La verità sui Radiohead
[photopress:Radiohead.jpg,full,pp_image] Ci sono novità sui Radiohead. Come sapete, il 10 ottobre il gruppo ha pubblicato il suo nuovo album “In rainbows” solo su internet (salvo poi distribuirlo nei negozi dal 28 dicembre). La mossa era stata presentata come la decisione rivoluzionaria di un gruppo che ha dato un calcio alla vecchia discografia imperialista e imbelle per lanciarsi nel futuro. Ossia, basta con la Emi e viva il web libero, liberale e libertario. Applausi globali. L’altro giorno però sul Times (non sulla Gazzetta di Canicattì) il nuovo boss della Emi, Guy Hands, ha dato la sua spiegazione dei fatti. Parlando attraverso un portavoce ha detto: “I Radiohead volevano una straordinaria quantità di denaro e non ci sembrava giusto che toccasse agli altri artisti sovvenzionare i loro guadagni. Noi avevamo proposto al gruppo il rinnovo del contratto per 3 milioni di sterline (più di 4 milioni di euro) ma loro puntavano a 10 milioni di sterline (13 milioni e mezzo di euro)”. Se considerate che la Emi (che sta licenziando personale in tutto il mondo) ha appena messo economicamente alle strette persino Robbie Williams, il discorso regge. Naturalmente i Radiohead si sono subito arrabbiati. Sul sito della band, il cantante Thom Yorke ha definito “porcherie” queste dichiarazioni e poi ha precisato: “Quel che volevamo era esercitare un controllo sulla nostra opera e sul modo in cui la Emi l’avrebbe utilizzata in futuro”. E uno dei manager della band, Bryce Edge ha aggiunto: “Non cercavamo grossi anticipi o un investimento di marketing garantito (si è parlato di 3 milioni di sterline). Le discussioni tra noi e la EMi non sono mai arrivate a quel punto”. Fin qui la polemica, adesso ognuno può farsi la sua idea. Voi che cosa ne pensate, chi ha ragione?? Credete davvero che un gruppo come i Radiohead possa rifiutare un contratto con la Emi senza neppure sapere quanti soldi gli offrono??
Pero’!!
mi stupisco ke tu sappia ke esiste un paese kiamato CANICATTì… e te lo scrivo sul serio dato ke leggendo solo qlke articolo “dei tuoi” nn si può fare a meno ke notare ke nn sei altro ke uno di quei coglioni davvero a corto di notizie ..e ke qndo ce l hai le storpi.fai della musica 1 consumo USA E GETTA ,ti impegni più a trovare degli aneddoti per le tue cazzo di recensioni fantasma ke ad ascoltare i diski
e guarda caso ti riempi la bocca di rock …ma ascolti musica passata e moscia ,svenduta ma ke fa vendere milioni di diski …insomma sei un luogo comune sulla sommità inarrivabile di tutti quegli incompetenti ke parlano ,scrivono ,sentenziano…ma di musica nn sanno 1 cazzo ….fidati!! Ps: riguardo a feeling good dei muse nn è 1 cover di michael bublè …ma di nina simone ( informazione ke kiunque può consultare su internet) ma anke in qsto…bè lasciamo perdere….ti invidio xkè hai la possibilità di vedere tanti concerti ma anke la stupidità( e forse per te è 1 bene) di non capire 1 cazzo di niente di qllo ke vedi e/o senti.fare il giornalista dovrebbe essere una vocazione …ma qui l unica csa per cui sei portato e scrivere puttanate e venire retribuito ..anke in qsto ti invidio xkè c è ki si suda la pagnotta mettendo alla prova le capacità ke ha e ki cme te nn si merita niente ed ha più di qllo ke dovrebbe avere …cristoddio
Eh no, caro Dom. Qui gli unici che ci avrebbero guadagnato sono i Radiohead, che si erano presentati come paladini dell’arte alla faccia pure del vil denaro. La Emi, che è la casa discografica di Beatles, Pink Floyd e via dicendo, ne esce solo come un’azienda in grave crisi economica (cosa che purtroppo è vera). Tutto vorrebbe la Emi tranne che si parlasse delle sue sofferenze patrimoniali.
Sbadiglio, pensando all’ipocrisia di una parte e dell’altra. Nn sono credibili a prescindere, in questo mondo moderno la pecunia non olet, mai, sia che si tratti di guadagnare o di risparmiare. In compenso sia i R.H. che la EMI hanno tutto l’interesse che se ne parli ovunque per essere abbondantemente visibili.
Ecco la verità, tutta la verità nient’altro che la verità… Finalmente.