Il Baccini (nascosto) contro i cantautori
Sempre così. In questi due giorni tanti giornali hanno evidenziato la presunta polemica di Francesco Baccini contro Vasco Rossi. Leggo il titolo dell’agenzia: «Vasco Rossi rappresenta quello che è il collante di cinque generazioni: la droga». Sai che novità. In realtà nell’intervista che Baccini aveva concesso all’agenzia Italia c’è qualcosa di molto più importante e soprattutto inedito: l’attacco a gra[photopress:Francesco_Baccini_tif_big.jpg,thumb,alignright]n parte dei cantautori degli anni ’70. Parlando di Vasco, Baccini dice “sballarsi è un tema che fa vendere e gran parte dei musicisti, anche i nuovi, sanno bene che facendo un certo tipo di discorso si vendono più dischi”. Ma poi ha aggiunto: “E’ un po’ come negli anni ’70 quando tutti parlavano di politica sapendo che era quello che portava i ragazzi a comprare i dischi. Lo facevano tutti, ma solo in pochi sono sopravvissuti artisticamente. Ad un Guccini corrispondevano centinaia di gruppacci destinati all’oblio”. Insomma questo è l’attacco di Baccini contro un’intera generazione di artisti che ha clamorosamente sfruttato gli entusiasmi e la passione politica degli ascoltatori (salvo poi, come De Gregori, ritrovarsi anni dopo su posizioni – e palchi – molto diversi). Sono d’accordo con Baccini. E non sono stupito che la stragrande maggioranza dei giornali non l’abbia neanche preso in considerazione.
AGGIORNAMENTO: tra i commenti che ho ricevuto a questo post c’è anche quello di Francesco Baccini
baccini?
ma parli pure?invece di parlare cerca di pensare… forse potrai rilalire a quanto sei ebete e magari, se hai uno specchio potrai vedere anche le orecchie d’asino che hai. ciuccio! criticare vasco, tu? tu? sai solo criticare con quelle specie di canzoni che fai…già biasimasti diego maradona… vergognati. te lo dice uno che ama vasco alla follia ma non ha mai assunto droga in vita sua…e ne ho vista piu di quanto pensi.pensa a te…vorrei esaminarlo il tuo sangue…chierichetto. vergognati. se ti incontrassi te ne direi 4 amodo mio….
io odio vasco rossi è un drogato e fa skifo sia di xsona k cm canta…i tokio hotel sn qll mejo de ttt…bill ti amo!!!!!!!! w th fur immer
a chi dice vasco scrive solo canzoni sulla droga per vendere di più dico: ma avete mai ascoltato un disco di vasco??? se per voi li si parla solo di droga cari miei forse è meglio che vi mettiate ad ascoltare le sigle dei cartoni animati, perchè la vostra sensibilità e pari a quella di una lapide…
Se Baccini ha cercato pubblicità per il suo ultimo album criticando Vasco Rossi, è riuscito nel suo intento a venderne una copia in più, che peraltro ho gia regalato a terzi..
Invito a leggere i testi di questo album…purtroppo over quote per lo zecchino d’oro.
L’etica è una parola abusata ovunque.
L’etica è una parola talmente abusata che nel giornalismo ha quasi perso il suo significato. Non vedo molta etica in giro e ad “usarla” di meno sono proprio uelli che la nominano di più…
Capisco, qui entra in gioco il discorso dell’etica professionale, un terreno molto, ma molto, ma mooooolto trascurato e stiracchiato a seconda della convenienza, vero?
E’ un’ipotesi impossibile. I giornalisti non riescono a mettersi d’accordo su nulla, neppure sul contratto nazionale, figurati se trovano sintonia su di una materia nuova e delicata come i bog!!
Potreste autoregolamentarvi voi!
Sovrabbondanza di pessima informazione. Una volta si faceva fatica ad avere le notizie. Adesso si fa fatica a selezionarle. Siamo nella fase intermedia: un fenomeno è nato e non abbiamo ancora gli anticorpi per fronteggiare le sue “esagerazioni”.
Parole sante. Mai come in questi ultimi anni soffriamo di sovresposizione mediatica e sovrabbondanza di informazione.
Ormai i giornalisti fanno il codazzo anche davanti ai blog… Di sicuro il blog permette libertà di espressione ma consente anche di immettere notizie assolutamente prive di alcuna verifica. Certe volte l’impazzimento dei giornali o dei flussi di notizie inizia proprio dai blog incontrollati. Diciamo che l’abbondanza è un segno di libertà ma anche una fonte di noia. Bisogna saper scegliere bene altrimenti c’è da addormentarsi!!
Esatto. Un blog non ha mai ucciso nessuno.
Carlo Cambi scrive che “da una settimana l’Italia è in scacco di un blog, quello di Beppe Grillo al quale vengono attribuiti progetti per il Paese, capacità di mobilitazione. C’è il rischio che venga preso troppo sul serio. I blog purtroppo non sono libertà di parola, ma parole in libertà.”
Poi si domanda: “Cosa possiamo fare?”
Te lo dico io: lasciare a tutti libertà di espressione, specialmente quando non c’è un codazzo di giornalisti ad inseguirti ma solo un blog con cui confrontarti
Già… è proprio così.. io, testimone di una generazione più recente, posso confermarlo.. anche oggi sopravvive e (strano ma vero!) attira questo gusto per la perdizione e per l’ illecito.. per il “trasgressivo”.. MA FORSE DROGA E “SBALLO” ERA UNA NEW ENTRY DEL MONDO ANNI ’70.. oggi è la Normalità la vera Rivoluzione! Certi cantanti che fanno di volgari slogan, la loro bandiera non sono a tutti graditi e prima o poi se ne renderanno conto.
Caro Alessandro, sei fuori strada. Il Giornale ha ripreso la polemica di Baccini solo su questo blog e da nessuna altra parte. E qui non c’è stata nessuna strumentalizzazione ma la semplice segnalazione di quanto dichiarato pubblicamente da uno dei cantautori più conosciuti in Italia. Io comunque, al posto tuo, sarei più preoccupato da chi ha fatto finta di non accorgersi della polemica di Baccini: quello è stato un autentico limite alla libertà di espressione (come lui stesso ha sottolineato)
La polemica di Francesco la condivido. Fare canzoni politiche era una moda ed è una moda tornata per qualche annetto a cavallo tra gli anni ’90 e i primi anni del 2000. Giusta polemica! Un po’ meno giusto è che giornali come “Il Giornale” si fiondino su queste polemiche per strumentalizzarle politicamente. Tanto è sempre la stessa storia, si critica gli altri per i loro difetti mettendo in evidenza i propri in maniera così metodica che poi si perde il punto centrale e non ci si rende più conto delle contraddizioni. Francesco non ce l’ho con te ovviamente ma con chi fa giornalismo per fare politica. Con chi fa giornalismo per infangare una parte o l’altra.
La libertà di espressione(e qui mi viene da sorridere, anche in Inghilterra c’è libertà di espressione: avete mai letto un quotidiano ingelse???c’è da ridere a parlare di libertà di espressione e i giornali italiani non sono molto migliori) fa in modo che l’articolo basato su questa logica di partito(di tessera) viene pubblicato sul cartaceo. Il mio commento libero(se di libertà si potrà mai parlare) viene relegato alla pagina dei commenti del blog del Giornale e verrà letto da…persone.
La mia polemica ha chiaramente spostato il problema su un argomento di cui i giornali non hanno mai parlato e non parleranno mai. Dunque, riposi in pace.
GRANDE CICCIO
Ciao caro Francesco, grazie di essere intervenuto anche tu a questa discussione. Una volta Enrico Ruggeri (mi) disse che le canzoni politiche sono canzoni a tempo: dopo un po’ sembrano così vecchie… L’artista libero segue la propria ispirazione che, come tale, non può essere influenzata da campagne elettorali o cose del genere. Ma penso che a lungo andare anche il pubblico se ne accorga. E alla fine premi davvero chi sa rimanere libero. Perciò non credo, e tu ne sei una dimostrazione, che la libertà di espressione in Italia abbia perso ogni significato. Diciamo che è più difficile trovarla e in giro c’è tanta gente che non ha più neanche voglia di cercarla per le solite strade. Ti abbraccio. Paolo
caro paolo ti ringrazio, sei l’unico che ha colto la vera polemica che intendevo lanciare,purtroppo in questo paese tutto e’ sempre “moda”, e troppo spesso certi argomenti scivolano via.Io negli anni settanta ci son cresciuto quindi ricordo benissimo come funzionava,sai quanti concerti assurdi mi son visto? io credo che l’arte sia sempre una spanna sopra alla politica. E solo il tempo decreta se qualcosa e’ arte o no.Affrontare temi scottanti non vuol dire schierarsi di qua o di la’, vuol dire semplicemente avere un occhio critico sul mondo che ti circonda senza necessariamente avere tessere di partito.Io sono un cane sciolto e proprio per questo pericoloso, perche’ difendo la mia liberta’ di espressione, ma un artista per essere veramente tale deve essere LIBERO.
Purtroppo in italia la parola liberta’ di espressione…
ha perso ogni significato.
un abbraccio
francesco
Ciao cara Stefania, purtroppo se la provocazione di Baccini è caduta nel vuoto la colpa è anche dei giornalisti che non l’hanno ripresa. Certi concetti sono duri da ammettere ed è difficile accettare che venti anni di canzone d’autore spesso sono stati accesi solo da una forte ma talvolta opportunistica passione politica…
Ciao Paolo, che piacere ritrovarti! Da semplice lettrice ho seguito la querelle di ferragosto, notando come non sia stato ripreso il secondo attacco, ben più incisivo, dello sfruttamento degli entusiasmi e della passione politica degli ascoltatori. Ma che vuoi, sarebbe stato un discorso troppo profondo e ben più ampio per un quieto torpore estivo. Da sempre in musica, le leggi di mercato la fanno da padrona e l’aquilone va dove soffia il vento… Fortunatamente ci sono ancora artisti che non hanno timore ad esprimere e difendere le proprie opinioni, scegliendo a volte, strade più tortuose ma ben più ricche di soddisfazioni. Per il resto, il chiarimento tra i due cantautori, ci può stare – e mi permetto di rispondere a Riccardo – perché anche se si scelgono percorsi di vita differenti, nessuno è tenuto a giudicare ma si può far presente che certe condotte tragressive potrebbero causare emulazione con danni a sè stessi e agli altri. Bisogna, quindi, ricordare sempre che l’uso e l’abuso di droghe e alcol è la maggior causa di incidenti e morte sulle strade, come si è verificato spesso, purtroppo, in questa recente cronaca estiva.
A presto, Stefania
Pare che il Baccini abbia chiesto scusa a Vasco e ai suoi fans. Che non intendesse dire quello che ha detto? Che si sia reso conto che non gli conveniva dire quello che ha detto? Che gli siano bastati un paio di titoloni sulle principali testate e abbia pensato che di più sarebbe stato troppo?
Non è lui che è in radio con un pezzo scritto con Grignani? ahh…
Io credo che un cant’autore dovrebbe prima di tutto fare canzoni, poi se vuole fare l’impegnato, i temi sono infiniti. Nei 70 se non facevi politica, non vendevi, è vero verissimo, per l’italia almeno, nel resto del mondo, la disco impervesava. Comunque esattamente un decennio dopo i cantautori si sono praticamente estinti, travolti dall’ondata di pop inglese. Suoni nuovi, temi nuovi, nuove mode per un mondo che stava cambiando. Il 68 era definitivamente estinto e seppellito e roba per nostalgici inguaribili. La musica dei cantautori impegnati roba per matusa. Grazie a dio aggiungo io perchè nn se ne poteva più di gente a pugno chiuso e puebli unidi. Vasco…Vasco è sempre stato lontano dalla politica, si definiva un tossico indipendente. Nelle sue canzoni l’unico riferimeno esplicito alla droga era in Bollicine.. il resto dei testi, che che ne dicano i detrattori, erano davvero dei gran bei pezzi, aria nuova in mezzo a mille magliette fini da (s)badiglioni… ahh ….