisi sociologiche. Geopolitiche. Economiche. Ha riflessi letterari. Storie da raccontare in una sera di lacrime. E puzza di vendette colorate. Balram (Adarsh Gourav) è un pezzente nato e vissuto in uno slumdog, bassifondi che di più bassi e fondi c’è solo l’abisso. Della disperazione, però. Dignitosa ma pur sempre disperazione. Il mondo che vedono i suoi occhi filtra attraverso i vetri dell’unica auto che […]
Il blog di Stefano Giani © 2022
25Ott 17
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Quando ero giovane pensavo con desiderio alla morte, ora che le sono vicina non vorrei mai andarmene. La corte della regina Vittoria era noiosa quanto deferente. Ma forse, in realtà, era solo una corte. Come altre. Come tante. Dove ogni giorno appare stonatamente uguale al precedente. E dolorosamente identico al successivo. Dove non esiste ricorrenza e celebrazione capace di modificarne i contenuti. L’inatteso giunge il giorno dell’arrivo di una delegazione dall’India, i lontani domini. Non si tratta di diplomatici, ma di umili servitori in trasferta per pochissimo tempo, giusto il necessario per presentare alla regina una medaglia commemorativa dei […]
Il blog di Stefano Giani © 2022
11Ott 17
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Se volete tenere unita l’India serve amore, non politica Quando fu costruito il palazzo del vicerè, a Delhi, nessuno avrebbe mai immaginato che nel giro di vent’anni sarebbe diventato la dimora del primo presidente dell’India. Era il 1929 e la corona britannica possedeva ancora, tra i propri domini, quello che si sarebbe trasformato in un sub continente. Lo abitavano musulmani, indu e sikh tra i quali le turbolenze non tardarono a farsi sentire. L’insofferenza a quei dominatori, sempre mal tollerati, raggiunse l’apice alla fine del secondo conflitto mondiale, quando il caso dell’India divenne molto più di un semplice problema […]
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21Dic 16
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Perdersi. La propria casa come l’incubo più buio. Unica traccia, una ciminiera. Il resto, tutto il resto, affollato nella mente di un bambino di cinque anni si dissolve nel nulla. L’India è paese di morte perché smarrirsi è un po’ come morire. In fin dei conti è scomparsa. Aree concettuali vicine. Risultati talvolta identici. Saroo sbagliò anche a pronunciare il proprio nome, ma non dimenticò il volto del fratello maggiore Guddu. La madre. E la sorella. Non ritrovò più la strada di casa in una notte buia quando si alzò per accompagnare Guddu a sollevare balle di paglia per una […]
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