La luce di Napoli Eden verso l’Oscar

Nella radice di alluminio si nasconde la parola lumen. Una spia. Un denominatore che unisce tre soggetti. Occhio. Fotografia. Arte. Tutto questo è Annalaura Di Luggo, creatrice di sculture di alluminio riciclato, da lei stessa concepite e realizzate e protagonista di Napoli Eden di Bruno Colella, un documentario con l’ambizione di spingersi il più possibile verso l’Oscar. Le selezioni sono iniziate, a dita incrociate, un po’ per sfida un po’ per scommessa. Decisamente per l’amore nei confronti dell’arte, in questo caso con un risvolto sociale, perché nel progetto sono entrati alcuni ragazzi con un passato nel carcere minorile di Nisida. […]

  

La vetrina dell’home cinema: il paradosso targato “Parasite”

Solo posti in piedi. La sera dell’ultima giornata del festival di Cannes 2019, ogni angolo del Palais du cinema era gremito, compresa la sala stampa dove avevano trovato asilo tutti coloro che erano in attesa di inviare le loro corrispondenze con i nomi dei vincitori. All’improvviso il compassato brusio della vigilia del fatidico momento veniva spezzato da un urlo di esultanza. La corte asiatica con visibile maggioranza coreana era saltata in aria tra abbracci e tripudio per la prima palma d’oro della storia a un film di quel remoto angolo di Oriente. Il titolo che avrebbe poi trovato riscontro – […]

  

Quel “Calandrino” di Montanelli, controcorrente anche al cinema

Dei tre era il più battagliero. Il più mordace. In una parola, controcorrente. E non si faceva pregare troppo quando si trattava di menar fendenti a destra e a manca per difendersi dai soprusi. Lui, che era il bersaglio degli scherni di Bruno e Buffalmacco, aveva trovato nel carattere la sua corazza. Dalle pagine del Decameron sono passati più di seicento anni e Calandrino, lo smalto aguzzo del toscanaccio, non lo ha mai perso. Se ne innamorò – letterariamente parlando – perfino Indro Montanelli. Con il cinema visse un rapporto controverso ma non ne disdegnò mai il fascino e, negli […]

  

“Memorie di un assassino” in Corea: le origini dell’Oscar di Parasite

Un passo indietro dalla malagiustizia. Molti passi indietro rispetto ai quattro Oscar conquistati dal regista coreano Bong Joon Ho grazie a Parasite, con cui aveva già sbancato Cannes nel 2019, portandosi in Corea la Palma d’oro per la prima volta negli annali. Risale infatti al 2003 Memorie di un assassino, secondo titolo della filmografia di Bong e rimasto negli archivi fino ad ora. Fino alle statuette – miglior film, regia,  sceneggiatura originale e opera internazionale – che hanno consegnato il cinquantenne maestro alla storia del cinema. Così rispunta un’opera che recentemente era reperibile con molte difficoltà solo sul mercato home video e […]

  

“A Ciambra”, quella Calabria dei Rom che punta dritta verso gli Oscar

Calabria profonda. Nella piana di Gioia Tauro convivono tre gruppi diversi di persone. Gli italiani. Gli zingari. Gli immigrati. È storia di tutti i giorni, ma sono comunque i nostri. Giorni. Jonas Carpignano, il regista di A Ciambra, in quella terra di nessuno ci è capitato per caso. Proprio come racconta il film. L’auto rubata con sopra l’attrezzatura di chi, per lavoro, gira un film. Il disastro annunciato si trasforma in un approccio con una comunità impensabile che diventerà ben presto la sua musa ispiratrice. E la scena dell’uomo che riscatta la macchina sottrattagli dai Rom – nelle sequenze è il padre […]

  

L’Oscar a “Moonlight” non stupisce E’ uno schiaffo in faccia a Trump

La “democratica” Hollywood alza la voce. Gaffe a prescindere, che sono comunque parte integrante dello show, ma alimentano la fame insaziabile dei dietrologi con un piattino molto più che soltanto succulento, il vincitore che non ti aspetti è forse il più logico che si possa immaginare. Vietato quindi gingillarsi con giochi di parole perché – tanto per non usarne uno – la classe operaia non va affatto in paradiso. Almeno in questo caso. Il titolo dell’italianissima pellicola di Elio Petri non spiega affatto ciò che è successo a Los Angeles dove un parvenu ha sbancato le statuette, non tanto numericamente, […]

  

Luci e ombre nella notte degli Oscar tra sorprese, lacrime e retorica

La sorpresa Birdman di Alejandro Gonzales Inàrritu sbaraglia gli Oscar portandosi a casa quattro statuette – tra le più importanti: regia, film, sceneggiatura e fotografia – su nove candidature. A pari merito Gran Budapest Hotel di Wes Anderson – scenografia, colonna sonora, costumi e trucco – e, subito un gradino sotto, il magico jazz di Whiplash di Damien Chazelle con tre – attore non protagonista, montaggio e sonoro – mentre gli altri, ovvero i più quotati in partenza sono rimasti a bocca asciutta o quasi. Questi, sommariamente, i risultati, completati dall’attrice di supporto Patricia Arquette (Boyhood di Richard Linklater), il […]

  

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