[photopress:113.jpg,full,pp_image]Dai, dai, non si può rinunciare al giochino preferito di fine anno: le pagelle sui migliori e sui peggiori del 2007. Se avete letto i miei articoli, avete più o meno un’idea di ciò che penso e di quali voti ho in testa. D’altronde l’anno non è stato granché: poche sorprese, tante delusioni ma soprattutto tantissimo anonimato. [photopress:rpp2ump0.jpg,full,pp_image]Però riassumiamo (e badate bene: niente dischi o personaggi di culto. Quelli andranno in un altro post).
POP. Il disco dell’anno per me è quello di Britney Spears, che si merita il premio perché è meno brutto di come tanti lo hanno descritto e vende abbastanza bene. In più lei è riuscita a rimanere in piedi nonostante la valanga di letame che le hanno rovesciato addosso. Il peggiore, o perlomeno il più inutile, è forse quello di Justin Timberlake.
NUOVO ROCK. Il disco dell’anno è quello dei Linkin Park, Minutes to midnight. Sono stati coraggiosi, hanno provato a rinnovarsi un po’. I deludenti sono invece i Radiohead: più della musica, mi ha annoiato il loro marketing spacciato per rivoluzione ideologica.
VECCHIO ROCK. Senza dubbio i Led Zeppelin. Il loro concerto alla O2 Arena di Londra è stato perfetto e a dir poco esaltante. E l’altro giorno, ascoltando a volume altissimo, il nuovo doppio cd Mothership (raccolta rimasterizzata dei loro brani) ho capito ancora una volta che bene così non si suona più. E il riff di Whole lotta love è perfetto: potente, armonioso, irresistibile anche se ha quasi 40 anni (è di Led Zeppelin II, 1969). Quelli di cui non sentiremo la mancanza sono invece i Genesis: bravi, bravissimi ma che palle.
LA SORPRESA. Sono i Tokio Hotel. Mai visto un seguito di pubblico così entusiasta negli ultimi 10 anni. D’accordo, a chi ha più di vent’anni probabilmente i Tokio Hotel non dicono molto. E ai critici musicali, poi, sembrano sostanzialmente dei bambolotti pilotati da qualche furbo manager. [photopress:Led.jpg,full,pp_image] Ma io mi fido dei giovanissimi quando, come in questo caso, non si muovono perché bombardati dalla pubblicità ma sono loro a imporre il fenomeno. Mi spiego: i Tokio Hotel in Italia non erano nessuno, è stato l’entusiastico passaparola che ha obbligato la Universal a farli arrivare anche da noi. E poi musicalmente non sono così male. Forse chi li critica dovrebbe ascoltare meglio quello che c’è in giro.
LA SCOMMESSA. Amy Winehouse. E’ la più grande tra le nuove cantanti e i prossimi mesi per lei saranno quelli decisivi: se si ripulisce dalle droghe e dalla depressione, preparatevi agli applausi.[photopress:Britney_1.jpg,full,pp_image]
IL PERSONAGGIO. Laura Pausini. Ma vi rendete conto che questa qui la conoscono in tutto il mondo?? E lei se lo merita. Il 2007 è stato un’altra volta il suo anno.
L’ITALIANO Sono indeciso tra Fabri Fibra e Francesco Renga. Mi hanno stupito tutti e due e quindi li lascio tutti e due al primo posto. Anzi no, come mi ha segnalato un visitatore di questo post, ci sono i Negramaro. Grande cd il loro. E allora mi dispiace per Francesco Renga ma l’ex aequo se lo prendono Fabri Fibra e Negramaro. Gli altri vengono dopo (e speriamo che invece Biagio Antonacci si prenda un po’ di pausa…).
LA DELUSIONE. Mondo Marcio: tutto qui??
LA PROMESSA. Saranno i Baustelle con il cd Amen anche perché Jovanotti – che il 18 arriva con Safari – sarà una conferma. Ma attenti a The Niro: lui è già un personaggio prima ancora di farsi conoscere.